La cascata.

355 52 118
                                    

Sono le 21:00 e io sono pronto, tranne Acker che continua a cambiare maglie senza una fine, bestemmiando ogni tipo di animale.

«Guarda, potrei mai venire così?» Indica se stesso dalla testa ai piedi.

«Stai bene, devi solo mettere un po' di gelatina nei capelli e una maglia bianca...» Lo aiuto.

«Non ho né la gelatina né la maglia bianca!» Si siede.

«Mi stai letteralmente facendo arrabbiare, ALZATI!» Urlo e lui mi ascolta.

«Non ho niente di tutto questo.» Aggiunge di nuovo sbuffando.

Apro la mia valigia e lancio pantaloni e maglie sul letto per trovare ciò che mi serve. Dopo averla trovata violentemente gli lancio in faccia la maglia bianca, dopo apro il sacchettino della valigia e prendo il barattolo di gelatina.

Dopo aver indossato la maglia, lo faccio accomodare su una sedia e inizio a spalmare la gelatina con una spazzola, ma il mio intento fallisce quando, invece di appiattirsi, diventano ricci.

Ricci?

Sai che ora ti ucciderà vero?

«Ma la gelatina li doveva far venire attaccati alla testa!» Comincia a lamentarsi.

«Bravo, mi piacciono tantissimo...Sembro Francesco Renga!» Esclama mentre si tocca i capelli.

«Francesco Renga? Tu stai na bomba!» Urlo mentre gli sistemi l'ultimo ciuffo, ma veniamo distratti dal suono della porta.

«Ecco che mi uccido.»

«Ma perché?» Chiedo.

«Già te l'ho detto, ora apriamo la porta.» Davanti a noi troviamo Markus Rojas.

«Le ragazze dove sono?» Chiede deciso Raul.

«Ti interessa delle ragazze?» Domanda Markus.

«Ma cosa? Ma come ti permetti?»

«Mi permetto, perché non parli mai con le ragazze...» Risponde Markus.

«E cosa significa...allora tu parli con i vecchi ti piacciono i vecchi?» Aggiunge freddo Acker.

«Crispy basta, ma che domande sono queste!» Rispondo, perché sinceramente non rimango con le mani ferme mentre lui continua a prendere in giro Acker.

Con i ricci è davvero un bel ragazzo, ha la macchinetta ai denti ma non la noti perché ti soffermi a guardare la sua bellezza, attenzione a me piacciono le donne, ma anche tra uomini si fanno i complimenti ed io lo sto descrivendo.

É alto quasi quanto me o forse qualche centimetro in più, è tanto muscoloso e infatti dalla maglia bianca rimbombano i pettorali.

Usciamo dal hotel e davanti a noi ci sono le ragazze.

Spalanco la bocca quando vedo Adelaide, ha dei capelli lunghissimi ma questa volta lisci, ha messo il mascara che le ha alzato di tanto le ciglia, ha messo anche un tipo di rossetto davvero carino e ha una camicetta bianca con una gonna nera a pieghe, calzini ricamati e dei stivali.

Mi guarda ed io abbasso lo sguardo.

Che figura!

Raul ha la testa alzata e guarda tutt'altro che le ragazze, Rojas invece si avvicina ad Adelaide e le dà un bacio sulla guancia e lei ricambia, Daisy non smette di guardare Acker che non ha neanche poggiato lo sguardo su di lei, mi rendo conto tardi quando oramai siamo quasi alla cascata che manca Amelina.

«Perché l'altra ragazza non è venuta?» Chiedo mentre entriamo in quel posto.

«Ha detto che le faceva più piacere restare in stanza!» Risponde Daisy.

«E non hai fatto nulla per convincerla?» Chiedo di nuovo.

«Certo, sono stata mezza giornata a cercare di farle cambiare idea, si è anche preparata ma quando è venuto Markus a bussare alla porta per avvertirci che era giunto l'orario, ha preso il suo quadernino giallo, boh e si è messa a scrivere!» Spiega toccandosi i capelli raccolti in una coda di cavallo.

«Che stramba quella!» Aggiungo ridendo.

«Non è stramba, è soltanto timida.»

«Timida? Quella ha bisogno di uno psicologo, credimi.»

«Non è così. Non hai provato neanche a rivolgerle la parola...»

«Io a lei? Ma sei seria? È ridicola e sembra sempre che abbia perso la bussola aggrappandosi al tuo braccio.» Spiego cominciando a ridere.

«Sei egoista! Non puoi giudicare una persona senza conoscerla!»

«Lo so che sono egoista. Ora levati dal cazzo!» Concludo restando immobile davanti a lei.

Donne di servizio, servono solo ad uno scopo. Tutte come mia madre.

«Hai visto anche tu?» Acker chiede d'un tratto.

«Di cosa parli?» Gli chiede Daisy.

«Quella busta in fondo all'acqua della cascata...» Risponde mentre indica con il dito destro il posto preciso. Mi giro di scatto portando le mani in tasca e avvicinandomi.

Ha ragione cazzo, c'è qualcosa lì infondo!

Ma che cosa è?

Angolo autore e lettore;
Ciao ragazzi, eccovi un nuovo capitolo. Spero che vi piaccia davvero, cosa ne pensate dei personaggi?

Vi piacciono?
Il vostro preferito?

Prendo esempio da te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora