Capitolo Diciotto: Ricerca E Viaggio.

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L’alba sorge sulle coste di Memento, mentre i primi raggi di sole illuminano la stanza dove il Re di Hokuto riposa.
Un piacevole tepore risveglia la mente del guerriero, che ancora nudo si alza in piedi per sciacquarsi la faccia.
Per alcuni istanti Raoh si gode quel momenti di pace, che desidera sinceramente possa essere eterno.

“Tutto questo…” Si dice tra sé e sé, mentre si guarda allo specchio. “Potrebbe essere eterno, ma soltanto se io compio ciò che devo fare, e non so perché, ma ho molta paura…”

Nella mente del guerriero, nuovamente le immagini di distruzioni e morte.
La sibilla del sogno gli ha mostrato cosa accadrà, se aprirà la porta che non deve essere aperta.
Ci sono tre porte, una che conduce al paradiso, una all’inferno e l’ultima che conduce a un luogo dove neppure la morte si avventurerebbe.

“Mio signore?” Dice una voce lontana.

“Sono sveglio, puoi entrare Alissa…” Risponde Raoh, mentre si aggiusta come meglio può.

“Le ho portato la colazione…” Dice la giovane ragazza, una fauna dall’aspetto docile e grazioso, che ricorda un cerbiatto.

La ragazza, come tutti gli abitanti di Memento, è vestita con un abito leggero e trasparente.
Infatti le calde sponde della città, offrono un tempo mite quasi tutto l’anno, permettendo ai suoi cittadini di girare praticamente nudi.
Raoh ha notato come la loro cultura sia pacifica e simile a quella greca, focalizzandosi sulle esigenze sia del corpo che dell’anima.

“Dimmi Alissa, non temi la mia persona?” Chiede Raoh, mentre sovrasta con la sua presenza la giovane ed esile fauna.

“Perché dovrei?” Chiede quasi ingenuamente la ragazza. “Il nobile Chirone l’ha presentata a tutti come un eroe e salvatore, che sta combattendo per riportare l’ordine oltre i confini della città.
Noi viviamo in pace grazie al coraggio del nobile Chirone, che si è sempre prodigato per tenerci al sicuro…”

Lo sguardo della ragazza è sincero, e i suoi grandi occhioni verdi chiaro, trasmettono un senso di fiducia e ingenuità.
La ragazza emana un profumo di selvatico, qualcosa di dolce e aspro allo stesso tempo.
I suoi capelli sono color nocciola, e tra di essi porta una piccola corona di fiori.
Il suo corpo è appena abbozzato, con piccoli seni e una vita piccola.

“Giusto perché dovresti…” Ripete malinconico il guerriero, che si siede sul letto, appoggiando il volto su una mano con fare pensieroso.

“Mio signore, posso fare qualcosa per lei? La vedo così tanto lontano e preoccupato…” Dice la ragazza, che ha la voce simile al miele.

In quel momento la ragazza è come se fosse circondata da un'aura fioca, ma chiaramente visibile.
Chirone aveva avvisato Raoh della possibilità che accadesse, in quanto i fauni tra le varie creature del creato possiedono un potere singolare.
Infatti aveva spiegato al guerriero, che satiri e fauni erano simili nell’aspetto, ma fondamentalmente diversi nell'atteggiamento e nel porsi.

I fauni erano creature miti e socievoli, dall’aspetto fragile e dolce.
Essi profumano come i frutti di bosco, hanno una grande abilità nella coltivazione di piante ed erbe.
Ma la loro grande abilità, e forse la più peculiare è quella della “Rasserenazione”.
Essi infatti sono capaci di portare calma e tranquillità nell’anima delle persone, attraverso piccoli gesti e con fare materno.

Ma spesso e volentieri, nel caso sia una fauna femmina a portare questo potere, nel caso sia un uomo a dover essere rassenerato, esso in modo più o meno involontario proverà una forte attrazione sessuale verso di lei.
In genere i fauni femmina sono consapevoli di ciò, e quindi assecondano la cosa se sentono che possa portare sollievo alla persona.

Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora