Capitolo Uno: Il Ritorno Di Raoh

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In un continente sconosciuto, un grande bastione sorveglia la costa sud.
Li si trovano lunghe muraglia in cemento e roccia, sorvegliate da decine di torrette di guardia.
In una di queste torri, vi sono stipati all’incirca duecento soldati.
Ed in cima ad essa, nella sala di controllo, alcuni soldati svolgono il loro turno di guardia.

“Che barba! Perché ci mettono a sorvegliare questo stupido tratto di mare?” Si domanda un soldato grasso e pigro, che mangia del pollo fritto stando con i piedi sulla sua console.

“Perché è un ordine dell'imperatrice e di sua figlia! Non vorrai mica contestare i suoi ordini? Lo sai che c’è l’impiccagione per cose simili…”
Risponde un soldato spilungone e alto, il più intelligente dei due.

Mentre discutono, il telefono si mette a suonare e dopo un momento di agitazione corrono a rispondere.
Si accende il monitor collegato al telefono, dove appare uno dei generali infernali.
Si tratta del generale Nerone, chiamato anche il folle bardo!
Esso è cinto dalle sue vesti nere, mentre in testa porta una corona di ossa.

“Ci sono novità?” Chiede il generale, osservando con i suoi occhi rossi i soldati.

"A-a-a-a-a-assolutamente nulla! Il mare è tranquillo!” Rispondono i due soldati, che sono terrorizzati.

“Prestate attenzione! L’imperatrice conosce il nemico, e sa che esso non tarderà ad attaccare. Quindi prestate attenzione, e appena notate qualcosa di sospetto, avvisate le altri torri…”

“C-c-c-certamente!” Rispondono i soldati.

Nerone mette giù la chiamata, permettendo ai due soldati di recuperare un sospiro di sollievo.
Essi tornano a controllare il mare, scuro a causa di una tempesta che si sta avvicinando velocemente alla costa.
In lontananza possono vedere i numerosi lampi, e per molti soldati è portatore di sventura.

Il soldato grasso, mentre mangia un aletta di pollo, viene incuriosito da qualcosa di lucente in estrema lontananza.
Esso non capendo che cosa sia, decide di prendere un binocolo per vedere meglio.
Purtroppo la tempesta e il mal tempo sono tali, che il soldato non riesce subito a vedere cosa è.

“Hei che fai?” Chiede il soldato spilungone.

“Non so, mi è parso di vedere qualcosa…” Risponde il grassone.

“Hei non dirlo neanche per scherzo!” Dice lo spilungone, preso dall’ansia e dalla paura. “Non ci tengo ad affrontare quel Raoh! Dicono che sia un demonio! Un portatore di caos e terrore!”

“Stupido! Credi che io lo voglia fare?” Risponde impanicato il grassone.
“Ma se anche fosse, esso dovrebbe affrontare i nobili generali! Ed è fuori discussione che possa batterli!”

Mentre i due si mettono a discutere nuovamente, non prestano più attenzione al grande veicolo che si sta avvicinando.
Infatti dal mare emerge un oggetto di metallo che porta una bandiera pirata issata sul boccaporto.
Inoltre sopra il veicolo, che si rivela essere un grosso sottomarino, appare un uomo che sfida il mare in tempesta.

“Hei! Quanto dista il bastione da qua?” Chiede l’uomo nella tempesta.

“Sono circa 4 miglia, perché che cosa volete fare?” Risponde la voce di un ragazzo giovane.

“Mandare i miei saluti, ovviamente!” Risponde Raoh, con un sorriso compiaciuto.

Raoh concentra tutta la sua forza nelle braccia e nelle gambe, che sopportano l’impossibile peso dell’oggetto che il guerriero di Hokuto decide di afferrare.
Da dentro il sottomarino, il capitano Orca Rossa osserva divertito la scena.
Ork invece si domanda che cosa abbia in mentre Raoh, dato che doveva essere una missione di infiltrazione.

Hokuto no ken: Raoh's Gaiden "Lemuria" Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora