Gabriel
(Il passato di Gabriel)Entrai nella sala divertimento, salutai tutti e andai a sedermi al bancone. Raphael era sul divano, accanto a lui c'erano Loyd e Isiah, ridevano di continuo e sicuramente stavano ricordando la notte precedente: facevano così ogni volta che combinavano casini.
«Allora com'è andata ieri notte?» Isiah mi raggiunse, chiedendo a Menny altri tre bicchieri di gin.
«Bene», tagliai corto.Non mi piaceva far sapere le mie cose, soprattutto se riguardavano anche Derrien; alla fine era sempre il capo e non avrebbe proprio gradito che parlassi delle nostre serate.
«Sei più scontroso del solito, cos'hai?» Appoggiò la mano sulla mia spalla.
«Niente», mi voltai a guardargli la mano e gli feci capire di toglierla subito. La tolse in un lampo, senza rimanerne sorpreso, conoscendo alla perfezione il mio carattere. Ad un tratto sentii la porta sbattere contro il muro, così mi voltai a guardare.«Gabriel, Raphael e Loyd, seguitemi!» Uno schiavo al servizio di Derrien ci guardò a tutti e tre: qualcosa non andava.
Guardai Raphael e vidi che ricambiò lo sguardo. Era teso, glielo leggevo negli occhi. Guardai il bicchierino ancora pieno, lo strinsi e lo mandai giù alla goccia, sentendolo bruciare in gola. Mi alzai e andai verso lo schiavo che ci attendeva davanti alla porta. Ci condusse in un corridoio. Salimmo due rampe di scale ed entrammo in una stanza, dove nessuno di noi tre era mai entrato. Quella porta era sempre stata chiusa a chiave, e solo quando entrai, vedendo l'arredamento, capii di chi fosse.
Era di Derrien.
C'era un divano rosso in pelle con davanti una poltrona dello stesso colore; al centro c'era un tavolino in cristallo, con un tappeto enorme grigio scuro; all'angolo destro della stanza c'era una scrivania grande in piuma di mogano, e dietro ad essa c'era una poltrona in pelle grigio scuro.
«Sedetevi». Derrien era seduto sulla poltrona con uno sguardo inespressivo.
Lo guardai attentamente e riuscii a intravedere la rabbia nei suoi occhi, e in quel momento capii cosa stesse accadendo. Aveva scoperto ciò che speravo non venisse mai a sapere.
«Raphael, cosa hai fatto ieri sera?» Derrien lo guardò.
«Sono rimasto al castello, nella mia stanza», rispose con tranquillità, per niente preoccupato.Mi girai di scatto a guardarlo e vidi che anche lui mi fissò. Non riuscivo a credere che non fosse andato al locale a divertirsi insieme agli altri. Sapere che avrei fatto serata con Derrien lo aveva mandato fuori di testa, tanto che aveva preferito rimanere al castello da solo, e in quel momento capii perché era in palestra a tirare pugni al sacco da boxe: si stava sfogando.
«E tu, Loyd?» Spostò lo sguardo in quegli occhi rossi che fissavano il pavimento: «guardami quando ti parlo!» Derrien colpì con forza la scrivania. Loyd alzò subito la testa e si agitò. Era in mezzo tra me e Raphael, e notai che continuava a muovere il piede. Chiunque si sarebbe accorto della tensione che stava provando.
«Sono stato insieme ad altri schiavi, in un locale non tanto lontano dal castello», Loyd lo fissò negli occhi cercando di capire la sua reazione.
«Gabriel, tu eri con me, ma vorrei sapere cos'hai fatto due notti fa», Derrien prese una sigaretta e se l'accese, aspettando la mia risposta.
«Non mi sono mosso dal castello», diedi una risposta fredda: sicuro di me. Non avevo paura di niente, specie di lui.«E voi, dove siete stati?» Derrien continuò a mantenere lo sguardo su di me, guardarmi con aria di sfida e delusione, poi si voltò verso Raphael e Loyd.
«Siamo andati a fare un giro al centro e poi siamo stati tutta la notte al castello», Loyd parlò velocemente, come se volesse finire subito quella conversazione e scappare via da lì.
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Oltre le ali
FantasiL'ODIO ANNIENTA. L'AMORE SALVA! UN DESTINO IN GRADO DI SCONVOLGERE. UN'ESISTENZA DIVISA IN DUE MONDI. UN AMORE DISPOSTO A RISCHIARE TUTTO, ANCHE SE STESSI. Leanna, una giovane studentessa al secondo anno di università, incontra Gabriel, un nuovo arr...