Qualche giorno dopo l'aggressione, tutto era tornato alla normalità, come se quell'episodio non fosse mai esistito. Non c'erano segni che presagissero un nuovo attacco, ma Atem aveva imposto ad Hikari una scorta, e lei faceva di tutto per farsi perdere di vista. Non si sentiva a suo agio ad andare in giro con persone con l'unico scopo di proteggerla.
Poi, puntualmente, Kisara le faceva una ramanzina che le stordiva le orecchie, e il suo fidanzato rincarava successivamente la dose. Trovava questa precauzione del tutto inutile, perché a meno di essere scortata da Chaka (e alcuni momenti della giornata li passava in sua compagnia), i soldati erano adatti solo alle situazioni di combattimenti "normali". E lei era certa che l'aggressore non fosse stato solo un comune brigante.
Alla fine il giovane faraone aveva desistito e i soldati vennero sollevati dal loro incarico, ad un patto: Hikari avrebbe dovuto rimanere sempre nei paraggi del palazzo, in spazi adiacenti a quelli dove stavano Kisara o Atem.
La principessa non ebbe nulla da obiettare, anche perché erano in ritardo apocalittico con gli esami dell'accademia. Grazie a quel bellissimo inconveniente, si era ritrovata con una mole di lavoro che la teneva occupata da mattina a sera insieme a Kisara. Alla fine si erano ritrovate non solo impegnate con la programmazione dell'esame, ma anche con i lavori di costruzione. Le loro doti magiche erano al di sopra della media, e proprio per questo motivo erano in grado di accelerare le tempistiche. Peccato che ora del calare del sole erano distrutte.
Kisara aveva preso a cuore la storia della selezione delle nuove matricole, così tanto che era lei che spronava Hikari, e non viceversa come succedeva fino a qualche giorno prima. Aveva persino organizzato una riunione post cena nel giardinetto privato del giovane faraone e di Hikari, sotto al balcone della loro stanza.
Quel giorno dovette ammettere a malincuore che la sua amica albina era stata particolarmente dispotica. Avevano aiutato ad allestire una delle tre stanze per l'esame, finalmente ristrutturata per intero, poi si erano chiuse per studiare gli ultimi ritocchi, e non contenta del risultato ottenuto, Kisara si era impuntata per cominciare a organizzare le prime lezioni e le pergamene di studio. Non le aveva nemmeno lasciato il tempo di tornare a palazzo per pranzare. L'albina aveva cucinato del riso che spiluccavano mentre continuavano a lavorare. Infine, Hikari si era dovuta fare un bagno a casa dell'amica e consumare una veloce cena da lei, perché altrimenti non avrebbero fatto in tempo per la famosa riunione.
- Senti Kisara, non so cosa ti sia preso in questi giorni, ma mi stai preoccupando - le rivelò sulla strada sterrata che costeggiava l'area del mercato in direzione del palazzo.
- Non so se stai cercando di scaricare qualche preoccupazione, oppure se ti sei semplicemente esaltata troppo per questo incarico -
- Né una né l'altra mia cara - le rispose con aria di chi la sapeva lunga sull'argomento.
- Abbi solo un pochino di pazienza. Siamo quasi arrivate alla riunione -
La principessa si zittì, rassegnata dal comportamento di Kisara, e la seguì senza alcuna altra obiezione fino a palazzo.
- Eccoci arrivate, tu precedimi pure - le disse, e si allontanò senza darle tempo di fare domande.
Hikari svoltò a destra della fontana e proseguì all'interno del palazzo, percorse il corridoio dove erano situate le stanze degli allenamenti ed infine uscì dalla porta in fondo a sinistra.
Quello che vide la fece rimanere a bocca aperta. Decine di candele appoggiate su piccole colonne di pietra di diverse altezze, disposte in un ampio rettangolo, illuminavano la notte, e al centro dello spazio era stata adagiata sull'erba una coperta di seta finemente ricamata di blu, il suo colore preferito.
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La principessa d'Egitto
FanficUna giovane ragazza, Shyla Shelter, tornata a Domino per dimostrare di essere un degno successore nel business del padre, rincontrerà la migliore amica d'infanzia, Tea Gardner, che la introdurrà al resto del gruppo. L'improvvisa aggressione "magica"...