Raul.
"Portami nei tuoi abissi ed avrai l'opportunità di conoscere il mio inconscio!"
Questa è la frase che mi si para davanti quando entro nello studio del dottore, si tratta di un quadro con all'interno questa frase, scritta in rosso. La stanza è dipinta di un colore unico, panna, ha molti quadri appesi, tra cui "la notte stellata di Van Gogh" questo dipinto è uno dei pochi che piaceva a mia madre, diceva che le ricordava la notte della sua prima volta, chissà che spasso! C'è una scrivania e una poltrona blu di legno, sicuramente sarà scomodissima, ogni volta che guardavo un film quasi sempre le poltrone dei dottori erano scomode.
Entriamo e ci sediamo di fronte al dottore.
«Quindi, dottore?» Chiede la Signora Hellie: la quale madre di Fernando. Il dottore prende una cartellina con alcuni documenti, c'è una foto di Fernando da bambino, perché? C'è anche una cardiografia, credo sia la cosa essenziale, il mio amico avrà avuto un calo di pressione ed ora devono ricontrollare tutto.
«Questa è la prima cardiografia che fece vostro figlio, ricordate?» Chiede il dottore e gliela porge alla madre del mio amico, lei l'accarezza, le passa la mano sopra e chiude gli occhi, le scende una lacrima.
Non riesco più a respirare, ho tanta paura, paura di una sgradevole notizia... io non riuscirò a sopravvivere, mancano due giorni a Natale e il ricordo di aver perso la mia famiglia il giorno prima della vigilia non mi lascia parlare, ho un nodo alla gola, sento come se qualcuno mi stesse strangolando.
«Si, però mio figlio è guarito!» Si asciuga le lacrime con quel fazzoletto ormai tutto stropicciato.
«Vostro figlio Ferdinando non è riuscito a guarire definitivamente, il cancro è tornato nel suo corpo. È difficile da accettare, ma ha bisogno di un urgente operazione.»
«Cosa?» Domando balbettando.
«Mi sono un secondo perso...» Aggiungo appoggiandomi con le braccia sulla scrivania.
«Fernando sta bene, giusto?» Mi alzo in piedi guardandomi intorno.
«Non sta bene.» Conclude il dottore spostando lo sguardo su Hellie.
«Mi sento in dovere di avvisarvi... Ferdinando potrebbe non resistere fino a domani. Mi dispiace!» Conclude schiacciando il bottoncino della penna.
La signora Hellie scoppia in lacrime. Cercando di non creare altri problemi: le appoggio la mano sulla spalla.
«Se accetto, si salverà?» Domanda.
«Hellie, tuo figlio deciderà lui se accettare oppure no!» Aggiunge l'infermiera.
«Dove è ora?»
«In stanza.»
«E quindi, lui che ha deciso di fare?» Domando sfiorandomi i capelli.
«Non sa ancora nulla, glielo diremo ora.» Risponde il dottore alzandosi, si dirige verso la porta ed io aiuto la signora Hellie a riprendersi in forze, sento il mio cuore andare in aria e poi scendere come se stesse giocando a pallavolo.
Percorriamo quel grande corridoio, vedo tanti malati e da lontano noto una ragazza senza capelli, non mi capacito del perché il cancro colpisce in pieno viso senza preavviso, ti uccide ed il più delle volte si lega a noi giovani.
Vedo Fernando sul letto con gli occhi spalancati, ci guarda e sorride.
«Fernando, c'è una cosa che devi sapere...» aggiunge il dottore sedendosi, provo dolore per Fernando, tutto ha un senso ma perché la vita di alcuni no? La madre gli prende la mano e gli sorride, io mi siedo accanto a lui.
«Prova ad essere forte per un secondo.»
«Non sei guarito del tutto, il tumore è rimasto... devi decidere se operarti oppure no, se non lo farai non ti rimane neanche una giornata di vita, se lo farai dipende tutto da Dio e dal tuo coraggio!» Spiega il dottore.
«Che cazzo dici?»
«Purtroppo è così.»
«Io? Ma non è possibile, io non posso vivere con questo peso. Non posso operarmi... io non riesco a reggere questo mattone. Andate a farvi fottere!» Urla dalla rabbia, io capisco la sua rabbia e le sue emozioni ma deve credere in se stesso, deve cercare di farcela, deve avere coraggio, è difficile sì, ma tutto andrà bene, ha me, la madre, Amelina.
Lentamente mi allontano dal suo letto e mi sporgo verso la finestra... lascio rigare le mie lacrime sulle guance, lascio scivolare i miei pensieri assordanti.
Ferdinando si salverà, non andrà via, non può andare via.
Arriva un'ambulanza, velocemente, aprono lo sportello, trasportano la ragazza dentro.
«Codice rosso!» Sento urlare alcuni dottori, chi scappa di qua, chi urla e un rumore fortissimo sento provenire dalla camera di Ferdinando, giro velocemente il corridoio e corro nella stanza.
Avrei non voluto mai farlo.
«Preparate la sala operatoria, muoversi, il ragazzo sta morendo...ossigeno, forza ragazzi, forza!» Il dottore urla e parla velocemente, guardo tutto ciò da fuori, vedo il mio amico alzarsi e scendere, cercano di rianimarlo.
Tutto andrà bene Fernando.
Supererai anche questa.
Vedo gli infermieri e il dottore che trasportano Fernando in sala operatoria, di rianimazione, non so non riesco a capire cosa sta succedendo, sento solamente il mio cuore battere all'impazzata, vedo arrivare i nostri amici.
«Cosa succede? Dove sta Fernaando?» Chiede Markus ansioso, lo guardo e mi abbraccia.
Angolo autrice:
Cosa succederà ora?
Tocca a voi scoprirlo!Al prossimo aggiornamento.
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Prendo esempio da te.
Pertualangan(COMPLETATO- IN REVISIONE) In un posto molto ma molto lontano da qualunque paese, si trova un collegio. Un collegio vero e proprio, con delle suore e delle punizioni severe. Un collegio dove sei ragazzi si incontrano senza averlo previsto e nella l...