Gabriel
(Il passato di Gabriel)I giorni e le notti passarono in fretta. Rimasi chiuso nella mia stanza una settimana intera: solo con me stesso.
Di giorno dormivo, sperando di sognare quella donna che tanto mi aveva colpito. Mi faceva impazzire non sapere chi fosse, se esistesse veramente e perché mi era apparsa in sogno. Di colpo era sparita.
Non la sognai più.
Gli unici sogni rincorrenti erano le guerre, il sangue, gli occhi delle persone che avevo ucciso, e le loro ultime parole prima che la mia lama li uccidesse. Le mie notti diventarono tutte uguali: mi alzavo dal letto e guardavo fuori dalla finestra, fisso nel vuoto, nel nulla, e nell'oscurità che viveva in quel castello.
Avevo perso tutto: Derrien, Raphael, e l'unica possibilità di diventare il capo; quindi, dovevo iniziare da capo, trovare un altro modo per conquistare quello che desideravo.
Guardai l'orologio: le sei di mattina. Per gli schiavi dell'inferno era ora di andare a dormire. Rimasi ancora un istante alla finestra e poi andai a sdraiarmi, fissando il soffitto.
«Sarà tutto mio...», sussurrai dandomi la forza per affrontare qualsiasi cosa e andarmi a prendere quello che mi spettava. Chiusi gli occhi e mi addormentai.
Mi ritrovai ancora in quel bosco sempre in ginocchio. Non c'era più il tramonto, bensì un cielo nero e oscuro, con delle nuvole grigie. Vidi la luna piena, gli uccelli che volavano agitati in ogni direzione, gli alberi spogli che sembravano fossero morti. Mi abbassai a toccare l'erba, sentendo la freddezza di ogni ciuffo. I fiori erano appassiti, non profumavano più ed erano tutti spezzati: in quel bosco, qualsiasi cosa era diventata oscura.
«Gabriel!»
Mi voltai e con stupore la vidi di nuovo, proprio nella stessa posizione della prima volta. Portava lo stesso abito, anche se non era più bianco, ma grigio scuro tutto sporco. La sua espressione di triste, ed era come se mi stesse aspettando da tempo.
«Chi sei? Cos'è successo qui?» Alzai il tono della voce, stancandomi di non avere risposte. Non rispose e rimase solo a guardarmi come ogni volta. Cercai di alzarmi, ma qualcosa me lo impedì, era come se non avessi la padronanza delle mie gambe, non riuscivo a comandarle, erano bloccate, legate alla terra. Provai in tutti i modi possibili, ma sprecai solo energie: non si spostarono neanche di un centimetro.
La guardai e vidi che stava sparendo pian piano.
«No! Aspetta! Non lo fare, non andartene!» Allungai la mano verso di lei, ma all'improvviso sparì. Mi abbandonò, lasciandomi delle sensazioni assurde addosso, qualcosa di nuovo, qualcosa che assomigliava a delle emozioni.
Mi alzai dal letto tutto sudato e respirai profondamente, come se mi fosse mancata l'aria. Non potevo credere di averla sognata di nuovo, e non capivo se fosse reale o se fosse frutto della mia immaginazione.
Le ore passarono e dimenticai il sogno. Andai in bagno e mi feci una doccia bollente, rilassandomi ad ogni goccia sulla mia schiena. Dovevo sbarazzarmi di ogni pensiero, sogno o qualsiasi distrazione. L'unica cosa che dovevo pensare era conquistare il castello.
Aprii l'armadio e presi una maglietta nera con disegnato un corvo oro, indossai un jeans nero con una cintura grigio scuro e presi la spada appesa a un pezzo di ferro. Ritornai in bagno e presi la collana, un corvo nero, e la indossai. Mi guardai un'ultima volta e uscii dalla stanza.
«Gabriel, dove sei sparito? È da un po' che non ti vediamo», Jannah uscì dalla stanza divertimento e mi guardò stupita.
Indossava una maglietta nera aderente con una sola apertura al seno, dei jeans blu scuro, una cintura in pelle nera con attaccati ciondoli in acciaio, che scendevano giù per le cosce, e i tacchi a spillo neri, con i brillantini in argento sulla parte inferiore del tacco. Era davvero una bellezza maligna, quella da ipnosi, da stregarti fino a farti fare ciò che desiderava.
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Oltre le ali
FantasyL'ODIO ANNIENTA. L'AMORE SALVA! UN DESTINO IN GRADO DI SCONVOLGERE. UN'ESISTENZA DIVISA IN DUE MONDI. UN AMORE DISPOSTO A RISCHIARE TUTTO, ANCHE SE STESSI. Leanna, una giovane studentessa al secondo anno di università, incontra Gabriel, un nuovo arr...