Capitolo Cinquanta: Tribù In Guerra

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All’ombra di un gigantesco albero, la Regina Nera finisce il suo ultimo pasto.
Il corpo ormai essiccato e mummificato di un giovane uomo, cade ai suoi piedi, con lo sguardo ancora sconvolto dal terrore.
Ogni volta che la Regina Nera si ciba di una giovane vita, i suoi poteri vengono rinvigoriti e massimizzati.
Ma è quando lei assume un nuovo corpo femminile, che essa diventa più letale e spaventosa.

“Mio prode Gilgamesh, a cosa pensi?” Chiede la donna, mentre vede il prode cavaliere in mezzo a un prato di rose nere.

“C’è una questione, che strugge la mia anima dandomi il tormento.”
Dice il cavaliere, che non è solito mettere in dubbio le azioni della regina.

“Dimmi pure mio dolce Gilgamesh, uomo che non ha pari tra i miei cavalieri, colui che più di tutti è vicino alla mia anima…”
Dice la donna, muovendosi nel suo abito lungo e nero, mentre cammina scalza in un prato meraviglioso.

“Non capisco perché stia lasciando che quel Raoh porti scompiglio, non capisco perché lasci che esso decimi i nostri uomini, ed abbia affidato un compito tanto delicato a vostra figlia Aura…”
Dice Gilgamesh, mentre la regina gli cammina attorno sfiorandogli la sua armatura lucida.

“Gilgamesh non preoccuparti…” Dice con tono dolce e lascivo la Regina Nera. “Ogni azione è volta ad un unico fine! Aprire la porta che separa questo mondo dal mondo degli dei!”

“A che prò quindi tutto questo?” Chiede Gilgamesh, che non capisce a cosa miri la regina.

“Gilgamesh non pensare che non abbia studiato il mio nemico…” Risponde la Regina Nera, che evoca delle anime che si posizionano in modo tale da fungere da trono.
“Il nostro caro Raoh è una bestia tanto semplice quanto potente, una forza del caos nata per portare la distruzione.
Come un fuoco che incendia una foresta, il nostro caro Raoh distrugge ogni cosa, e brucia chiunque osi resistergli…”

“E allora perché!?” Esclama con concitazione Gilgamesh, voltandosi verso la Regina Nera. “Perché non fermarlo ora? Finché è possibile?”

“Perché io voglio che bruci tutto!” Risponde la Regina, con uno sguardo agghiacciante che sciocca e blocca Gilgamesh.
“Voglio che si trasformi in una fiamma implacabile, tale persino da abbattere il confine tra i nostri mondi!
Voglio che crei una terra bruciata, priva di qualsiasi cosa, in modo tale che io possa poi edificare il mio mondo ideale…”

“Volete che lui distrugga tutto? Ma perché? Lei ha già tutto!”
Esclama Gilgamesh, che non comprende la follia della sua signora.

“Tutto? Starai scherzando?!” Esclama disgustata la Regina Nera. “Credi che io mi accontenti di questo misero continente? Pensi che sia appagata da una terra selvaggia, dove devo disputare il mio trono con delle lascive amazzoni, che mi sfidano per il comando?
Perché dovrei volere un pezzo di terra, quando posso avere un mondo intero? Perché dovrei essere una regina, quando posso essere una dea?!”

La smania di potere della Regina Nera congela l’anima di Gilgamesh, il guerriero sente le tenebre discendere sulla terra, e il calore dalla terra scomparire come inghiottito da una notte senza fine.
La luna alta nel cielo diventa rossa e insanguinata, e per un attimo la Regina Nera rivela il suo vero volto.
Gilgamesh comprende che se la sua signora porterà avanti il suo piano, non ci sarà che una terra colma di cadaveri.

“Perché vostra figlia? Perché mandarla al macello?” Chiede Gilgamesh, mentre cerca di temporeggiare e attaccare nel momento propizio.

“Perché sapevo che essa tramava alle mie spalle! Credi che non mi sia accorta delle sue elucubrazioni contro la mia persona? Del fatto che abbia mandato il suo cane Juza a cercare alleati?
Essa era consapevole di essere debole, eppure ha voluto sfidare la mia persona!
Ma non poteva neanche esimersi da fare ciò che le avevo ordinato, e così è andata a combattere quell’uomo, che non sarà mai capace di ucciderla, perché è un debole!”

Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora