Tutti riuniti

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Quella stessa sera, Seto organizzò una cena presso la villa. Invitò tutti: Yugi, Joey, Tristan, Tea, Alfred e persino Pegasus.

- Non avrei mai immaginato che organizzassi di tua iniziativa una cena - commentò stupito Joey mentre prendeva posto a tavola - solitamente è Kisara che scrive sul gruppo -

- C'è qualche notizia importante di cui volete renderci partecipe? - chiese Pegasus malizioso.

- Kisara, mi ricordi perché ho invitato anche lui? Il biondino mi dà già abbastanza sui nervi - domandò seccato il giovane Kaiba.

- Scusami?! - si indispettì Joey.

- Sempre la solita storia - sbuffò Yugi passandosi una mano sul viso.

- Ma il posto vuoto di chi è? - domandò Mokuba appena tutti si sedettero.

Seto e Kisara si lanciarono un'occhiata complice.

- Tranquillo fratellino, arriverà a momenti -

Lo spirito del faraone guardò con sospetto i suoi amici per poi essere inspiegabilmente attratto dall'antro dell'ingresso che intravedeva dalla sedia. Una strana sensazione serpeggiò sotto pelle solleticandogli la nuca. Il formicolio si fece più intenso di secondo in secondo, fino a che un'idea, ormai cementata dietro ad uno spesso muro, forò la parete illuminandogli la mente.

I muscoli delle gambe ne presero coscienza prima che Atem permettesse al proprio intelletto di realizzare quanto il cuore avesse già compreso. Scattò verso l'ingresso, girò a destra e prese la rampa di scale che saliva al piano superiore.

- Atem! - lo chiamò Yugi alzandosi di scatto dalla sedia.

- Cosa succede? - domandò preoccupata Tea.

- Eh ma così non è una sopresa - sbuffò Kisara - cosa sono, connessi con il wifi? -


Nel frattempo, Shyla era intenta ad imprecare contro Kisara.

"Dopo tutto quello che è successo, un ingresso trionfale è d'obbligo" le aveva detto.

E così aveva passato l'intero pomeriggio sotto il controllo dell'albina per un make over completo. Unghie, capelli, maschere, creme... per non parlare dell'abito rosso corallo plissé e la cintura di raso che le esaltava la vita.

Kisara l'aveva aggiornata su ciò che era successo nel tempo che aveva trascorso lontano da loro, mentre l'ex principessa aveva condiviso l'esperienza con il piccolo Ren e l'incontro con Shai. In principio l'amica faticava a credere alle sue orecchie, e per qualche momento pensò che fosse tutto frutto di un'allucinazione. Alla fine però dovette ricredersi rimanendo senza parole, fatto che accadeva di rado.

Shyla si alzò dal letto su cui si stava torturando nervosamente le mani e si indirizzò verso la porta dopo aver emesso un lungo sospiro per rilasciare la tensione.

Era nervosa, da morire. Aveva affrontato Demon, la morte, una dimensione ultraterrena, ed ora doveva solo scendere quelle maledette scale e ricongiungersi con tutti i suoi cari. Peccato che i genitori fossero in viaggio per lavoro dall'altra parte del mondo. Kisara li aveva videochiamati nel pomeriggio per scoprire con esattezza dove si trovassero, così Shyla aveva semplicemente aperto un portale e si era catapultata alle loro spalle. Sua madre per poco non svenne per l'emozione, mentre suo padre trattenne a stento le lacrime dalla gioia.

Dopo aver assistito alla commovente riunione familiare, l'albina si era fatta promettere da Daniel e Sakura che non ne avrebbero fatto parola con nessuno, nemmeno con Alfred, perché intenzionata a preparare una sorpresa con i fiocchi. La richiesta era risuonata più come una minaccia che un favore, d'altra parte per Kisara il concetto di sorpresa era sacrosanto.

Non ebbe nemmeno il tempo di avvertire al piano di sotto un vocio concitato, che vide lo spirito di Atem attraversare la porta e fermarsi a pochi passi da lei.

Allora sì che le gambe si fecero molli. Dopo tutto quello che avevano passato, finalmente erano l'una di fronte all'altro, liberi dal peso di Demon.

Rimasero interminabili secondi in silenzio, senza che nessuno dei due volesse fare una mossa. Poi, sulla fronte del faraone brillò l'occhio di Horus e Shyla si trovò all'interno del Puzzle del Milennio.

Solo allora Atem si mosse. Le corse incontro e l'abbracciò stretta.

- Non posso abbracciarti fuori di qui - spiegò stringendole con una mano il capo.

- Solo la magia del Puzzle può renderlo possibile. Santo Ra, credevo che tu... che tu... non tornassi più da me -

Shyla si lasciò cullare da quell'abbraccio e chiuse gli occhi, libera grazie a Ren da un senso di colpa che non doveva più portare.

- Sono tornata da te - soffiò al suo orecchio mentre una lacrima le solcava il viso.

Atem appoggiò la fronte contro la sua, i nasi a sfiorarsi in un bisogno di contatto come se fossero il vicendevole ossigeno, e le racchiuse il volto tra le mani.

- Non hai nemmeno idea di quanto sia stata dura - le rivelò, ed una nota dolorosa risuonò cupa nella voce, incrinandola in una linea spezzata.

- Kisara... mi ha raccontato -

- A quella ragazza non sfugge mai nulla - disse con una leggerezza simile ad una risata.

- Atem io -

- Questa sera non voglio sentire una parola su ciò che ci aspetta. Voglio solo scendere di sotto e godermi una cena insieme a te e a tutti gli altri.

- Dopo aver fatto questo - e unì le loro labbra in un lungo e profondo bacio.

- D'accordo? - soffiò ad occhi chiusi.

Shyla esitò un istante.

- D'accordo -

Non appena la coppia fece capolino in salotto, gli occhi dei presenti furono attraversati da un lampo di gioia che rese lucenti le loro iridi.

Tea ed Alfred erano già in piedi, anche se agli occhi di Shyla i due sembravano come paralizzati, letteralmente. Notò uno strano baluginio intorno alle loro sagome e lanciò un'occhiata a Kisara, che sembrava scocciata ed infastidita. Poi l'albina distese il pugno destro della mano e i due furono di nuovo liberi di distendere i muscoli.

- Avete mandato all'aria la mia sorpresa, ma almeno ho salvato la loro privacy - bofonchiò l'amica trangugiando un calice di vino rosso.

- Signorina... - le si avvicinò Alfred con occhi lucidi.

- Mi spiace avervi fatto penare così a lungo - si scusò con rammarico.

Il maggiordomo l'abbracciò forte e represse un singhiozzo, mentre tutti gli altri si alzarono per raggiungerla e ripetere a turno il medesimo gesto.

- Grazie Maximillion per quello che hai fatto. Kisara mi ha aggiornato sui tuoi tentativi - gli disse mentre lo abbracciava.

- Rivolevo solo indietro la mia amica - confessò sincero.

Anche Mokuba si fece avanti timido, così Shyla si abbassò e gli accarezzò una guancia.

- Ho un sacco di idee per il progetto del parco. Mi aiuterai, vero? - domandò l'ex principessa.

- Con immenso piacere - rispose raggiante il piccolo Kaiba - ben tornata -

- E poi, senza di te, chi tiene a bada tutta la banda? Soprattutto Joey - scherzò Tristan.

- Ma perché devo essere sempre tirato in mezzo? - sbuffò il biondino.

- Wheeler, devo dare ragione a Tristan - lo supportò Seto.

- Cerchi rogne miliardario dei miei stivali? - lo sfidò.

- Io ci rinuncio - piagnucolò Tea.

E tutti scoppiarono in una fragorosa risata.


Dopo ben sei mesi, i nostri amici sono riusciti a godersi una tranquilla serata in compagnia, accanto all'amica che credevano perduta.

Ma la questione in sospeso riguardo ad Atem? Bè... ormai mancano davvero pochi capitoli.

La principessa d'EgittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora