Failla non sapeva spiegarsi cosa stesse accadendo, ma da quando si era risvegliata nella contea di Fiachra non si sentiva più padrona unicamente della sua vita. Aveva ricordato Abel, i sentimenti che li legavano, ma il suo passato rimaneva ancora dietro quella sorta di patina sfumata, tanto vicina quanto indistruttibile. Al posto di voler strappare quel fastidioso velo, la sua mente sembrava concentrarsi su altro, confondendola e portandola in un mondo che non le apparteneva. Se i suoi ricordi restavano al momento inaccessibili, quelli di qualcun altro erano infatti fin troppo nitidi: erano tre notti che Failla si svegliava sudata, la paura che la portava a guardarsi intorno freneticamente, per poi scemare quando vedeva Leilani sdraiata poco lontano e, come lei, tutti gli altri.
Quella notte non fu diversa. Failla si svegliò di soprassalto, il cuore che batteva così forte da rimbombarle nelle orecchie. Cercò Leilani con lo sguardo, trovandola dall'altra parte del falò ormai spento, e cercò di tranquillizzarsi stringendo tra le mani tremanti la coperta sgualcita. L'accampamento era silenzioso, i soli cavalli che sbuffavano nel sonno e il lieve russare della gente che aveva deciso di lasciare la città. Failla strizzò gli occhi, puntandoli sulla luna piena sopra la sua testa, e si sdraiò di nuovo, deglutendo rumorosamente.
Anche la notte sembrava serena, le stelle nel cielo che disegnavano con precisione le costellazioni: quella del Dragone, a nord, quella del Lupo, a est, quella del Doppio, a ovest, quella di Havmor, il dio del mare, a sud. Tra tutte, quella che Failla preferiva era una costellazione minore, due sole stelle a comporla e, per questo, spesso non considerata tale: la Fiamma Gemella. Fissando le due piccole luci protendersi l'una verso l'altra, l'incubo sfumò insieme alle segrete che Failla aveva visitato quella notte, e con esse anche il letto a baldacchino, le tende color petrolio e la città nera che si scorgeva dalla finestra arcuata.
Failla non riuscì però a riprendere sonno. Dopo poco si alzò, portandosi dietro la coperta per ripararsi dal freddo notturno; se la avvolse intorno alle spalle e, attenta a non svegliare nessuno, si allontanò. Quando raggiunse i cavalli, rivolse un sorriso tirato a un soldato di guardia, che ricambiò con un cenno del capo e tornò poi a controllare che nei dintorni fosse tutto al suo posto. Come lei, anche Nyeleti era sveglio, gli occhi scuri puntati nella sua direzione. Lo stallone batté lo zoccolo per terra, allargando le narici e sbuffando.
«Non posso» sussurrò Failla, accarezzandogli il muso «Se ti slegassi Leilani mi ucciderebbe»
«Esattamente»
Failla sobbalzò, girandosi di scatto. Leilani stava davanti a lei, le braccia conserte e le labbra deformate nel solito broncio. Scosse la testa, avvicinandosi e accarezzando Nyeleti sul collo. «Prendi le redini, mezzosangue. Ti porto in un posto»
Failla obbedì, abbozzando un sorriso. Slegò Nyeleti e con le redini in mano seguì Leilani nel bosco, lo stallone alle loro spalle che si lasciava guidare lontano dall'accampamento. La luce delle stelle filtrava le chiome degli alberi, riflessi quasi magici che dipingevano i tronchi e riflettevano la rugiada incastrata tra i fili d'erba. Anche se nata e cresciuta negli agi del palazzo, Failla aveva sempre amato la natura: passeggiava con Abel nei giardini, talvolta si nascondevano nella sierra e parlavano per ore, protetti dalle piante cresciute grazie alla magia degli Ashammer. Trascorreva anche le sue giornate in scuderia, tra i cavalli, addestrando i falchi messaggeri o, ancora, ammirando gli animali del sud, portati nel regno dai mercanti di Missoura. Failla rammentava poco del suo passato, ma grazie al ricordo di Abel qualcosa le stava tornando in mente, come le sue passioni, gli abiti deliziosi che le piaceva indossare, o la ragazza dagli occhi verdi foglia che affiancava per la maggior parte del suo tempo. Chi fosse per Failla rimaneva ancora un mistero.
«L'altro giorno hai ricordato, vero?» Leilani continuò a guardare davanti a sé, il sentiero che intanto saliva su quella che era una piccola collina.
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The Songs Of The Twin Flame
FantasyRea e Failla non si conoscono, eppure le loro vite sono intrecciate l'una all'altra indissolubilmente. Come legate da un filo invisibile, si rincorrono infatti senza saperlo, pedine nelle mani silenziose degli dei, che sembrano aver deciso per loro...