Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria"

Capitolo Otto: Nesso L'intrepido

Il centauro Nesso marcia nella profonda giungla assieme ai suoi fidi soldati, un gruppo di possenti guerrieri centauri, che come lui sono esperti di centinaia di battaglie.
Il centauro ha conquistato la sua posizione attraverso numerose battaglie, azioni intrepide e coraggiose.
Esso ha sempre posto la sua vita indietro al dovere, uscendo però sempre vittorioso da scontri cruenti.

Con lui ci sono anche due minotauri, creature ottuse e violente, che però riconoscono il valore in battaglia e seguono i comandanti che loro ritengono essere all'altezza delle loro aspettative.
Nesso in una vita precedente fu sconfitto da Eracle, ma ebbe la sua vendetta grazie all'inganno della moglie.
Infatti poco prima di morire fece avvelenare in modo ingannevole una veste della donna.

Ma sebbene lui ebbe la sua vendetta, non dimentico mai quello affronto.
Infatti anche in quel mondo ebbe modo di incontrare Eracle, e cercò in tutti i modi di affrontarlo e di ucciderlo.
Ma anche in quel mondo l'eroe umano era troppo forte, e poco prima di venire ucciso per la seconda volta dall'eroe, intervenne Chirone che mediò per la sua salvezza.
Eracle era stato a suo tempo allievo del centauro, e quindi decise di assecondare il volere del suo vecchio maestro.

Ma per quanto Nesso fosse grato a Chirone di averlo salvato, non poteva fare altro che ardere di indignazione nei confronti di Eracle.
Esso meditava giorno dopo giorno di uccidere il guerriero, che però era scomparso nel nulla.
Stando alle parole di Chirone, il guerriero era partito per un altro mondo, e probabilmente lì stava combattendo avversari nuovi e potenti.

Chirone conosceva le regole di quel mondo, la forza la si ottiene attraverso la forza dei guerrieri che si sconfiggono.
Se Nesso avesse voluto veramente affrontare nuovamente Eracle, avrebbe allora dovuto diventare molto più forte sconfiggendo numerosi guerrieri.
Ed ecco che quindi il centauro si lancia sempre in nuove battaglie, affrontando fino all'ultimo gli scontri.
Passo dopo passo ha scalato la gerarchia militare, arrivando a essere il numero 2 dell'esercito di Chirone.

E fu in questa occasione, che il centauro ebbe modo di vedere la regina nera. Essa era la donna più bella mai vista in vita sua, e il centauro desiderava possederla più di ogni altra cosa.
Ma sapeva che l'unico modo per poter avvicinarsi sufficientemente ad essa, era diventare un fido generale.
Inoltre possedeva una serie di guardie del corpo spietate e letali, tanto che nessuno osava sfiorarla neanche con lo sguardo.

“Comandante Nesso! Che cosa ha intenzione di fare con il bersaglio?”
Chiede uno dei centauri, che si avvicina a lui mentre tiene in braccio il suo arco fidato.

“Il generale Chirone teme di affrontare il nemico al di fuori della fortezza delle amazzoni. Il vecchio Chirone pensa che uno scontro diretto non possa funzionare! Ma si sbaglia di grosso!
Noi penetreremo nella fortezza delle amazzoni, e non solo uccideremo quel bastardo di Raoh, ma prenderemo la testa anche della regina delle amazzoni Themiskyra!”
Dice con audacia e arroganza Nesso.

“Volete uccidere anche la regina delle amazzoni? Non pensate che sarebbe uno spreco?” Chiede perplesso il centauro.

“Certamente sarà un grande peccato!” Ammette apertamente Nesso. “Ma a una femmina non andrebbe concesso il diritto di impugnare un'arma, tanto più di comandare su un uomo o di sfidarlo a duello…”

“Comandante Nesso, così però bestemmiate contro la regina!”
Dice preoccupato il centauro, e sa benissimo che cosa significa andare contro la regina nera.

“Non preoccuparti, so benissimo quanto la regina nera sia potente e spietata con chi gli si oppone…” Dice con sguardo scuro il centauro. “Ma la regina nera rimane pur sempre una donna, e quando io diventerò un re sposandola, le insegnerò qual è il ruolo di una donna…”