La principessa d'Egitto

Un ritorno amaro

Si risvegliarono tutti nella sala dei due troni, anche se Shyla era tornata ancor più preoccupata di rispetto alla partenza. Sperava che la tremenda sensazione avvertita poco prima di partire scomparisse, insieme a quel fastidioso peso sul petto. O perlomeno che si riducesse. Invece non aveva fatto altro che aumentare.

- Mi sembra di non dormire da mesi! Sono a pezzi - si lamentò Joey.

- Il viaggio mentale che avete intrapreso era molto impegnativo- commentò il sacerdote.

- Tutto bene? - chiese Tea avvicinandosi a Shyla preoccupata.

- Sì, ho solo bisogno di riposare - mentì.

Il sacerdote le andò incontro e diede un colpo secco con il bastone sul pavimento.

Shyla notò che i suoi amici rimasero immobili come in un fermo immagine e passò la mano davanti al viso di Tea, ma quest'ultima non sembrava nemmeno vederla.

- Ascoltatemi principessa Hikari, ho fermato il tempo per qualche minuto, e poi riprenderà a scorrere normalmente. I vostri amici stanno bene, per cui prestate attenzione alle mie parole -

La giovane Shelter annuì con un lieve accenno di testa, mentre elaborava quello che aveva appena udito.

- Il mago restauratore sta tornando e voi dovete impedirlo, o per questo mondo sarà la fine. Per favore prendete questo -

Le porse un sacchettino di seta blu e Shyla lo afferrò titubante, avvertendo al suo interno una boccettina di vetro. Si fidava di quell'uomo, anche se non sapeva spiegarsi il motivo. C'era qualcosa nel suo viso di familiare...

- Al suo interno troverete una fiala contente un liquido che vi permetterà di eliminare il blocco nella vostra mente -

- Aspetti solo un secondo, perché sta facendo tutto di nascosto dai miei amici? - gli domandò diffidente.

- Perché lo avevate ordinato 5000 anni un mio avo - le sorrise benevolo - sono un discendente di Kisara, anche se non sono certo che l'abbiate ricordata ancora -

Il nome evocò a Shyla l'immagine di una fedele donna dai lunghi capelli bianchi. Ecco perché le sembrava familiare. Avevano gli stessi occhi.

- Vi credo - rispose d'impulso.

- Avevate disposto che, qualora una potente minaccia si fosse manifestata e voi foste riapparsa, avreste dovuto recuperare la memoria da sola. Avevate sigillato i vostri ricordi per farli riaffiorare al momento giusto, tuttavia avevate la sensazione che una parte di questi sarebbero stati bloccati dai vostri stessi poteri. Così i suoi discendenti custodirono questo sacchettino all'interno di una gemma conservatrice legata a voi da una connessine magica. Quando quest'ultima qualche mese fa si sciolse, capì che il momento era vicino-

Shyla lo ringraziò e nascose il sacchettino all'interno della tasca del vestito.

- Mi raccomando prestate attenzione - le strinse le mani - potete farcela, ne sono sicuro -

Quella sera, nella villa in Egitto dei genitori di Shyla, andarono tutti a dormire subito dopo cena. Yugi e gli altri avevano molte domande da fare alla loro amica, ma erano così a pezzi che preferirono aspettare l'indomani.

Shyla si ritirò nella sua stanza, si mise il pigiama e si sedette sul bordo del letto rigirandosi tra le mani la fiala che le aveva dato il sacerdote.

All'improvviso le comparve davanti Kuriboh.

"Tutto bene Shyla? Cos'è quella?"

- Se bevo questo ricorderò tutto - gli riferì velocemente.