Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria"

Capitolo Trentacinque: Minaccia Ignota

Dopo un lungo e meritato riposo, il guerriero di Hokuto decide di programmare le sue prossime mosse.
Inoltre deve fare fronte a una nuova minaccia, in quanto nei suoi tre giorni di riposo, è stato attaccato da circa una decina di assassini.
Dopo il quinto assassino esploso, Chirone ha suggerito al guerriero di cercare di catturarne uno vivo, o perlomeno di non farlo esplodere in mille pezzi per poter esaminare il cadavere.

“È stata una vera impresa uccidere uno di quei dannati senza farlo esplodere…” Commenta il guerriero di Hokuto.

“Sarebbe bastato mio signore, che aveste girato il collo a uno di essi. Ma a quanto pare avete difficoltà a contenere la vostra forza…”
Risponde Chirone, mentre esamina il cadavere messo meglio, che è ridotto comunque a pezzi.

“Che cosa vuoi…” Commenta Raoh. “Io ci provo a essere delicato, ma come li tocchi esplodono in mille pezzi.
Non è colpa mia se loro si riducono in briciole, ma di quegli idioti che li producono e li lanciano contro di me.”

Chirone osserva il suo sovrano con un'espressione indefinita, in quanto non sa se rispondere al suo signore oppure fare finta di nulla.
Infatti il guerriero di Hokuto non dimostra nessuna capacità di controllare la sua forza, dato che per una vita intera si è impegnato ad annientare il proprio nemico senza scrupolo.
In realtà Raoh, potrebbe anche infliggere una morte senza dolore al proprio nemico, ma il più delle volte lo fa esplodere.

“Almeno questo qui lo avete ucciso con una tecnica di Nanto…” Commenta Il centauro mentre cerca di rimontare il cadavere. “La cosa più importante ha ancora la testa.”

“Mi dovresti spiegare che cosa te ne fai, non avrai mica qualche strano fetish?” Chiede sinceramente preoccupato il guerriero.

“Oh no signore! Nessun fetish perverso!” Risponde sulla difensiva Chirone. “Ma dovete sapere che conosco una persona, che è capace di rianimare un cadavere affinché gli si pongano delle domande.”

“Secondo me è tempo perso, sarà sufficiente uccidere tutti coloro che cercano di uccidere me.” Risponde il guerriero di Hokuto mentre beve un po' di vino.

“Sì mio signore, ma non possiamo perdere così tanto tempo ad uccidere ogni volta degli assassini che attentano la vostra vita…”
Gli fa notare il centauro, facendolo ragionare sul tempo che perdono.

“Mmm in effetti…” Risponde il guerriero, ragionandoci su.

Ed ecco che giunge alla sera, una donna anziana e dall'aspetto spaventoso, simile a quella di una strega.
La donna possiede soltanto un occhio, in quanto l'altra cavità è completamente vuota.
I suoi capelli sono selvaggi e ispidi, e sembrano i rami di un cespuglio.
Essa sfoggia un sorriso privo di denti, se non per qualche dente giallo solitario nella bocca.

“Sono giunta come da voi richiesto, sommo Chirone!”
Dichiara la donna, compiendo un doveroso inchino davanti ai due guerrieri.

La strega quindi prende a compiere un lungo rituale, con il quale formula parole arcane e antiche.
L'aria attorno a loro prende un aspetto diverso, come se le forze del male e dell'oscurità si stessero concentrando in quel punto.
Normalmente Raoh non crederebbe a certe cose, ma da quando vive in quel mondo ogni cosa è possibile.

“Ora mio signore, appena non morto sarà risvegliato potrete porgli tre domande,” Dichiara la strega, mentre lancia l'incantesimo finale.

Il cadavere si rianima, i suoi occhi completamente bianchi si aprono, e si mette seduto come in attesa di ordini.
Raoh si inginocchia accanto a lui, e dopo averlo studiato per un paio di secondi, gli pone le sue domande.

“Chi sta cercando di attentare alla mia vita?” Dice il guerriero come prima domanda.

“Non conosco il nome del mandatario, in quanto ho ricevuto una richiesta tramite terzi.” Risponde il cadavere.