CAPITOLO 30

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Macarena

Le lascia un bacio sulla fronte prima di alzarsi dalla brandina e raggiungermi, ci guardiamo negli occhi "Ci penso io a lei" la rassicuro.

Mi sorride complice "Lo so" guarda un'ultima volta Zulema prima di andare via.

Sappiamo che non la rivedremo più.

Zulema

Sulla soglia compaiono sullo sfondo anche Riccia e Saray che si assicurano che io stia bene ma da lontano.

Maca invece si avvicina a me.
Mi guarda dritta negli occhi con un volto rilassato e lo sguardo tenero di una persona che ci tiene davvero.

Mi posa una mano sul ventre, delicatamente, ma sento una fortissima fitta al costato "Occhio alle costole.." e lei soffoca una risatina "..non ridere" la minaccio.

Ci guardiamo negli occhi con quell'intesa, quella solita chimica.

Chiunque altro non si permetterebbe di ridere nel vedermi così.
Lei invece mi prende in giro.

Ma sono che è solo il suo modo.. il nostro modo.. un modo che è solamente nostro.

È solo adesso che noto dei grossi segni violacei sul collo, credo sia stata una corda spessa, allungo una mano e accarezzo la parte contusa con estrema delicatezza.

Lei sposta leggermente la testa per farmi vedere.

Il tutto in profondo silenzio, non c'è mai stato bisogno di parlare.

Ritorna a guardarmi negli occhi e ogni volta io resto come folgarata da tanta bellezza.

I suoi lineamenti, il suo sguardo..
Mi perdo nei dettagli quando le chiedo "..stai bene?"

Annuisce e mi accarezza a sua volta il viso, mi rilasso sotto questo tocco innocente e discreto ma anche profondo "Tu non sei mai stata meglio.." mi prende nuovamente in giro.

Rido, non riesco ad farne a meno "No.. Ti prego non farmi ridere.."

Riccia chiede "Allora? Quanto ci è mancato?"

Ci penso un po' "Boh.. direi il solito.."

Maca ed io ci guardiamo, scoppiamo a ridere e sento il dolore ovunque ma non posso proprio evitarlo "Il solito eh?" Mi fa eco lei.

"No dai.. non posso ridere" ribadisco senza smettere.

Tre giorni dopo..
Zulema

Ritornate in Occidente, veniamo convocare da Erika Sloan in persona, in un posto neutro sul Tamigi.

Lei, scortata da due dei suoi uomini più fidati, ci accoglie con un leggero sorriso.

Non sappiamo perché ci ha volute tutte qui.

"Come da vostra richiesta, riconsegnerò Solomon Lane all'MI6" decisione inaspettata ma saggia "Tramite un intermediario certo.."

Riccia commenta sottovoce "La vedova bianca.. per la gioia di Maca.." le tiro una gomitata "..ahí!"

Erika continua a parlare "Nell'ambito del nostro corrente accordo.. dopo ciò che è accaduto a Parigi.. preferiamo mantenere un profilo basso.." il suo sguardo si sposta su Maca, che resta in piedi dritta come un fuso accanto a me "E questo chiude il conto della vostra amica con l'intelligence britannica.." lo sguardo della Sloan passa su ognuna di noi "..ora comprendo perché Hunley credeva in voi. Il mondo ha bisogno dell'IMF, abbiamo bisogno di gente come voi, che tiene la vita di una persona.. come a quella di milioni di persone.. così almeno non dovrò più farlo io!" Si avvicina a me e mi sussurra "Onestamente spero di non vederla tanto presto, Agente Zahir"

Sorrido divertita "Ho intenzione di prendermi qualche giorno di vacanza"

"Ne avrà sicuramente bisogno" sposta lo sguardo sulla mia stampella, devo ancora guarire completamente.

E, proprio com'è arrivata, sparisce tra il traffico senza lasciare traccia.

Il cerchio si chiude e ancora una volta è arrivato il momento di salutarci..

Saray e Riccia si fiondando su Macarena in un abbraccio che sa di famiglia "Bionda!"

Lei ride, di quella risata sonora che mi piace da impazzire "Ciao ragazze!"

"Che farai?" Le chiede Riccia.

Lei mi guarda "Io penso che andrò a casa.." risponde semplicemente come se potessimo sapere dove si trova quando in realtà non sappiamo nulla, io non so niente di lei.

Saray ci guardano, soprattutto quando cala un silenzio che nessuna riesce a rompere.

Vargas prende l'iniziativa più intelligente "Noi.. ti aspettiamo in auto"

Riccia, al contrario, si impunta sul posto "Ma io voglio vedere!"

Beccandosi uno schiaffo da parte della gitana "Scusatela.." la spinge via "..cammina, deficiente!"

Io e Maca ridiamo mentre le osserviamo allontanarsi.

Lei guarda loro, ed io guardo lei.
Ogni volta che la perdo si prende una piccola parte di me che so che non riavrò più "Sei libera.. questa volta sul serio.."

Lei si volta e mi guarda "Lo sono davvero.."

"Quando parti?" Chiedo temendo la risposta.

"Adesso" risponde lei.

"So che non posso chiederti di restare perciò non lo farò.." non so nemmeno perché glielo sto dicendo, forse perché vorrei che sapesse che non sono così indifferente alla sua partenza.

Lei distoglie lo sguardo, è sempre così difficile accettare che non vogliamo la stessa cosa "Come ora io so che non puoi seguirmi.."

Le alzo il mento con una leggera carezza, i suoi occhi così chiari e trasparenti quasi mi uccidono"Non credere che sia facile.. perché non lo è.."

Mi avvicino a lei con l'intenzione di baciarla ma lei, quando le nostre labbra si sfiorano, scosta il viso "Zulema smettila di prenderti pezzi di me.. perché poi devo convivere con questi vuoti.." sussurra con la voce spezzata.

Appoggio la fronte contro la sua, capisco ciò che vuole dire perché è esattamente quello che provo io. Chiudo gli occhi, respiro un'ultima volta il suo profumo "Abbi cura di te.." le sussurro con fatica prima di staccarmi da lei.

Mi afferra per un polso "..aspetta..'

Mi giro e la guardo "Avevi detto che.."

"Lo so cosa ho detto.." risponde, fa mezzo passo ma non aspetto, le vado direttamente incontro perché ho bisogno di farlo. Ho bisogno di sentirlo.

Afferriamo reciprocamente i nostri visi e le labbra si incontrano come calamite che conoscono già il loro incastro.

Non c'è più alcun timore o insicurezza.

C'è solo il bisogno naturale di sentire cosa si prova abbandonarsi tra le braccia dell'altra solo per una manciata di secondi ancora una volta.

Il suo sapore, il suo respiro, perfino il battito cardiaco si mischia con il mio.
Si intreccia con il mio, diventando una cosa sola.

Un bacio che sa di addio, con la speranza di vedersi ancora e con l'amara consapevolezza che non riusciremo a dimenticare quello che siamo, pur non essendo nulla.

E poi..

Tengo gli occhi chiusi mentre lei scompare nel vento, in un battito di ciglia.. lei non è più qui con me.

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