CAPITOLO 12

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Zulema

"Dov'è il disco?"

Chiede Lane.

Sorrido beffarda mentre gli rispondo "Ti piace giocare.. ti propongo un gioco" prendo dall'interno della mia giacca di pelle nera un pennarello e un tovagliolo di carta sul quale scrivo delle coordinate bancarie che ho memorizzato "Ti darò 50 milioni di dollari per liberare Riccia"

"Dov'è il disco?" Chiede ancora insistentemente.

"Ce l'hai davanti.. sono io il disco" gli giro il tovagliolo verso Riccia in modo tale che possa leggerlo "L'ho memorizzato" con la coda dell'occhio posso vedere Macarena gongolare "Tutti i 2,4 miliardi in conti cifrati" gli rivelo con un sorriso smagliante a trentadue denti "Se quel giubbotto esplode, non avrai niente" gli ringhio decisa "Senza quei soldi, non sei niente" aggiungo "Senza di me, non sei niente!" Esclamo ancora più decisa e poi sorrido sapendo ormai come pensa "Starai pensando che sia un bluff.. Che non lascerei morire le mie amiche, che è impossibile memorizzare il disco.." annuisco appena "Beh.. c'è solo un modo per scoprirlo: liberare Kabila"

D'altronde non sono mai stata brava a scacchi.. preferisco il poker.

Il timer però sul petto della mia amica continua a scandire il tempo al contrario "Cazzo.." dice riccia a denti stretti.

"Zulema, si avvicinano.." mi avverte Macarena guardandosi intorno e tenendo d'occhio Vinter e i suoi uomini.

La fisso negli occhi "Se fanno un altro passo, sparami" le ordino e lei non esita, mi viene accanto e mi punta la pistola contro il busto.

Ci scambiamo un'occhiata veloce.
Fiducia. Serve quella per levarci da questo casino ed l'abbiamo in abbondanza.

Basta questo per fermare l'avanzata. Riccia deglutisce a fatica "Ricordi che un giorno ti ho detto che prima o poi avresti esagerato?" Chiede sarcastica "Ero io a parlare, non lui"

Macarena soffoca un sorriso mentre io mi concentro su Lane "C'è un solo finale possibile: tu ed io, faccia a faccia" gli ringhio decisa "Solo che stavolta non sarò chiusa in una cabina di vetro" la rabbia e il risentimento scorrono nelle mie vene "Vuoi quei soldi?" Gli chiedo retorica "Il Dottore delle Ossa dovrà tirarmeli fuori con la forza!" Gli ringhio battendo il palmo della mano sul tavolo "E adesso lascia Kabila libera"

Il timer scorre velocemente all'indietro.

Macarena mi appoggia l'altra mano libera sulla coscia e stringe, un gesto involontario dettato dall'ansia nel vedere che tra dieci secondi la nostra vita potrebbe finire, insieme a quella di tutte queste persone.

Fisso Riccia negli occhi come se avessi a che fare con Lane, perché è così, lui mi può vedere attraverso la telecamera e mi può anche sentire.

Non mi vedrà mai cedere.

9.. 8.. 7..

Afferro la mano di Macarena da sotto il tavolo e le nostre dita si intrecciano in una presa salda.

Stringo i denti.

Dai.. cedi.. cedi!

Riccia mi guarda terrorizzata e poi compone un numero sul display, il codice per disarmarla "Uno, tre, nove.. disarmata"

Tre secondi.
L'ha disarmata tre secondi prima che questo posto si riducesse in un cumulo di cenere.

Mollo la presa e anche Maca si rilassa.

Abbiamo vinto la battaglia, ora però dobbiamo vincere la guerra.

Riccia tira un sospiro di sollievo.

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