𝟯𝟯 〣 𝗣𝗘𝗥𝗖𝗢𝗥𝗦𝗢 𝗗𝗜 𝗥𝗜𝗔𝗕𝗜𝗟𝗜𝗧𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘

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La situazione per forza di cose si era fatta di nuovo tesa.

Einar aveva precisamente preso di mira la stanza nella quale per più di un mese aveva abitato Taehyung ma tra la rabbia generale scaturita principalmente da Ego ─ e sicuramente provata dal gemello ─ una cosa era apparsa piuttosto chiara all'uomo coreano dai capelli corvini.

Proprio per questo ─ tra il nervoso provato da Ego, i lievi singhiozzi ancora presenti di Taehyung e gli sguardi preoccupati dei suoi due amici ─ Jeongguk si era permesso di parlare.

«Einar non sa dove siamo» era intervenuto improvviso, attirando su di sé ogni attenzione. «Einar ha colpito la vecchia abitazione di Taehyung unicamente per scatenare una reazione in noi proprio perché non ha idea di dove ci troviamo» e il silenzio tombale che ne susseguì, diede reale prova di come ─ forse, per la prima volta ─ erano loro a trovarsi un passo avanti rispetto lo svedese e la sua alleanza russa. «Possiamo organizzarci per restare qui un'altra manciata di giorni, per osservare le sue mosse, capire il suo reale intento ora che è il Re Svedese e valutare come agire in base a ciò» spiegò ai presenti in lingua inglese così che ben o male tutti potessero comprendere. «Se il suo interesse è solo ed unicamente Taehyung dovremmo agire in una maniera, se invece lui è solamente un premio che vuole ottenere dopo aver governato l'intero globo, allora dovremmo ovviamente muoverci diversamente»

«Concordo con le tue parole, credo sia l'opzione migliore al momento» confermò anche Jun. «Abbiamo bisogno di assestarci un attimo, organizzarci e prepararci all'attacco quindi─» lanciò un'occhiata verso Ego. «Perdere compostezza e voler agire in solitudine potrebbe solamente significare disintegrare quel minimo di vantaggio che inconsciamente abbiamo ottenuto»

Il gemello dall'animo ribelle ricambiò furioso lo sguardo del giovane coreano ma poi lo distolse rapidamente come a volersi auto-ordinare di darsi una calmata; la sua alterazione non solo avrebbe influito anche sul gemello ma lo avrebbe fatto apparire come un mero incosciente ragazzino di fronte a Jun. «Okay, lascerò perdere la mia perlustrazione mirata ma posso quanto meno uscire per quella questione?» domandò, rivolgendo tale domanda unicamente verso Jeongguk che ─ nonostante avesse ovviamente compreso ─ restò in religioso silenzio. «Nemmeno per quella? Prima si agisce meglio è, lo sai anche tu»

«Di che si tratt─»

«Quindi come pensiamo di procedere?» domandò rapido Alter, sovrastando l'accenno mostrato da Taehyung nel comprendere a cosa si stessero riferendo. Fino ad ora aveva capito perfettamente il discorso visto il suo impeccabile inglese ma che stava a significare le loro parole riguardo "quella questione"? Di cosa si trattava? «Perché a parer mio, credo dovremmo solamente attendere e lasciar trascorrere un paio di giorni» continuò a parlare, spostandosi con fare indifferente verso una postazione monitor. «Io ho bisogno di sistemare alcune cose relative alla gestione dell'organizzazione americana. Saremo pur fuori dalla nostra nazione, ma gli incarichi di quest'ultima continuano ad andare avanti» spiegò indisturbato, abbandonando per primo l'area popolata da loro sette.

«Jun tu che farai?» domandò allora Ego, attendendo la risposta del coreano che gli giunse alle orecchie con un semplice "penso di valutare le prossime mosse dei russi. Se vogliamo il supporto di Chiaki, devo aiutarla a respingere Ariy". «Okay, allora anch'io mi occuperò dei russi» annunciò successivamente, facendo captare perfettamente a Jeongguk come il suo intento fosse sì quello di stare insieme a Jun, ma ancor prima di portare avanti la richiesta avanzatagli durante il loro arrivo al bunker.

Fu per questo che Ego ─ cercando di mascherare le sue vere intenzioni di fronte a Taehyung ─ si ritrovò a dover mostrare il proprio lato vulnerabile, quello dipendente, quello innamorato; la sua affermazione aveva infatti fatto arrossire il giovane coreano ancora parecchio non abituato a quel suo esternare palesemente interesse ─ prendendo strade unicamente in base a dove si trovasse lui ─ a cui però non aveva ancora capito come rispondere.

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