Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria"

Capitolo Sei: Le Amazzoni Themiskyra

Dopo circa tre giorni di cammino, Raoh giunge scortato da Olbia, Ipaca e il resto delle amazzoni, alla grande capitale del Regno delle Amazzoni.
Essa si presenta come una maestosa città nascosta nella giungla più profonda, circondata da una serie pressoché infinita di grandi e scroscianti cascate.
La città è stata eretta nel centro di un grande lago, innalzata sopra quello che sembra essere un enorme scoglio.

Una serie di lunghi ponti sospesi collegano la città con il resto della foresta.
Il guerriero di Hokuto nota come basta tagliare un singolo filamento di quei ponti, per isolare la città dal mondo esterno e quindi proteggere le sue cittadine.
Ovunque posa lo sguardo vede animali esotici e piante paradisiache.
E quando arriva all'interno della città scortato dalle guerriere, lo sguardo di tutte le abitante ricade su di lui.

Raoh osserva come in quella città ci sia una grande moltitudine di razze e etnie, e che all'apparenza non ci sia nessuna forma di discriminazione.
Le guerriere si trattano e si considerano come sorelle, e quelle più anziane insegnano alle bambine più giovani le arti della guerra e della sapienza.
Inoltre anche la città è un pullulare di arte e bellezza, mescolando la tipologia di edificio di ogni cultura esistente.

Il guerriero di Hokuto viene quindi fatto sfilare, in segno di vittoria e di gloria per la loro regina.
Ipaca spiega il guerriero che lui dovrà prepararsi a incontrare la loro regina, e che avverrà il giorno dopo.
Il guerriero si limita ad annuire con la testa, perché la sua intenzione e desiderio era poter parlare direttamente alla regina.

Raoh inoltre riflette che una volta non si sarebbe mai comportato in questo modo, infatti il vecchio sè avrebbe probabilmente messo tutto ferro e fuoco.
E questa cosa sinceramente lo fa sorridere, in quanto si domanda quando e come ha avuto questo cambiamento.
Mentre pensa a ciò le amazzoni lo conducono alla prigione della città.

Essendo un prigioniero speciale, Raoh riceve tutti gli onori del caso.
La cella è spaziosa e confortevole, e sebbene ci siano le sbarre alle finestre, entra molta luce e aria.
Inoltre gli viene portato cibo e bevande a volontà.
Una serie di guardiane gli vengono poste davanti alla cella, per assicurarsi che lui non tenti di fuggire, oltre per tenere lontano la curiosità delle amazzoni più giovani.

Infatti il guerriero apprende velocemente che è molto raro che un uomo giunga vivo nella città delle guerriere.
Scopre anche ascoltando le guerriere che parlano tra di loro, e nella loro città vengono venerate solo divinità femminili.
Tutte le divinità rappresentano gli aspetti più positivi per una guerriera e cittadina esemplare.
Artemide la dea della caccia, Atena la dea guerriera, Giunone la dea della famiglia e della maternità, ed infine Persefone la dea del ciclo della vita.

Raoh inoltre scopre che non soltanto le antiche dei greche-romane vengono venerate, ma sostanzialmente tutte le divinità femminili del suo vecchio mondo, più una serie di divinità a lui sconosciute.
Il guerriero di Hokuto si domanda che tipo sia la regina, e in parte spera vivamente che sia almeno alla metà grandiosa e fiera di quanto erano in vita Julia e Reina.

Ed ecco che cala la sera, e il guerriero si riposa appoggiato al muro attendendo il nuovo giorno.
Ma dei rumori destano la sua attenzione, e vede apparire sulla soglia della sua cella una faccia conosciuta.
Si tratta di Ipaca, che è venuta in visita al guerriero allontanando le due guardie di sicurezza.

La donna porta un lungo vestito, fatto con i tessuti e i colori locali.
Ma quando entra all'interno della cella, essa lascia cadere quelle vesti, mostrando sotto di sé un intimo trasparente e molto audace.
La donna mostra un grande imbarazzo, non tanto per le vesti, quanto più per quello che sta facendo.
Infatti Ipaca non credeva che in vita sua avrebbe mai trovato un uomo che la facesse sentire in quel modo.