Capitolo Dieci: Il Comandante Chirone

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La notizia della sconfitta del comandante Nesso giunge veloce alle orecchie di Chirone, che in quel momento si trova all'interno della sua tenda di comando assieme al suo amico Ryuken.
I due guerrieri stavano dedicando del tempo a discutere e parlare della situazione politica del mondo, oltre ad approfittare di un momento di pace per contemplare le bellezze del mondo.

Fuori dalla tenda Jagger sembra il corpo ma soprattutto lo spirito, in quanto ha deciso di dimostrare sia a suo padre, ma soprattutto se stesso di possedere le qualità di un vero guerriero di Hokuto.
Per un'intera vita Jagger aveva compiuto malefatte nella speranza di attirare l'attenzione del padre, quando semplicemente avrebbero dovuto parlarsi.
Lo stesso Ryuken riconosce i suoi errori, e ritiene che quella seconda vita in quel mondo fantastico sia una seconda possibilità per lui e suo figlio.

“Quindi infine Nesso è stato sconfitto…” Commenta Chirone, con uno sguardo pensieroso.

“A che cosa pensi mio amico?” Chiede Ryuken. “Non mi sembri tanto sorpreso della sconfitta del tuo comandante…”

“In verità io sapevo che sarebbe finita così…” Commenta amaro il generale. “Nesso era un guerriero borioso e arrogante, ma era anche un guerriero fedele alla causa della Regina Nera.
In qualità di generale delle forze di sua maestà, e di comandante delle forze dei centauri, non posso esimermi dal vendicare la morte del mio fido comandante.”

“Comprendo il tuo stato d'animo. Per quanto la battaglia sia spesso amara, ci sono eventi e ragioni che ci portano a non evitarla. Anzi per essere più corretti, spesso la battaglia non può essere evitata…”
Commenta filosofico e profondo Ryuken.

“In tal caso amico mio, ti porgo i miei saluti adesso, nel caso non ci potessimo più vedere…” Dice Chirone, preparandosi alla battaglia.

Il centauro quindi compie l’antico rituale pre battaglia, invitando tutti i suoi uomini a fare lo stesso.
Esso si lava il capo e il corpo, immergendosi nel fiume e rendendo grazie alle divinità.
Quindi cosparge il capo di oli e profumi, ed infine dopo aver indossato il vestito più bello, cena con tutti i suoi uomini e i due invitati speciali a un lauto banchetto.

“Padre non capisco una cosa…” Dice Jagger a Ryuken. “Essi cenano e festeggiano come se fossero in procinto di una grande festa, ma in realtà si preparano a una grande battaglia.
Non riesco a comprendere questo atteggiamento verso la vita, sono così tanto diversi da noi.”

“Proprio perché sono diversi da noi figlio mio, dobbiamo onorare i loro usi e costumi, soprattutto perché hanno avuto la generosità di coinvolgerci nelle loro ritualità.
Essi sono valorosi guerrieri che si preparano alla grande battaglia, e quindi desiderano scendere in campo avendo vissuto a pieno la propria vita.” Dichiara il maestro, con le lacrime agli occhi per l'emozione.

Quindi i due guerrieri osservano silenziosi i centauri, che cantano e ballano alla musica di una lira e di un flauto di Pan, suonato con maestria da un fauno richiamato per l'occasione.
I festeggiamenti durano fino a tarda notte, con tutti i presenti che intonano canzoni ai loro antenati, attorno un grande falò acceso per l'occasione.
E così l'indomani l'esercito rinvigorito nel corpo e nell'anima, parte per la sua ultima battaglia.

“Padre” Dichiara Jagger mentre osserva l'esercito allontanarsi. “Forse non avrò compreso molto di questo popolo strano e singolare, ma posso dire che l'invidia un po’!
Noi al tempio si addestravamo e allenavamo per temprare il corpo e lo spirito, affinché le arti marziali fossero uno stile di vita per noi.
Ma loro sono diversi, vivono mangiando e bevendo, ubriacandosi e divertendosi, facendo l'amore e cantando inni alle loro divinità, tutto questo però per vivere un unico attimo, dove essi scendono in battaglia e combattono per il loro onore e per la loro leggenda!
Sono incredibilmente diversi da noi, ma anche incredibilmente uguali a noi.”

Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora