Chungha riaprì lentamente gli occhi non appena delle gocce calde avevano cominciato a sporcarle le gambe, per poi riversarsi in maniera più intensa non appena i gemiti della donna di fronte a lei si fecero più intensi. Si aspettava comportamenti e scelte fuori di testa ogni qualvolta doveva dividere uno spazio con il duo russo, ma decisamente non credeva di poter mai vedere il polso di Ariy stretto tra la salda presa di Zakhar mentre una lama ─ presa per l'appunto dal set di Tigre Bianca ─ le aveva trafitto la schiena, facendone sbucare la lama direttamente nel centro dell'addome.
Zakhar aveva pugnalato Ariy.
Lo aveva fatto nell'unico momento in cui la donna aveva erroneamente abbassato la guardia, lo aveva fatto nell'istante prima che potesse assaporarsi la vittoria di aver danneggiato di nuovo il corpo di Chungha e lo aveva inoltre fatto di fronte gli uomini di lei, come a dimostrare che il vero Re Russo era lui e nessun'altro.
Zakhar era stato coraggioso nel decidere di mantenere la promessa fatta al gruppo, ma allo stesso tempo era stato un codardo talmente immenso da non poter far altro che pugnalare mortalmente la propria donna, in un colpo che gli avrebbe concesso di chiuderla lì, con un solo fendente, risparmiandosi di udire le ultime parole di lei.
E aveva agito in quel modo solo ed unicamente per codardia, perché sapeva che se Tigre Bianca avesse aperto bocca, lei lo avrebbe aggredito al punto da spingerlo a rivoltarsi maggiormente contro di lei e il suo pensiero mentale costantemente avuto. Ma quello non era il piano. Zakhar doveva arrivare a canalizzare il proprio risentimento verso Ariy solamente al punto di trovare il coraggio di ucciderla, non di certo assaporare la goduria scaturita dal riscatto personale finalmente ottenuto.
Zakhar non doveva essere felice, non doveva aspettarsi alcun risvolto da quelle sue azioni perché l'obiettivo di Zakhar era uno ed uno soltanto.
«Liberatela» ordinò con tono basso, facendo riferimento al corpo ancora scosso di Chungha; gli uomini di Ariy lanciarono uno sguardo alla donna trafitta, tentennarono sul da farsi ma ─ a seguito dell'ennesimo richiamo da parte di Zakhar ─ fu per loro evidente quale fosse il leader da seguire.
Liberarono dunque Chungha e poi tornarono a guardare la coppia che per anni aveva governato l'intera Russia.
Nessuno di loro avrebbe mai immaginato un risvolto del genere.
E nessuno di loro era decisamente pronto a ciò che sarebbe successo da lì ad una manciata di minuti.
«Ho mantenuto la promessa» tornò a parlare l'uomo, puntando il suo sguardo in quello indagatore di Chungha; era sicura lui l'avesse tradita, era sicura di morire, era sicura di perire con la risata di Ariy a graffiarle le orecchie, eppure l'uomo dai capelli chiari aveva ─ probabilmente per la prima volta nell'arco di anni ─ tenuto fede alle proprie parole. «Ho trascorso una vita a contatto diretto con morte e distruzione. So che non sarà questo gesto a cancellare ogni mia azione passata, ma volevo solamente che almeno tu potessi ricordarmi come qualcuno di diverso da ciò che sono sempre stato»
«Zakhar che stai dicendo..? Che cosa centro io..?» domandò confusa, trasalendo appena quando la donna ─ ancora bloccata dalla mano del russo e dalla sua lama ─ si piegò improvvisamente in avanti, riversando l'ennesima enorme quantità di sangue dalla bocca.
Stava morendo.
Ariy stava morendo davanti a loro.
«Volevo poter conoscere quale fosse la vera espressione di sollievo.. Sollievo nel sapere di non essere stati traditi» le spiegò, strappando ferocemente la lama dal corpo di Ariy che ─ priva di forze ─ cadde a terra sotto lo sgomento e gli occhi increduli del resto degli uomini. «È la prima volta che mantengo una promessa a discapito di Ariy. E tu sei l'unica ad averlo potuto sperimentare»
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➽ Paint My Soul | Kooktae
Action| Capitoli pubblicati: 47 | «Sei come tutti gli altri, una vera e propria delusione» Tornato dal padre, Taehyung cercherà di prendere una boccata d'aria dalle ultime vicende accadute che l'hanno scosso in maniera indelebile. L'incontro con Jeongguk...