𝟰𝟱.𝟱 〣 𝗨𝗡 𝗣𝗘𝗥𝗙𝗘𝗧𝗧𝗢 𝗘𝗤𝗨𝗜𝗟𝗜𝗕𝗥𝗜𝗢

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Taehyung e Jeongguk avevano fatto rapidamente ritorno all'appartamento acquistato dal maggiore dei due e ─ nonostante quest'ultimo avesse cercato di trattenersi un minimo così da permettere al moretto di dare un'occhiata in giro alla loro nuova residenza ─ si era ritrovato sopraffatto dal corpo più minuto di Taehyung, del tutto intenzionato a restargli completamente avvinghiato contro.

Quella, per entrambi, poteva essere l'ultima occasione di amarsi come Einar tanto aveva impedito loro di fare.

Taehyung era più che cosciente di quanto doloroso e difficile fosse l'amore, di quanto bisognasse sacrificare per mantenerlo vivo e soprattutto di quanto ci si potesse ferire nel mentre, ma per Jeongguk ogni dinamica restava terribilmente assurda; perché non poteva amare Taehyung nella maniera più genuina possibile? Perché era tanto difficile esprimere i propri pensieri? Perché le cose non andavano mai come immaginato? Perché amare aveva creato tanto dolore e distruzione?

In quel momento entrambi volevano semplicemente cancellare dalle loro menti ogni preoccupazione, concedersi di amarsi come tanto era stato impedito loro di fare, permettendo inoltre a loro stessi di tornare dei ragazzini desiderosi di poter sperimentare la tanto discussa prima volta.

Taehyung e Jeongguk non erano stati insieme molte volte ─ sicuramente molte meno di quelle desiderate da entrambi ─ ma indipendentemente dal fatto che sapessero di potersi amare anche senza un necessario contatto fisico, mai avrebbero sprecato un'occasione del genere.

In quel momento, c'erano solo loro due.

I loro cuori, le loro menti, le loro anime e ovviamente i loro corpi nudi.

E Jeongguk, oh, Jeongguk era sempre tanto abbagliato dalla bellezza di Taehyung e di ogni singola porzione di quel corpo che tanto avrebbe continuato a voler proteggere, curare e baciare.

Taehyung aveva ancora evidenti cicatrici passate ─ che queste fossero mentali, fisiche o una via di mezzo come quei chili di peso ancora mancanti ─ ma per il maggiore lui non era nient'altro che l'essere umano più splendido che avesse mai visto in vita sua.

E la cosa migliore, era che finalmente era suo.

Taehyung non era più di Einar, Taehyung non era più intrappolato in una relazione distruttiva, Taehyung non era più sottomesso e vincolato ad un uomo che mai era stato in grado di apprezzarlo a dovere.

Taehyung ora era libero, Taehyung ora aveva avuto finalmente la possibilità di scegliere con chi stare, chi amare e da chi farsi amare e questa decisione era ricaduta sulla sua persona.

Non poteva esserne più felice.

«Ti amo Taehyung» Jeongguk gli prese il viso tra le mani e andò a posargli un delicato bacio sulla fronte, proprio tra quei suoi simpatici boccoli castani. «Ho intenzione di ripeterlo in continuazione quindi ti prego, non stancartene mai»

«Stancarmene?» domandò, ancora ad occhi chiusi intento a lasciarsi coccolare dal calore del corpo e delle parole di quello che ormai definiva la sua metà. «Credo che sia impossibile» ridacchiò appena. «La vuoi sapere una cosa?» gli domandò, sporgendo il viso così da poter poggiare il mento contro il petto di Jeongguk. «Inizialmente ciò che realmente volevo era solo far ingelosire Einar, desideravo rimpiangesse l'avermi lasciato e speravo disperatamente mi riprendesse con sé» cominciò a dirgli, andando subito a circondargli la vita. «Mi spaventava l'idea di stare da solo, ma ancor di più quella di stare con qualcun altro. Ingenuamente credevo che nessuno sarebbe potuto essere migliore di lui, che tutti mi avrebbero ferito senz'esitazione, che l'unico modo per essere amato fosse accettare quel genere di relazione e dinamica» gli spiegò con tono pacato, inclinando poi leggermente il capo. «Ma poi ho avuto modo di conoscere te e tutto è cambiato»

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