La mattina successiva Shyla e i suoi amici si diressero al templio dedicato a Nut, dea creatrice dell'universo e delle stelle secondo gli egizi.
A causa del forte nervosismo, Shyla non era riuscita a chiudere occhio la notte, senza contare che a colazione non aveva né spiccicato parola, né era riuscita a mangiare nulla, a parte spiluccare un terzo di brioche.
Una volta arrivati a destinazione, rimase affascinata da ciò che le si trovava di fronte. Non era un templio molto grande, ma le colonne a cilindro sormontate da capitelli a forma di papiro aperto lo rendevano imponente.
Mentre attraversava l'apertura di ingresso, Shyla notò che il faraone prese posto al suo fianco, e per un istante le sembrò così naturale, che si lasciò cullare da quelle sensazioni dall'effetto caldo e avvolgente.
- Andrà tutto bene - la rassicurò.
- Non temere, siamo tutti con te - la incoraggiò Tea.
- Buongiorno signori -
Dal templio uscì un uomo sulla trentina d'anni con indosso una toga bianca.
- Il sacerdote vi attende. Seguitimi -
Il gruppo attraversò le varie zone del templio quasi completamente spoglie, a differenza delle pareti colme di geroglifici e disegni. Sembrava che fosse stato costruito con l'unica funzione di conservare la storia racchiusa in quei simboli grafici e colori, come un enorme libro da esplorare.
Lo spazio attorno a loro faceva rimbalzare l'eco dei passi, regalando, a quella storia che non erano in grado di leggere, una solennità che le apparteneva di diritto.
Il cuore di Shyla si sincronizzò a quel cadenzante ritmo, e le mani cominciarono a sudare non appena il funzionario li fece accomodare all'interno di una stanza sul cui fondo erano posti due troni in pietra.
- Siete dunque Voi i prescelti -
Un anziano uomo calvo supportato da un vecchio bastone entrò da una porticina laterale a destra dei due troni. Passò in rassegna i volti dei ragazzi, soffermandosi e studiando con più attenzione quello di Shyla.
- I miei ossequi Vostra maestà - disse con tono reverente e facendo un profondo inchino davanti alla ragazza.
Shyla provò un forte moto di imbarazzo, ma solo per qualche secondo. Poi fece un veloce inchino, facendo finta di alzare la stoffa di una gonna che in realtà non aveva indosso.
Si tirò immediatamente dritta guardando la propria mano. E quello da dove le era venuto?
- Siete pronta a ricordare? - chiese con voce cortese.
Shyla lo guardò stupita. Aveva l'impressione che quell'uomo la conoscesse da una vita e sapesse già tutto di lei.
- Aspetti un attimo -
La voce del faraone interruppe il discorso tra lei e il sacerdote, che le aveva fatto dimenticare di non essere sola in quella stanza.
- Che cosa le farete fare? – domandò affiancandola.
- Siederà lì su quel trono - gli spiegò indicandolo con il bastone - e le metteremo al collo il vostro puzzle del Millennio sire - concluse come se fosse la scelta più ovvia, sempre con una profonda reverenza.
- Io non ci sto capendo niente - borbottò nervoso Joey - non è che potete spiegarci di più? –
- Chiedo scusa, ma non mi è concesso parlare troppo. Il mio compito è essere solo un custode. Coloro che oggi sono destinati alla conoscenza saranno solo il nostro sovrano e la principessa -
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La principessa d'Egitto
FanfictionUna giovane ragazza, Shyla Shelter, tornata a Domino per dimostrare di essere un degno successore nel business del padre, rincontrerà la migliore amica d'infanzia, Tea Gardner, che la introdurrà al resto del gruppo. L'improvvisa aggressione "magica"...