Capitolo 27

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Leanna

"Derrien"

Lo chiamai con la mente, non sapevo se fosse la cosa
giusta da fare, sicuramente non lo era, ma dovevo scoprire qualcosa, e sapevo che era l'unico ad aver percepito qualcosa di strano in me.

"Leanna! Sapevo che il tuo potere era sottovalutato" Derrien rispose in un primo momento stupito, poi consapevole di quello che già pensava.

Risentire la sua voce alimentò qualcosa dentro di me, gli stessi brividi che provai il giorno che lo ebbi davanti.

"Tu sai qualcosa, e ora che ho scoperto il potere mentale, ho bisogno di sapere tutto!"

"Sei come un diamante, il più raro mai esistito! Possiedi i poteri del paradiso, quelli del bene e della luce, ma possiedi anche i poteri dell'inferno, quelli del male, e dell'oscurità! Sei unica e speciale!"

"Cosa stai dicendo?! È impossibile! Sono un angelo, non una schiava dell'inferno!"

"Sei tutti e due, hai sangue angelico e sangue demoniaco. Le persone con cui hai vissuto non sono i tuoi veri genitori!"

"Sei un pazzo! Non credo neanche a una sola parola!"

"Davvero? Se a priori non credi a quello che dico, perché hai voluto parlare con me? Perché cercarmi?"

"Perché...", non riuscii a trovare una risposta.

"Sai benissimo che ti sto dicendo la verità, e ti terrorizza, perché tu mi credi, ma non vuoi ammetterlo. Vorrebbe dire tradire Gabriel"

"No! Non lo sto tradendo!"

"Allora gli dirai che mi hai cercato per parlarmi, per scoprire la verità proprio da me, giusto?" Derrien mi fregò con quella domanda, perché sapeva che non avrei mai fatto sapere a nessuno di quella conversazione, specialmente a Gabriel.

"Sì, dirò tutto a Gabriel!"

"Menti!"

"Non sai niente di me!"

"Dici? Se davvero non ti conoscessi come faccio a sapere queste cose?! Oh, Leanna, prima o poi, avrai prova di ciò che ti ho detto e tornai a cercarmi di nuovo"

"Mai!"

"Questo è tutto da vedere".

Lo immaginai sorridere con malizia è quello mi fece ancora più infastidire e così bloccai ogni tipo di conversazione. Strinsi forte gli occhi e scaccia via la sua voce nella testa. Mi focalizzai su un muro alto che faceva da barriera alla mente e non lo sentii più. Buttai pesantemente fuori l'aria e mi misi sul letto.

Gabriel aveva detto che chi avesse usato il potere della mente avrebbe perso molte energie, rischiando di dormire per giorni. Non riuscii a capire come mai, ma non sentii assolutamente sonno, anzi, mi sentii esattamente come prima di parlare con lui.

Era davvero strano... cosa non andava in me?

Uscii di corsa da casa, presi il Range Rover di Gabriel e andai a farmi un giro. Taira era in camera da letto e fortunatamente non mi sentì andare via. Avevo bisogno di spazio, di restare sola per mettere ordine tra i pensieri. Mentre guidai senza una meta precisai, ripensai alle parole di Derrien: com'era possibile che non fossi la loro figlia?

I miei genitori non avrebbero mai adottato qualcuno... era impossibile.

Ma se fosse stato vero, perché non dirmelo? Perché i miei veri genitori mi avevano abbandonata? Chi erano?

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