𝟯𝟲 〣 𝗔𝗟𝗧𝗘𝗥 & 𝗘𝗚𝗢

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Taehyung fece giusto in tempo a comprendere le parole pronunciate dall'ex fidanzato che un urlo intenso andò a rimbombare all'interno di quell'enorme soggiorno, attirando l'attenzione non solo di Jeongguk ─ preoccupato ─ bensì anche quella di Ariy, curiosa e soddisfatta del lavoro svolto.

E Taehyung urlò perché infuriato, urlò perché assolutamente non pronto ad accettare un affronto del genere, urlò perché era un limite che Einar non doveva permettersi di superare e soprattutto urlò perché in pericolo vi era l'ultima cosa che lo faceva sentire vicino a Dohyun.

Einar gli aveva tolto suo padre, lo aveva reso orfano di un genitore, aveva costantemente minato il suo rapporto con l'uomo e ora stava cercando di fare lo stesso con quella villa che rappresentava molto più di una semplice abitazione. Lì le cose con Dohyun si erano spezzate più volte, lì però le cose avevano anche cominciato a sistemarsi e ricostruirsi.

Quella villa non poteva essere toccata in alcun modo.

Fu per quello che non riuscì a contenere la rabbia e fu anche per quello che l'intensità del grido fu talmente disperato da graffiargli la gola e tendere i muscoli di tutto il corpo come mai fatto prima d'ora.

Rapido ma soprattutto inconscio in quei suoi movimenti, Taehyung si diresse velocemente verso la figura di Ariy contro la quale si scagliò senza concedersi nemmeno un secondo di riflessione. Al di là del fatto che fosse stato Einar ad ordinare di dar fuoco alla villa, l'unica con l'effettivo mezzo per appiccare il fuoco era solamente la giovane russa.

«Ti uccido!» le gridò contro furioso, saltandole direttamente addosso con le mani sul viso a mischiarsi in una presa che non seppe se infilare tra i capelli o direttamente attorno al collo. «Sei un mostro!» continuò a gridare, ritrovandosi ─ senza nemmeno rendersene conto ─ con la schiena spintonata contro il muro, la testa ferocemente sbattuta verso di esso e un coltellino spietatamente posato contro quella zona del suo addome dietro il quale vi erano fin troppi organi di vitale importanza.

«Vedi di tenere a bada quelle tue mani» gli ringhiò di rimando la donna, continuando a tenergli puntato contro il coltello con una mano, mentre con l'altra giocava abilmente con quell'accendino che ─ a quanto pare ─ se lasciato cadere a terra acceso, avrebbe potuto innescare un incendio assolutamente implacabile. «Einar ed io ci siamo impegnati tanto per preparare una stanza nella quale accoglierti, vedi di mostrare un minimo di riconoscenza» lo incalzò la donna, spostandosi rapida da lui non appena provò a ribellarsi, attaccandola proprio come non aveva esitato a fare con Einar.

Per sua immensa sfortuna però, fu proprio quest'ultimo a mettersi tra di loro, afferrandolo malamente per il retro del collo e frantumandogli il viso contro quel durissimo muro portante.

Un crack terrificante rimbombò per tutto il soggiorno insieme ad un urlo spezzato e a quel punto per Jeongguk fu questione di una manciata di secondi; tornò a scagliarsi più aggressivo che mai contro Zakhar, lo mise letteralmente con le spalle al muro e dopo diversi colpi ─ precisamente assestati in zone tattiche come zigomi, tempie e gola ─ fu praticamente scontato vedere il russo crollare a terra sconfitto.

In tutto questo Jun aveva fatto in tempo sia ad entrare che ad uscire così da avvisare rapidamente i gemelli della situazione, permettendo loro di dividersi tra l'agire e il mettere in salvo i due ragazzi che mai avrebbe voluto finissero di nuovo in pericolo.

Rientrare all'interno della villa unicamente per ritrovarsi Zakhar frastornato a terra, Jeongguk immobile con un'arma puntata contro e Taehyung svenuto contro il corpo dello svedese, rese le cose solamente ancora più tremendamente difficili.

«Oh ottimo!» esclamò Einar, non appena adocchiò la figura di Jun. «Così posso uccidervi entrambi in una volta sola»

«Tu non puoi ucciderci» ringhiò però Jeongguk, digrignando nervoso i denti. «Tu vuoi una competizione all'ultimo sangue, è ovvio, ma sono anche sicuro di come tu voglia che Taehyung ne possa essere spettatore» spiegò a pugni stretti, riguardandosi dal tenere d'occhio la figura di Zakhar, successivamente assistita da quella di Ariy. «E ora fortunatamente gli hai fatto perdere i sensi»

➽ Paint My Soul | KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora