Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria"

Capitolo Cinquantasei: Un Demonio Dal Volto Umano

La residenza di Gilles de Rais appare come una sinistra e oscura villa di stampo francese, con un ampio giardino con centinaia di statue in marmo, che per quanto meravigliose trasudano un forte senso di inquietudine e di malessere.
I soldati pattugliano con estrema cura ogni angolo del giardino e dei confini, non permettendo a nessuno di penetrare la residenza di sua signoria.

Un piccolo vortice nero si apre davanti al cancello principale, dal quale emergono Vex e Raoh.
Il ragazzo con il suo perenne cappuccio alzato, tiene le mani in tasca con disinvoltura mentre si accerta di non essere stato visto.
Al contrario Raoh è pronto alla battaglia in qualsiasi momento, ed è deciso di recuperare Nimoi e vendicarsi di Gilles.

“Quindi è qua che vive quel farabutto?” Chiede Raoh, mentre si guarda intorno.

“Si vive qua…” Risponde Vex, mentre prende a masticare un lecca lecca. “Lo sai che avremmo potuto teletrasportarci direttamente all’interno no? Quindi perché arrivare soltanto qua?”
Chiede leggermente stizzito Vex, che sente di aver fatto della fatica per nulla.

“Perché altrimenti non avremmo potuto fare questo…”
Risponde Raoh, che cammina a passo sicuro verso una parete del muro perimetrale.

Raoh una volta davanti alla parete, solleva il suo maestoso pugno. Dopo aver caricato una minima parte della sua forza, lo colpisce con estrema rabbia e frustrazione.
Il colpo è tale da far esplodere la parete creando un passaggio, e fare volare via i malcapitati che erano dietro.
L’attacco a sorpresa comunque genera un grande boato, tale che tutta la villa viene allarmata.

“Che succede? Che cosa è questo boato?” Chiede infastidito Gilles, mentre si prepara a dare la caccia a Raoh.

“Intrusi mio signore!” Urla una guardia che accorre per dare la notizia.
“Si tratta di un ragazzino e un uomo gigantesco!”

“Parbleu! Sono venuti loro stessi a cercare la loro morte! Buahahah allora che venghino pure!” Dichiara divertito Gilles de Rais, che ordina ai suoi uomini di uccidere gli intrusi.

Nel frattempo nel giardino centrale della villa, decine di soldati accorrono armati fino ai denti per uccidere gli intrusi.
Raoh senza non curanza decide di andare in cerca di Gilles, ignorando i soldati che gli si parano davanti.
Ma come essi gli bloccano la strada, adirano il guerriero a tal punto che soltanto utilizzando il suo intento omicida li fà svenire.

“Scostatevi vermi!” Urla Raoh, lanciando uno sguardo di fuoco ai soldati.
“State intralciando il mio cammino! Ed io non devio dal mio cammino, neanche se dovessi farlo per evitare la morte stessa!”

Molti soldati indietreggiano terrorizzati, ma appena cercando di fuggire, vedono un immenso serpente scheletrico che apre le fauci, e li smembra uno ad uno.
Si tratta di una tecnica di Vex, capace di evocare una sorta di enorme scheletro, che attacca qualsiasi cosa si muova.
Raoh non ha interesse per i pesci piccoli, e lascia che se ne occupi il moccioso.

“Hei dove vai?!” Gli dice seccato Vex, che non vuole fare il lavoro tutto da solo. “Non vorrai lasciare a me tutti questi ratti?”

“E cosa ci fa? I serpenti mangiano i ratti…” Gli risponde con disinteresse Raoh.

“Che cosa c'entra questo?!” Gli risponde arrabbiato Vex, tanto da rompere il lecca lecca in bocca.

Un soldato cerca di prendere alle spalle il ragazzo, nella speranza di poterlo uccidere mentre è distratto.
Ma Vex è tutt’altro che distratto, e certamente non può essere ucciso con facili trucchetti.
Il ragazzo fà uscire dalla sua manica una decina di catene con una testa di serpente di ferro, che si avventano sul suo bersaglio.