CAPITOLO 40

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Nel momento in cui vedo il siero sparire dalla fiala con uno sparo vedo il mio mondo sgretolarsi, le gambe tremano fino a cedere tanto che mi devo appoggiare per restare in piedi.

La sensazione di panico che mi assale è indescrivibile.

Lo stesso panico che mi chiude la gola e mi impedisce di respirare.
Faccio fatica a capire che cosa stia succedendo, se è reale quello che ho appena visto.

Tremo.
Per la prima volta in tutta la mia vita sento un'emozione nuova che non avrei mai pensato di provare: paura.

Sul mio orologio imposto un timer.
Ho 20 ore partendo da adesso per iniettarle il Bellerofonte o sarà spacciata.

Hierro urla a pieni polmoni "PUTTANA!" Gli ha appena fottuto i piani da sotto il naso.

Lei gli sorride agguerrita, in un altro momento sarei fiera di lei "Tu non mi sparerai, Hierro, sono una puttana.. che però vale 37 milioni di sterline!" Solo perché è ancora in vita.

Il timer dei cinque minuti scade e la bomba che avevo piazzato esplode cogliendo tutti di sorpresa.

Maca se ne approfitta per gettarsi al riparo tra le mie braccia.

L'accolgo all'istante, tenendo la testa contro il mio petto. Il mio cuore credo si sia fermato e vorrei gridare a pieni polmoni per sfogare in qualche modo il dolore emotivo lancinante che sto provando.

Ma non emetto nemmeno un suono.
Sento il suo calore, il suo profumo, il fatto che è ancora viva proprio qui tra le mie braccia. Le accarezzo i capelli e lei affonda il viso nel mio petto.

Ho bisogno di questo.
Abbiamo bisogno solo di questo.

L'inferno si scatena.

Prendo il suo viso tra le mie mani e con il panico nella voce le urlo "Ma che cosa pensavi di fare?!" La vista mi si annebbia dalle lacrime che sto per versare senza possibilità di riuscire a trattenerle in alcun modo.

Ho il terrore di perderla perché so che non posso vivere senza il suo sorriso.
Senza questo sorriso, leggermente spento ma è sempre uguale.

Lei ha lo stesso sguardo terrorizzato, forse un po' rassegnato "Non ho pensato.. Volevo solo evitare che ti facesse del male e basta!" Appoggia la fronte contro la mia.

Io non respiro più.
Lo fa lei al posto mio.
Il mio cuore non batte più.
Ci pensa il suo a farlo per entrambe.

No. Non posso accettarlo.
Non posso accettare che lo abbia fatto per me.

"Perché?!" Chiedo disperata, non abbiamo nemmeno la cura, ho visto cosa fa questo virus alle persone ed io non sono pronta a perderla. Non sarò mai pronta a perderla.

I suoi occhi scendono sulle mie labbra prima di tornare nei miei "...Perché io ti amo Zulema"

Nei suoi occhi innamorati vedo quanto sia reale questo sentimento e trovo la forza di accettare il fatto che anche per me è così, da tempo ormai.

E, prima che succeda qualunque altra cosa, la bacio.

La bacio con tutta me stessa perché lei vale più di qualunque altra cosa e voglio che lo sappia, voglio che sia cosciente del fatto che non c'è nessuno al mondo che per me sia importante quanto lo è lei.

Le nostre labbra si incastrano, le lingue si incrociano e veniamo travolte dai nostri stessi sentimenti.

Mi spinge contro la parete, io tengo il suo corpo incollato al mio mentre con una mano le accarezzo il viso accompagnando il movimento del bacio. Le sue mani calde sono sul mio volto.

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