Capitolo 20

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Nel fissare la sua opera d'arte, la bestia che tentava di rialzarsi e le mosche che già si accingevano a mangiarla, Rea non si accorse del mostro che volò dritto nella sua direzione, azzannandola. Perse quota e stabilità prima ancora di rendersene conto, un dolore tremendo alla zampa destra, da cui sangue di un rosso accesso sgorgava incessante. Nel piegarsi, una fitta le attraversò la schiena lacerata, dove la magia stava già lavorando per rimarginare le ferite infertole dagli artigli. Sbatté le ali, in panico, due bestie che planavano verso di lei, gli occhi onice fissi sul suo sangue.

Se in quella forma avesse potuto parlare, Rea avrebbe imprecato in tutti i dialetti d'Eteria e in tutte le lingue del continente al di là del mare. L'aria le sfrecciava contro mentre precipitava e si rigirava su se stessa, così rapidamente da vedere tutto sfocato. Era confusa, non riusciva a riprendere il controllo a causa della velocità con cui stava cadendo, e i campi di grano, verdi e rossi del sangue del bestiame, si facevano sempre più vicini. Non sarebbe morta in quel modo, si disse, non sarebbe morta prima di aver consegnato il medaglione ad Esme, prima di essere libera.

Digrignò i denti e poi urlò. Il verso acuto rimbombò nel cielo, così Rea chiuse gli occhi e serrò le ali, lasciando che il suo corpo si piegasse al volere della gravità e cadesse sempre più rapido. Intanto, le due bestie l'avevano quasi raggiunta, saliva disgustosa che colava dalle bocche spalancate e che tornava verso il cielo, senza mai raggiungerla. Rea sorrise e, quando mancò davvero poco per schiantarsi al suolo, spalancò di nuovo le ali, il vento del drago che si preoccupò di darle lo slancio e di sollevarla di nuovo verso la luna. Aveva capito. Cillian aveva capito.

Uno dei mostri si sfracellò, le ossa del cranio che perforarono la carne, l'altro invece aprì le ali in tempo, sfruttando la stessa corrente creata da Cillian. Rea ringhiò, cercando di volare più veloce, e lanciò uno sguardo furtivo sotto di lei, dove il drago si stava fronteggiando sia con i segugi che con le altre bestie alate. Sbuffò, non riuscendo a capire perché, nonostante tentasse di attirare la loro attenzione, queste la ignorassero, continuando a concentrarsi su di lui. Non sembrava in difficoltà comunque, sebbene gocce di sudore gli imperlassero la fronte e una smorfia di dolore fosse dipinta sulle sue labbra. Si avvicinò per capirne il motivo, notando solo dopo la spada nera che un segugio impugnava. In qualche modo lo aveva ferito e la pelle di Cillian, lacerata sul petto, non si era ancora rimarginata. Strano.

Rea assottigliò lo sguardo, studiando le venature nera della lama, poi si costrinse a prestare attenzione al mostro che continuava a seguirla. Salì di quota, trovando riparo tra le nuvole più basse. Quando la bestia ruppe la coltre scura, cercandola spaesata, Rea l'attaccò alle spalle, aggrappandosi alla sua schiena e mordendole il collo. Le strappò la carne, sputandola subito dopo, e non si fermò a guardare il suo corpo senza vita cadere verso il basso. Volò anzi verso Cillian, la cui magia si era indebolita al punto da farla preoccupare. Per se stessa, ovviamente, senza il drago non sarebbe uscita viva da quella situazione.

Atterrò alle sue spalle, accanendosi contro un segugio, quindi mutò, sfilando dalla sua stessa cintura un'arma e uccidendolo. Ignorò la fitta alla gamba destra, dove parte della pelle sul polpaccio era stata sbranata, e strinse i denti per il dolore alla schiena, su cui sentiva il sangue colare.

«Ne stanno arrivando altri» disse a Cillian, premendo la schiena contro la sua e cercando di regolarizzare il respiro.

Lui annuì, mentre con una mano faceva sì che intorno a loro si formasse un cerchio di fuoco. «Sei ferita»

«Pure tu» ripose Rea «e la tua magia si sta affievolendo» lo sentì irrigidirsi, così aggiunse: «Non osare farti ammazzare, ucciderti è compito mio»

«Sei preoccupata, mutaforma?» Cillian ghignò.

«Per me? Sempre. Per te? Mai» sbuffò Rea, dandogli una gomitata. «Torno lassù»

The Songs Of The Twin FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora