CAPITOLO 17

142 17 15
                                    

Quando saliamo sull'aereo e do un'occhiata alla borsa da viaggio di Walker "Viaggi leggero"

Il pinguino non mi guarda nemmeno quando mi risponde con il suo presumino da agente della CIA "Ho tutto quello che mi serve"

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
Non sarà facile.

Indossiamo le tute da paracadutismo e ci prepariamo mentre lo aggiorno sulle informazioni che ho letto sul fascicolo che mi ha dato Hunley "La vedova bianca ha un infiltrato spia a livelli molto alti all'interno dei governo. Questo aereo si finge un volo di linea così possiamo paracadutarci in Francia senza essere visti. La vedova e Lark si vedranno nel salone VIP a mezzanotte in punto. Non entra nessuno senza braccialetto elettronico di riconoscimento. Abbiamo acquisito il numero esatto identificativo del braccialetto di Lark che localizzeremo con questi cellulari. Troviamo quel braccialetto, troviamo Lark"

Alza un sopracciglio "E poi?"

Afferro la ventiquattrore, la apro e monto uno schermo, prendo il dispositivo led, lo punto sul suo viso e sul display compare magicamente la copia del suo volto "Poi assumo la sua identità, prendo contatto con la vedova e lei dà a noi il pacchetto"

Ride prendendomi in giro "Davvero abboccano a queste cazzate?" È scettico ma fortunatamente non lo devo convincere "Come farai in modo che Lark collabori?"

Tiro fuori dalla tasca interna della tuta una siringa dalla lunga punta fine "Lo urto in mezzo alla gente. In dieci secondi sarà un qualunque ubriaco del party, confuso e completamente plagiabile. Appena avrò la sua faccia, lo accompagnerai all'ingresso e lo consegnerai alla squadra di estrazione"

Scuote la testa "Non ti libererai di me così, Zahir"

"Questo non c'entra niente" controbatto.

"Sì che c'entra" mi contraddice "Lo so che tu non mi vuoi in squadra con te ma, diciamocelo, se tu avessi scelto la linea dura a Berlino adesso non sarei qui"

"E se tu avessi evitato di uccidere a vista ogni agente del Sindacato, adesso io non sarei qui" controbatto a tono senza alcun timore di offenderlo, lui sembra sorpreso dalle mie parole "Sì esatto so tutto su di te. È per te che non c'è un testimone vivo per identificare John Lark o gli Apostoli"

Si avvicina di un passo mentre mi sfida con lo sguardo "Se hai qualche problema con i miei metodi, puoi ancora farti da parte. La sua missione se deciderà di accettarla. Non è così che ti dicono?"

La voglia di spaccargli la faccia è talmente alta che stringo i pugni.

"Due minuti alla decompressione"

Il comandante avverte.

"Tuta!" Gli ordino mentre indossiamo le maschere e gli zaini "La vedova bianca incontra Lark tra trenta minuti"

"Dieci secondi alla decompressione"

Gli lancio un'occhiata e valuto se lasciare che muoia o avvertirlo.

Poi penso che spiegare ai miei superiori perché è morto sarebbe un enorme spreco del mio tempo.

"Hai aperto l'ossigeno? Non c'è atmosfera a questa altitudine e non mi va di vederti svenire" gli regolo la manopola e poi lo scuoto "Ehi! Il visore a sovraimpressione ha un sistema di guida integrato, seguilo fino a terra" finisco di preparare la nostra attrezzatura "Apri solo quando te li dice il sistema. Né prima né dopo" mi rendo davvero conto che è un idiota "Hai capito?" Cerco conferma nel suo sguardo poco intelligente "O l'ultima cosa che ti passerà per la testa saranno le tue rotule"

"Chiarissima" risponde.

Ne dubito fortemente.

Viene aperto il portellone posteriore e mi avvicino all'uscita per vedere dove lanciarci ma ciò che vedo sono fulmini, saette e pioggia.

BELIEVERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora