- Il filo passa al di sotto di quella porta in fondo - le indicò Kuriboh.
- Sì, l'ho visto - rispose laconica, fermandosi a fissare la maniglia in acciaio lucido.
Il suo piccolo amico le volò alle spalle e le diede una piccola spinta.
"Ce la puoi fare, io ti aspetto qui. Non essere nervosa, è Atem"
- È proprio questo il punto - sospirò.
- E va bene - prese coraggio - però Kuriboh ricorda: non pronunciare mai quel nome in sua presenza -
"Promesso"
Afferrò la fredda maniglia, stupendosi di come potesse percepire in quel mondo spirituale qualsiasi tipo di sensazione come se fosse in quello reale. Il problema era proprio questo: come se.
La stanza era completamente al buio, e non riusciva a vedere oltre a un metro dalla soglia. Sapeva però che la magia di connessione che aveva utilizzato non poteva aver sbagliato, anche perché avrebbe significato che dentro nella piramide ci fosse qualcun altro oltre al faraone.
La porta alle sue spalle si richiuse con un sordo colpo e lei si trovò immersa nell'oscurità più totale.
- Faraone sei qui dentro? -
Chissà dove era finita. E perché faceva così freddo?
Quando gli occhi si abituarono meglio all'oscurità, scorse un minuscolo punto luminoso color smeraldo nella profondità delle tenebre. Si incamminò cauta, prestando attenzione ad ogni passo che muoveva sul terreno. Dal contatto della suola le sembrava terra battuta, anche se alcuni punti erano più soffici e freddi. Era... neve?
Non appena raggiunse la piccola fonte di luce, come se qualcuno avesse fatto click con il mouse inserendo i colori nel disegno, si trovò su un sentiero in mezzo ad una foresta di conifere coperte da un sottile strato di neve.
- Faraone? - chiamò di nuovo.
Avanzò, non trovando altra scelta che percorrere il sentiero ovunque questo l'avesse condotta. Sfregò le mani sulle braccia per cercare un po' di tepore, ma ad ogni passo la temperatura scendeva sempre più.
Provò a concentrarsi e far apparire un caldo mantello con il quale coprirsi, ma fu del tutto inutile. In quel luogo la sua magia non funzionava, e la maglietta a maniche corte del pigiama, insieme alle ciabatte da ospedale, non erano il massimo. Per lo meno aveva un paio di calze corte nere.
Si domandò da dove potesse essere apparso quel singolare paesaggio e, nonostante il freddo pungente, doveva ammettere che stava godendo di una vista spettacolare.
Camminando, notò ad un certo punto un piccolo sbuffo di fumo levarsi tra la distesa bianca di pini. Prese la direzione indicata da quella nuvoletta grigia e arrivò davanti ad una piccola baita in legno sormontata da un tetto a spioventi candidamente ricoperto di bianco.
Entrò senza pensarci due volte, in fondo era pur sempre all'interno del Puzzle e tutto quella che la circondava era un'allucinazione. Più o meno. Il fuoco di un camino posto in fondo a destra rendeva l'ambiente piacevolmente tiepido, cui stava di fronte un divano color panna. A sinistra si trovava invece una graziosa cucina ad angolo in legno e un piccolo tavolo con due sedie.
Si sedette di fronte al piacevole fuoco e pensò ad un modo per trovare il faraone. Non poteva stare lì in eterno, ma aveva bisogno di scaldarsi. Allungò le braccia per recepire meglio il caldo e poi le venne un'idea.
Percorse il corridoio a destra della cucina e vide tre porte in rovere: aprì la prima, ma trovò il bagno, così aprì quella dirimpetto e entrò nella camera da letto matrimoniale. Cercò subito un armadio e lo vide appoggiato alla parete a fianco del letto con la testata rivestita in pelle marrone. Lo aprì e vi trovò un maglione blu scuro, dei pantaloni termici neri, un paio di scarponcini e una giacca da montagna bianca e blu. Sembrava che qualcuno li avesse lasciati apposta per lei.
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La principessa d'Egitto
FanfictionUna giovane ragazza, Shyla Shelter, tornata a Domino per dimostrare di essere un degno successore nel business del padre, rincontrerà la migliore amica d'infanzia, Tea Gardner, che la introdurrà al resto del gruppo. L'improvvisa aggressione "magica"...