Capitolo Cinquantaquattro: Attila Il Devastatore

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Capitolo Cinquantaquattro: Attila il devastatore.

Raoh quando emerge dalla bolla creata dal Cavaliere della Distruzione, si trova davanti a uno scenario desolante e di pura sconfitta.
Infatti il suo vasto esercito di orchi giace a terra sconfitto, come se una tremenda calamità fosse appena passata.
Il Re di Hokuto si guarda attorno, con espressione accigliata e meravigliata, dato che non sono passati che pochi istanti da quando aveva preso ad affrontare Hitler.

“Che diavolo è successo?” Si domanda Raoh, che percepisce chiaramente la presenza di un nemico potente.

“Raoh….” Dice una voce debole, che si rivela quella di Aura. “Stai attento! I suoi poteri sono…” Ma la donna non termina la frase, crollando a terra.

Raoh corre dalla donna prendendola in braccio, ovunque i segni inequivocabili di una malattia che avanza.
Sembra che la donna sia stata avvelenata in più punti, e quindi il guerriero di Hokuto attraverso la pressione degli tsubo cerca di rallentare il corso del veleno.
Ma per quanto esso cerchi di bloccare il veleno, esso sembra non funzionare come un veleno normale.

“E’ inutile…" Dice una voce sconosciuta, con tono annoiato e lento. “Il mio veleno non può essere fermato, neanche dalla Divina scuola di Hokuto!”

“E tu chi diavolo sei?” Chiede con tono minaccioso Raoh, alzando lo sguardo verso il nemico appena palesato.

“Io sono Attila, Cavaliere della Pestilenza…” Risponde il nemico che cammina a passo incerto verso Raoh. “Piacere…”

“Rispondi a una sola domanda, sei stato tu a provocare tutto questo?”
Chiede con tono furente Raoh, il quale spirito sta bruciando dalla rabbia.

“E anche se fosse?” Chiede in tono di sfida Attila, guardando dall’alto al basso Raoh.

“Giusto…” Risponde Raoh, sparendo per alcuni istanti dalla vista di Attila. “Non importa la tua risposta, devo solo ucciderti…”

Raoh scatta in avanti, apparendo davanti a Attila che sembra completamente impassibile.
Ma quando il guerriero di Hokuto sferra il suo pugno, il suo avversario lo evita con estrema agilità abbassandosi all’ultimo.
Quindi Raoh cerca di sferrare un calcio dal basso verso l’alto, ma ancora una volta Attila evita l’attacco.

Il cavaliere della devastazione spicca un balzo, facendo un salto mortale all’indietro e muovendosi con estrema leggiadria.
I suoi movimenti ricordano molto quelli della sacra fenice di Nanto, sebbene ci siano delle piccole differenze.
Infatti i movimenti di Attila sono leggermente più grezzi, sebbene altrettanto efficaci.
Infatti Raoh constata che mentre evitava il suo colpo, Attila è riuscito a infliggere un danno al guerriero di Hokuto.

“Te ne devo dare atto…” Commenta Raoh, mentre si massaggia la parte lesa. “Sei molto abile nella tua tecnica…”

“Anche voi d’altronde…” Risponde con fare pacato Attila, mentre osserva la sua mano subire un piccolo rigonfiamento e poi esplodere.

Entrambi i guerrieri sono riusciti a colpirsi a vicenda, senza che però nessuno dei due potesse infliggere un colpo fatale.
Attila aveva puntato al volto di Raoh, ma il guerriero di Hokuto si era parato utilizzando la mano, subendo un minimo danno.
D’altrocanto anche Raoh aveva sferrato un colpo al viso di Attila, che era stato deviato dalla mano del guerriero.

“A quale disciplina appartieni? Tu sembri conoscere la mia…”
Dice Raoh, mentre si massaggia il polso che è stato infettato da uno strano veleno.

“Si tratta di un colpo derivato della scuola Taizan…” Spiega Attila, mentre scrocchia le dita della mano lesa. “Dovresti conoscere questo colpo, in quanto si tratta del Taizan Tenroken”

Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora