Verità

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Ferdinando

Immobile ammirando il tempo che è passato sorrido. Sorrido perché le sorelle mi sono state di grande aiuto. Sorrido perché ho conosciuto persone che mi hanno cambiato in positivo. Sorrido perché pian piano ho cominciato a fidarmi di qualcuno e a sorridere a chiunque, soltanto per rendergli la giornata migliore.

Mi tolgo le cuffie e esco dalla camera. Oggi, il nostro gruppo ha deciso di organizzare una piccola cena per poter ricordare i momenti migliori e peggiori tra tutti noi.

Pensare che dopo anni finalmente riesco a stare a tavola con persone e a sorridere. Pensare che dopo anni di solito finalmente posso godermi la mia felicità.

Sono così felice di questa cena organizzata. Tuttavia arrivato fuori la mensa, mi fermo. Mi fermo per ascoltare ciò che i miei amici stanno dicendo.

«Raul glielo dici tu vero?» Chiede Daisy.

«Ma è passato tempo.» Risponde.

«Possiamo mai continuare a mentirgli?»

«Noi non stiamo mentendo.»

«E cosa facciamo? Io mi sento così triste nei suoi confronti...»

Resto immobile, fermo. Provo a chiudere gli occhi e ad otturare le orecchie. Cosa diavolo mi nascondono?

«Oh Fernando... sei qui?» Esclama Adelaide sorridendo e tutti si girano per guardarmi.

«Cosa dovete confessare?» Chiedo con voce brusca restando in un angolo.

«Nulla...»

«Vi ho sentito!»

«Forse hai compreso male...» Cerca di spiegare Raul avvicinandosi.

«Ditemi ciò che devo sapere.»

«Daisy...» La chiamo dato che lei ha deciso di essere una vera amica.

«Fernando...»

«Dimmelo, ti prego!»

«Hai presente il giorno in cui Acker ha parlato di fantasmi per la prima volta?»

«Sì... non riusciva a dormire!»

«Non è questa la verità.»

«Che vuol dire?»

«Vuol dire che questo gruppo si è formato soltanto perché Sorella Katrin ci ha riunito in sala...»

«Non capisco...» Rispondo cercando di mantenermi alla porta.

«Parlo io!» Si intromette Raul.

«Devi farmi una cortesia... io ti metterò in camera con un ragazzo. Ne ha passate tante e tu dovrai cercare di diventargli amico e di restargli vicino anche se è complicato.»

«Fernando, mi dispiace.» Cerca di scusarsi, io continuo a guardare ognuno di loro vedendo pezzi di vetro cadere a terra.

«Cosa ti dispiace? Sii sincero...» Urlo fissando i suoi occhi.

«Sei diventato mio amico solo perché te l'ha chiesto Sorella Katrin?» Chiedo calmando la mia rabbia.

«Non è proprio così... all'inizio sì, ma poi dopo ho continuato di mio...»

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