Capitolo 14

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Failla seguiva Leilani con lo sguardo, la treccia bionda che oscillava ad ogni suo movimento. Stava aiutando a caricare le provviste sui carri, i soldati intorno che facevano lo stesso, perché a breve in molti sarebbero partiti, Failla compresa. Si morse una guancia, spostando l'attenzione sulle mura. Era passato qualche giorno dall'attacco e Fiachra non aveva più rivisto i mostri di Althran; più della metà dei cittadini avevano per questo scelto di rimanere, affatto preoccupati delle notizie che giungevano da Seymour. Fiachra è lontana, si diceva, non arriveranno fino a qui. La capitale era stata infatti occupata dai segugi di Rilgasten, eppure, per i più, non era un motivo abbastanza valido per lasciare la propria casa.

Failla non era dello stesso parere. Si sarebbe incamminata verso Ariestria, sperando di trovare nel regno vicino delle risposte. Su Althran, su se stessa, sul motivo per cui ricordasse solo quello. A volte Failla si guardava le mani e si chiedeva cosa avesse fatto per tutta la sua vita, perché fossero tanto curate, morbide e lisce, e non callose e piene di ferite come quelle di Leilani e Madga. Poi stringeva il ciondolo, non ricordando perché trovasse in quel gesto una sorta di consolazione, e si domandava se ci fosse qualcuno, chissà dove, che poteva aiutarla a ricordare.

«Siamo pronti» Leilani le si avvicinò. «Carro o cavallo?»

L'occhio si era sgonfiato, ma la sclera continuava a presentare venature rosso sangue, un promemoria dell'artiglio che le aveva sfregiato il volto. Lei sembrava andarne fiera, soddisfatta quasi, e portava la cicatrice che le tagliava a metà il viso, dalla tempia fino al mento, con orgoglio, senza mai nasconderla. A Failla, paradossalmente, sembrava più bella di prima. Le dava un'aria più selvaggia e autoritaria, rivelando una sicurezza che il suo aspetto, il colore dei capelli e degli occhi, tendeva a schiacciare.

«Cavallo» rispose, alzandosi dai gradoni su cui si era seduta e spolverandosi il vestito prestatole da Leilani. «Quanto ci metteremo?»

«Tre, quattro giorni. I carri rallenteranno parecchio» Leilani si stiracchiò, scrocchiando il collo. «Ci metterò meno a tornare»

Failla annuì. Il capitano aveva deciso di restare, ma anche di accompagnare lei, Madga e gli altri per assicurarsi che tutto nel viaggio andasse per il meglio. Dopo sarebbe tornata indietro, da una parte per riorganizzare la città, dall'altra per gestire la contea insieme all'aiuto dei soldati, visto che con la morte del conte Keenan e dell'erede designato, Fiachra era caduta nel disordine più totale. Leilani non avrebbe lasciato il suo popolo a morire, di questo Failla era piuttosto sicura. La seguì verso le stalle, dove i cavalli erano stati già imbrigliati. La ragazza le disse di sceglierne uno e Failla non resistette all'impulso di avvicinarsi a uno stallone nero, sulla fronte una macchia bianca a forma di stella.

«Lui non rientra nella scelta, mezzosangue» disse Leilani. Non trattenne uno sbuffo scocciato quando l'affiancò, le braccia conserte. «Nyeleti è mio»

Failla sorrise, accarezzandolo. «È un esemplare bellissimo»

Lo stallone sfregò il suo muso contro la sua mano e Leilani alzò gli occhi al cielo. «E un venduto. Gli piaci» gli tirò una pacca sul dorso con fare affettuoso, poi controllò la sella.

Poco prima di mezzogiorno, erano già in strada, Leilani su Nyeleti e lei su un altro cavallo, una femmina dal manto bianco come la neve. Stavano l'una accanto all'altra, dietro di loro la carovana e intorno i boschi di Fiachra, poche foglie ancora aggrappate ai rami già spogli degli alberi. L'autunno era iniziato ormai da un pezzo, trasformando il verde brillante del nord in un verdone opaco tendente all'arancio, l'erba alta che aveva assunto sfumature giallastre perdendo la sua naturale lucentezza. Ellult era nota per la natura dei suoi boschi, per le numerose cascate presenti, per la magia che imperversava ogni forma di vita. Le foglie danzavano, i fiori cantavano, l'acqua disegnava forme fantasiose. Era il piccolo popolo, un'estensione della dea Essa, che manifestava la sua presenza tramite la natura e i suoi abitanti. Failla si guardava intorno affascinata, alla ricerca inconscia delle creature invisibili che abitavano i boschi.

The Songs Of The Twin FlameDove le storie prendono vita. Scoprilo ora