I don't want her!

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«In hotel. Tutti» Urla Sorella Katrin seguita da altre tre suore.

«Possiamo sp-» Aggiunge Markus ma viene interrotto.

«Ma siete pazzi? Cosa vi è saltato in mente?» Continua ad urlare fissandomi.

«Il pullman sta arrivando.»

«Ma noi dobbiamo andare via domani...» Risponde Raul.

«Zitto, muto! Il pullman vi ripoterà tutti in collegio.
Uscirete dalle vostre stanze solo per mangiare e fare attività fisica. Niente più musica, niente più libri e niente più ritrovi tra di voi. Non avrete più occasioni per fare gite e per di più indosserete la divisa del collegio giorno e notte. Ci siamo intesi?» Tutti acconsentiamo.

«Wow Fernando oggi apriremo il baule!»

«No ragazzi, avete sentito Sorella Katrin?» Esclama Daisy.

«Ma poi non sappiamo neanche se è la vera chiave!» Rispondo.

«Prendilo come un stai zitto e basta!» Questa volta mi zittisco.

«E se la suora ci scopre?»

«Faremo tutto stanotte, di nascosto.» Spiego il mio piano e nessuno è in disaccordo.

«Raul...» Lo chiama Daisy, ma lui gira le spalle e va via, senza risponderla.

«Cosa vuoi? Quella ragazza è davvero pesante!» Urla aprendo la sua valigia.

«È pesante come te! Ma non riesci a capirlo?» Rispondo a tono.

«Sei tu che non capisci, non mi interessa, non mi piace, non è il mio tipo, I don't want her! In che lingua te lo devo dire?» Guarda fuori dalla finestra.

«Avete voglia di parlare, di innamorarvi, di amare... Fatelo ma lasciatemi in pace!» Urla dando un pugno al muro.

«Io non ho mai detto di amare o di innamorarmi. Non mi conosci bene, io ti ho solo detto di trattarla da amica...» Mi avvento su di lui.

«E poi, sei tu che hai voluto fare amicizia con Daisy. Tu cambi idea ogni secondo, prima dici che ha un sorriso da paura, poi dici che è bella, che è dolce e poi te ne esci dicendo non la voglio!» Continuo ad urlare.

Io e Acker non andavamo d'accordo su tutto, anzi su niente!

Lui aveva sempre voglia di litigare mentre io volevo starmene per conto mio, zitto ad un posto, lui voleva sempre fare a botte mentre io amavo le rane. Però su due cose eravamo d'accordo inconsapevolmente: amare di nascosto e il denaro.

«Ora quando hai voglia me lo dici tu e andiamo a cercare il baule.» Dico arrabbiato e comincio a posare i miei vestiti.

«Io ora ho voglia, ma non voglio che vi intromettiate nelle mie cose!» 

«Ma chi si intromette nelle tue cose? Ho tanti altri pensieri!»

«Stai da mezz'ora a parlare di Daisy, Daisy, Daisy ma che ci posso fare se non mi piace?» Chiede.

«Niente Acker. Fai ciò che vuoi, te ne prenderai le conseguenze!» Esco dalla stanza.

«Dove vai?» Chiede.

«Ora voglio stare per conto mio!» Rispondo freddo prendendo il mio quadernino nascosto nell'armadio.

"Quaderno?
In stanza non sono più solo. È arrivato da un paio di mesi un nuovo ragazzo, sembra così solare. Quando entra in camera spruzza gioia dappertutto.
Si chiama Raul Acker. Però sai ho davvero tanta paura, paura che magari sia uno dei tanti stronzi che ho già incontrato nel mio cammino.
Ah non lo sai? Abbiamo cominciato un'avventura così strana...
Il nostro obiettivo è trovare del denaro nascosto nel collegio, io non ne sono così tanto convinto. Tuttavia Acker crede che ci potrebbe essere qualcosa. Tu cosa credi?
Ci vediamo presto.
Ferdinando."

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