Un incontro davvero speciale (parte 1)

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Per alcune settimane, Kisara ed Ishizu setacciarono ogni pergamena, libro e antica leggenda per raccogliere anche il minimo indizio sulla loro amica. Persino Pegasus diede fondo alle sue conoscenze e studiò con impegno insieme alle due ragazze, perché ciascuno di loro si rifiutava anche solo di formulare la possibilità che se ne fosse andata per sempre.

Tea si era chiusa in un silenzio per cui né Joey, né Tristan, né tantomeno Yugi erano in grado di confortarla. I tre ragazzi covavano infatti la speranza che Shyla sbucasse fuori da un portale, ma più i giorni passavano, più quella piccola scintilla si attenuava.

Seto invitava spesso Kisara presso la sua villa, anzi, si poteva ormai dire che vivessero insieme, ed il piccolo Mokuba ne era contento. Suo fratello aveva trovato qualcuno di speciale con cui confidarsi, eppure, il più giovane dei Kaiba era convinto che fosse tutto merito di Shyla. Se lei non fosse entrata nelle loro vite, quell'albina tanto grintosa quanto protettiva e premurosa non avrebbe mai incontrato Seto. E questo valeva sia per la vita passata, sia per quella presente. Shyla era infatti riuscita nell'impresa di renderlo più aperto con le persone, favorendo così l'incontro tra i due. Non c'era dubbio che l'ex principessa fosse quel tassello che permetteva alle vite di tutti di intrecciarsi in un puzzle perfetto.

E per quanto riguarda il faraone... bè, si era chiuso in un silenzio peggiore di quello di Tea. Passava il tempo rintanato all'interno del Puzzle del Millennio e a ben poco servivano le preghiere di Yugi per convincerlo a parlare con lui. Almeno Tea si sforzava ogni tanto di conversare. Andava a ripescare dei vecchi album pieni di foto di lei e Shyla da piccole, e si perdeva in vecchi aneddoti e ricordi fino a che non le si riempivano gli occhi di lacrime. Al contrario, il faraone era vittima di un mutismo a cui non sembrava esserci rimedio. Attendeva solo la riapertura dell'ingresso della sua tomba, franata di recente e per cui Pegasus finanziò un gruppo di esperti archeologi per ripristinarne l'accesso. Se era morta, ipotesi che riteneva molto più probabile rispetto alle vane speranze dei suoi amici, allora non vedeva l'ora di ricongiungersi con lei nell'aldilà. Almeno in quel luogo avrebbero potuto stare insieme senza più alcun problema.

Tra l'altro, Kisara sarebbe stata in grado di liberare il passaggio dalle macerie nel giro di qualche giorno grazie alla magia, ma l'albina non voleva arrendersi prima di aver avuto conferma, positiva o negativa, di cosa fosse successo all'amica.

Le ultime parole che le aveva rivolto avevano tutta l'aria di essere un addio, tuttavia, nel suo cuore era convinta del contrario. Hikari le aveva salvato la vita più di una volta e si rifiutava di credere che per lei non esistesse il lieto fine. Lo meritava più di chiunque altro.

Dietro consiglio dell'albina, Seto provò ad organizzare delle cene per passare delle serate tutti insieme, perché sapeva che, qualora Shyla fosse ritornata, si sarebbe indispettita da morire nel sapere che si erano tutti persi di vista. Alla fine, con grande sorpresa del giovane Kaiba, quelle cene divennero l'appuntamento fisso del sabato sera. Tea riprese a parlare ed Atem... presenziava in forma di spirito di tanto in tanto, visibile a tutti. Era già qualcosa.


E fu così che passarono più di sei mesi dal combattimento che aveva salvato il destino del mondo intero.

L'accesso alla tomba di Atem era ancora impraticabile. Pegasus si giustificò dicendo che un errore nello scavo aveva fatto franare una grossa parete di roccia, ma la verità era che Kisara era andato a pregarlo di rallentare il più possibile i lavori. Voleva a tutti i costi guadagnare del tempo e Maximillion accettò la richiesta senza alcuna obiezione.

- Guarda che quella è la mia coscia di pollo! - si arrabbiò Joey.

- Io non credo, te ne sei spazzolato già due! - lo rimbeccò Tristan.

La principessa d'EgittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora