𝟬𝟱 〣 𝗟𝗨𝗜 𝗘' 𝗠𝗜𝗢 𝗘 𝗟𝗢 𝗦𝗔𝗥𝗔' 𝗣𝗘𝗥 𝗦𝗘𝗠𝗣𝗥𝗘

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Se c'era qualcosa che Jeongguk aveva avuto modo di notare fin da subito, fu la dinamicità della mente di Taehyung e la successiva rapidità delle sue azioni. Era come se il giovane ragionasse e reagisse in maniera estremamente inconscia nonostante apparentemente sembrasse perdersi a lungo nei suoi pensieri.

Espressa la sua necessità di parlare, Jeongguk non si era di certo tirato indietro a tale proposta, anzi, era rimasto in completo silenzio pronto ad ascoltarlo ma Taehyung si era preso a sua volta qualche istante prima di poggiargli le mani al petto e spintonarlo lontano da lui così da poter fuggire dalla lounge ed evitare una discussione che differentemente dalle sue azioni pareva desideroso ─ e soprattutto bisognoso ─ di affrontare.

Gli dispiacque da una parte, eppure quello che fece fu semplicemente abbandonarsi sul divanetto, stendere lateralmente le braccia lungo di esso, accavallare le gambe e stirare un sorriso divertito per quanto il giovane ─ e la sua storia ─ lo incuriosissero. Lo conosceva da appena una manciata di giorni ma già aveva mostrato sfaccettature piuttosto insolite ma interessanti allo stesso momento motivo per cui era come se a sua volta si sentisse in qualche modo attratto da tale aura.

Aveva poi abbandonato la lounge, si era accomodato all'interno della sua Dodge Charger srt Hellcat e aveva tenuto d'occhio il giovane intento a chiamare un taxi così da poter fare ritorno a casa; era rimasto ad osservarlo attento e non appena questo aveva preso posto all'interno di uno di essi, si era assicurato di seguirlo così da accertarsi arrivasse a casa sano e salvo, dopotutto restava il figlio di Dohyun.

«Scoprirò chi è questo Einar che tanto ti sta addosso» si ritrovò a borbottare tra sé e sé, stringendo con maggior forza il volante tra le mani e tenendo costantemente lo sguardo fisso sulla figura del moretto intento a ripercorrere il lungo viale di casa. Poi, improvviso, un lieve bussare al suo finestrino lo fece imprecare. «Che diamine-» ansimò appena, scontrandosi con il viso colpevole di Dohyun per lo spavento preso. «Mi hai spaventato» borbottò imbarazzato, scendendo dall'auto e chinando la testa in segno di rispetto.

«Volevo solamente ringraziarti di badare a Taehyung» se ne uscì improvviso, facendogli inarcare sorpreso le sopracciglia. «Non è un individuo semplice con il quale avere a che fare ─ soprattutto negli ultimi anni ─ ma sono sollevato di vederlo aprirsi un minimo con te. Ho sempre spinto affinché si trovasse qualche amico ma si è sempre ritrovato a rifiutare chiunque quindi mi fa piacere sapere che con te forse può andare diversamente» gli confessò l'uomo, prendendolo maggiormente in contropiede visto come ─ a parer suo ─ non gli sembrava di aver fatto poi chissà quali progressi con il moretto; era tutto un avanti e indietro senza mai ottenere un risultato vero e proprio. Era tremendamente frustrante.

«Sono sollevato che la mia vicinanza non ti abbia generato del fastidio ma sappi che al tuo minimo ordine sono pronto a prendere le distanze» si assicurò di chiarire, dimostrandogli per l'ennesima volta quanto determinato, rispettose e obbediente volesse essere nei suoi confronti. Dohyun era l'uomo per il quale mostrava maggiore rispetto e mai si sarebbe perdonato di avergli fatto un torto, ancor più coinvolgendo suo figlio; Jeongguk alla fine ─ ironia a parte del momento ─ non scherzava affatto: avere coinvolgimenti con Taehyung avrebbe potuto metterlo in una posizione piuttosto difficile.

«È okay, ho visto le telecamere nella tua lounge-» prese a dirgli, facendogli mancare momentaneamente un battito. A questo punto aveva chiaramente visto come avesse trascinato il figlio sulle sue cosce in maniera tanto provocante o come lo avesse giocosamente spinto a toccargli il corpo con la scusa dei bendaggi. «E ho visto come sei stato in grado di placare quella sua crisi» Oh.

«A me non sembrava proprio una-»

«Però lo era» tagliò corto. «E ti posso assicurare sarebbe potuta diventare esponenzialmente pericolosa se solo non avessi messo immediati paletti in grado di contenerla. È stato un bene che ci fossi tu, l'uomo che ho più a cuore, a badare a Taehyung» l'uomo socchiuse appena gli occhi e sospirò sollevato nella consapevolezza di aver al suo fianco qualcuno disposto ad aiutarlo senza mai richiedere nulla in cambio, cosa che ovviamente avrebbe sempre premiato.

➽ Paint My Soul | KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora