Un tuffo nel passato (parte 4)

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- Ma che succede?! - gridò Hikari.

Cercò di tenersi in equilibrio, ma cadde al suolo, mentre il principe venne sbalzato indietro da una folata di vento.

Nel terreno, poco più in là rispetto al punto in cui si trovava Hikari, si aprì un'enorme voragine. Dal suo interno uscirono delle lunghe zampe pelose, seguite dalla testa che metteva in vista le fauci con tanto di zanne affilate. Il lungo corpo sinuoso, simile a quello di un verme, era ricoperto da una spessa corazza piena di aculei. Era come vedere un enorme millepiedi feroce e letale.

Si avventò su Hikari pronta per inghiottirla che, completamente paralizzata dalla paura, non riusciva a trovare la forza per scansarsi. Chiuse d'istinto gli occhi in attesa della fine. Se doveva davvero morire, allora sperava di non soffrire troppo.

Sentì il proprio corpo che venne spostato e qualcosa di duro sotto la schiena, ma non percepì alcun dolore, se non un lieve bruciore. Riaprì gli occhi, che si specchiarono in quelli del principe a pochi centimetri dai propri. Era riuscito a tirarla via all'ultimo secondo.

- Tutto a posto? - le chiese ansioso.

Hikari accennò un lieve sì con la testa.

- Bene. Scappiamo. Adesso -

Il principe si alzò, prendendole la mano e trascinandosela dietro.

- Corri e non fermarti! - le ordinò.

Lei continuava a correre, evitando di guardare indietro, mentre il principe ogni tanto si voltava per vedere a che distanza si trovassero dal mostro.

Ma il suo amico si fermò di colpo e la spinse via con forza, ritrovandosi nuovamente a terra.

Quando si rialzò vide che il mostro teneva sollevato il principe, avvolto nell'estremità della coda, che tentava di divincolarsi.

- Scappa, Hikari! Va via! Mettiti in salvo! - le gridò.

Ma lei non riusciva a muoversi, aveva tutti i muscoli bloccati.

Di nuovo

Se non fosse stato per il principe, a quest'ora ci sarebbe lei nelle grinfie di quel mostro. Lui l'aveva di nuovo salvata, come sempre. Fin da piccoli era lui che risolveva la situazione, che la tirava fuori dai guai e che la copriva quando combinava qualcosa. Il sovrano aveva fatto bene a non ammetterla al torneo. E il popolo aveva ragione sul suo conto.

Ma doveva cercare di salvare il principe. Era un'incantatrice e in quanto tale conosceva molti incantesimi. Doveva riuscire solo a trovarne uno efficace per liberarlo in modo da avere anche il tempo di fuggire.

- Ehi, razza di bestione! -si mise a gridare - lascia andare subito il futuro sovrano d'Egitto se non vuoi passare dei grossi guai! –

Lanciò un incantesimo sulla coda per fargli perdere la presa, ma non sortì alcun effetto. Riprovò a scagliare un secondo incantesimo, cercando di colpirne la pancia, ma anche questo fu inefficace. Non era abbastanza forte per affrontare un mostro di una simile mole.

Per tutta risposta il verme gigante la spazzò via con un soffio di vento, facendole fare un volo di qualche metro. Cadde a terra, rotolando su sé stessa, fino a che non riuscì a fermarsi, con il viso immerso nel terreno umido.

Nella mente riecheggiarono le risate della folla dell'incubo avuto poco prima, che le puntavano il dito contro deridendola.

Non è capace

Non è abbastanza potente.

Le parole del funzionario reale le rimbombarono nella mente.

Non parteciperà al suddetto a causa delle sue scarse doti

La principessa d'EgittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora