Capitolo Sette: Centauromachia

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Nel grande palazzo della regina nera, il prode Gilgamesh viene convocato a presentarsi davanti alla sua signora.
Quando giunge alle stanze della regina, vede alcuni inservienti portare via l'ultimo sventurato amante della regina.
Esso viene portato via senza vesti, completamente essiccato e prosciugato della sua linfa vitale, e con uno sguardo terrorizzato.

“Mi avete fatto convocare mia signora?” Chiede con estrema disinvoltura Gilgamesh.

“Ben arrivato mio caro prode guerriero…” Dichiara la regina mentre si lecca ancora le labbra. “Ti ho fatto convocare in quanto desidero affidarti  una missione importante!”

“Se intendete mandarmi contro l'invasore, era già mio desiderio partire con le mie truppe verso sud…”
Dice Gilgamesh inchinandosi di fronte alla sua regina.

“Assolutamente no! Per te ho un'altra missione! Al nostro caro invasore ho ordinato a un'altra persona di occuparsene…”
Dice la donna mentre si copre con delle vesti trasparenti e nere.

“Avete affidato a un altro questa missione? E posso sapere a chi?”
Chiede Gilgamesh, che cerca di non dare a vedere la sua rimostranza.

“Ho affidato a Chirone e al suo esercito il compito di distruggere il nostro nemico…” Risponde la regina, che si va a sedere sul suo trono di ebano.

“Chirone?” Risponde meravigliato Gilgamesh.

“Esatto mio caro Gilgamesh! Chirone è un generale di grande esperienza. Inoltre possiede una dote che renderà impossibile per il nostro Raoh la vittoria.” Dice la regina sogghignando.
“E mi dica mia regina, io che cosa devo fare?” Chiede Gilgamesh.

“Tu dovrai andare in un certo luogo, è di estrema necessità che tu recuperi per me una data cosa….”

Ed ecco che la regina nera affida al prode Gilgamesh una missione alquanto complesse e difficile, tale che soltanto un guerriero eroico come lui può portare a termine.
E mentre Gilgamesh ascolta le volontà della regina, Ork con l'esercito di Hokuto risale la foresta seguendo i passi del suo signore.

Infatti il re di Hokuto gli aveva ordinato di seguirlo a debita distanza, in quanto è la sua intenzione entrare nella capitale delle amazzoni.
Ork avrebbe dovuto prepararsi a combattere, prepararsi nel caso il re di Hokuto avesse fallito la sua missione.
Ma il fido generale non aveva mai dubitato delle capacità del suo signore, ma certamente non avrebbe mai immaginato come il prode Raoh, avrebbe espugnato la fortezza.

Infatti dopo circa tre giorni di cammino, il ragazzo arriva sulle sponde delle cascate dove si trova la capitale delle amazzoni.
Lì ad attenderlo una serie di guardie, poste appositamente lì per attendere il suo arrivo.
Ork dapprima le osserva sospettoso, va ben presto le guerriere con fare gentile lo invitano a raggiungere il palazzo reale, spiegando che è stato lo stesso Raoh a chiedere ciò.

Con un po' di ritrosia Ork, decide di seguire le amazzoni. Quando entra nella città, rimane anche lui sbalordito e ammaliato da tutte quelle bellezze.
Non poche donne cercano di accalappiare il suo interesse e la sua attenzione, ma esso è un nuovo fedele e devoto alla sua moglie.
Ma quando arriva nel palazzo reale, ciò che vede lo lascia letteralmente di sasso.

Ork vede il suo signore, il grande re di Hokuto, sdraiato completamente nudo sopra un trono.
Attorno a lui una decina di donne anch'essi nude, di varia etnia e razza che lo abbracciano, lo riferiscono e lo servono.
Inoltre la regina Themiskyra, che che lo vizia cercando di appagare ogni suo desiderio, sia di natura sessuale che altro.

"Embè?" Chiede Raoh vedendo il giovane ragazzo esterrefatto e allibito.

“Che cosa significa embè? Io ero convinto che fossi giunto qua a conquistare la città, invece ti trovo a sollazzarti e a goderti la bella vita…” Risponde il ragazzo, domandandosi se aveva mal giudicato il suo signore.

Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora