Un paio di giorni dopo, Aron venne ricevuto a palazzo per un colloquio con Atem, Hikari e le più alte cariche commerciali del regno. Il giovane faraone si era dimostrato un po' freddo nell'accoglienza, e non era rimasto entusiasta della presenza dell'uomo. Aveva dovuto riconoscere che le voci sentite in giro dai membri del popolo, soprattutto la parte femminile, non erano poi così sbagliate. Emanava un certo fascino che portava qualunque donna a lanciargli almeno un'occhiata di approvazione per la sua bella presenza e fisico.
Oltre a ciò, dovette altresì ammettere che era davvero un bravo mercante, con fiuto per gli affari e merce pregiata, in grado di vendersi meglio di chiunque altro avesse incontrato. Fu quindi costretto a lasciare da parte l'orgoglio (e la gelosia), per acconsentire ad un contratto commerciale che permettesse ad Aron di poter girare liberamente per il regno mostrando e vendendo le proprie merci in cambio di una piccola tassa.
Il mercante fu ben lieto di siglare il contratto e porre un timbro sulle carte di papiro che il funzionario aveva preparato. Un foglio venne poi arrotolato, confezionato con un nastro rosso e donatogli come lasciapassare nei regni adiacenti.
Atem aveva dunque riconosciuto il suo talento, nonostante lo irritasse molto più di quanto fosse in grado di tollerare.
- Allora da adesso sono un vostro commerciante ufficiale? - chiese Aron dopo aver raggiunto Hikari fuori dalla sala consigliare.
- Esatto. E vedi di non farci fare brutta figura! - lo rimbeccò divertita.
- Posso rendere più fiorenti i vostri scambi commerciali - le rispose lungimirante - e ho dei capi favolosi che voi potete indossare e che esalteranno ancora di più la vostra bellezza -
Le prese una mano e depositò un veloce bacio sulle nocche.
Hikari ritrasse d'istinto la mano, infastidita, non tanto per il gesto in sé, visto che molti, per ottenere favori da lei in quanto principessa, si comportavano nello stesso modo. C'era qualcosa in lui che la metteva in allerta, ed era proprio per questo motivo che lo voleva in giro nel regno. Voleva controllarlo.
- Sono spiacente, non sono abituata a queste formalità - sorrise per scacciare le due pieghe corrucciate sulla propria fronte.
- Sono io che chiedo venia, mi sto prendendo troppe libertà con la futura sovrana d'Egitto -
- Hikari! - la raggiunse trafelata Kisara.
- Cosa succede? -
- Abbiamo un piccolo problema con una recluta all'accademia di magia. Puoi venire per favore? - la pregò l'albina.
- Certo. A presto Aron -
- A presto, mia bella principessa -
- Allora Kisara, visto che l'accademia è ancora chiusa, mi dici cosa succede davvero? - le chiese Hikari non appena arrivarono alle stalle reali.
- Non mi fido - l'albina si guardò intorno prima di continuare - di quel tipo -
- Nemmeno io - sentenziò la principessa.
- Mi sembra che tu abbia le fette di prosciutto sugli... aspetta, cosa? E perché cavolo gli permetti di girare nel regno? Dovremmo buttarlo fuori a calci! - protestò Kisara.
- Voglio tenerlo d'occhio e vedere cosa combina -
- Santo Ra, questa storia non mi piace per niente - si lamentò l'albina - dovremmo mettergli alle calcagna qualche guardia, e non farlo entrare a palazzo! Ma che ti dice la testa? -
- Sono certa che avrebbe ottenuto un modo per entrare a palazzo a prescindere - soffiò la principessa.
Kisara rimase di sasso.
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La principessa d'Egitto
FanfictionUna giovane ragazza, Shyla Shelter, tornata a Domino per dimostrare di essere un degno successore nel business del padre, rincontrerà la migliore amica d'infanzia, Tea Gardner, che la introdurrà al resto del gruppo. L'improvvisa aggressione "magica"...