Un desiderio di felicità

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Quando si risvegliò, Shyla avvertì il corpo più pesante di quanto ricordasse.

- Tranquilla, la sensazione che provi passerà in poco tempo -

L'ex principessa scattò in piedi e si mise in posizione di guardia.

- Tu chi sei? - ringhiò, e percepì la magia scorrerle nelle mani.

- Calma, mia giovane guerriera. Non sono qui per combattere -

Il suo interlocutore era un uomo giovane, slanciato, dagli occhi smeraldini e i lineamenti gentili. I corti capelli mori leggermente scompigliati gli conferivano un'aria tranquilla e distaccata.

Shyla rilassò un po' i muscoli, ma tenne comunque la guardia alta.

- Non sai chi sono? - chiese furbo.

Shyla stava per negare con il capo, quando si soffermò ad esaminare l'energia che quell'uomo emanava. Era... immensa. L'aveva tenuta nascosta per non farla spaventare e darle il tempo di rilasciare un po' di tensione. Nemmeno durante gli incontri con la madre aveva sentito un potere così. Lasciò perdere la guardia. Con quell'individuo non aveva alcuna possibilità se l'avesse attaccata.

- Non vuoi nemmeno fare un tentativo? - chiese deluso.

- Hai un potere che non ho mai visto in vita mia. Quindi no, non ci tengo ad attaccarti - rispose laconica.

- E indovinare chi sono invece? - chiese in un barlume di speranza.

Shyla provò a rifletterci. Un'energia così era persino superiore a quella della madre, una dea. Quindi doveva cercare qualcuno che stesse più in alto di lei. Un'illuminazione le attraversò gli occhi, seguito da un lampo di rabbia.

- Tu - iniziò, sentendo un immenso fastidio alla bocca dello stomaco - parlo con il destino in persona? -

L'uomo infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e scrollò le spalle.

- Preferisco il nome di Shai, è più colloquiale -

- Cosa vuoi da me? - domandò diffidente.

- Solo scambiare due parole. A parte tua madre non mi è concesso parlare con nessuno di vivo. Intrattengo qualche discorso con le anime dei morti, ma non è la stessa cosa. E poi fanno sempre le stesse domande - sbuffò irritato.

- Visto che al momento sei da sola né tra i vivi, né tra i morti, ne ho voluto approfittare -

- Aspetta. Sei stato tu a dare i poteri a Ren affinché mi salvasse? Tu e mia madre, vero? -

Ren le aveva parlato di una strana coppia e l'istinto, così come la logica, le suggerivano che era la risposta giusta.

- Ti sei fatta in quattro, così ho pensato di fare qualcosa per te -

- E non era... che ne so... contro il mio destino? -

La risata leggera di Shai vibrò nell'aria, poi incrociò le mani dietro la schiena, avanzò verso l'ex principessa, la superò e perse lo sguardo in un punto indefinito.

- Una volta era tutto bianco e nero, molto più semplice. Ma stiamo parlando di millenni fa. Dopo che Demon è riuscito ad impadronirsi di una parte del mio potere, quando ancora vivevate nell'antico Egitto, così da preservare la sua giovinezza in un'apparente eternità, tutto è cambiato -

- Ti starai chiedendo come ha fatto, vero? - si voltò verso di lei con aria severa, quasi colpevole.

Shyla si morse le labbra nervosa, indecisa se essere sincera o meno. Poi rifletté sul fatto che, probabilmente, lui sapeva anche leggere nel pensiero, quindi non era nemmeno il caso di darsi pena ed inventare una bugia.

La principessa d'EgittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora