Ferdinando
Dopo aver risposto in quel modo Amelina, esco in cortile e mi sdraio sull'erba.
Non capisco cosa c'è in lei che la porta a non allontanarsi da me, a chiedere informazioni che cerco di non dare a nessuno.
Che diavolo le passa per la testa?
Cosa diavolo ci vede in me?«Oi fratello.» Si avvicina Raul sedendosi accanto a me.
«Raul... che succede?» Chiedo portandomi i capelli all'indietro cercando di mantenere la calma.
«No, voglio sapere a te cosa succede!»
«A me nulla, puoi andare via?» Aggiungo guardando dritto davanti a me.
«Non me ne vado.» Risponde con fare provocatorio portandosi le braccia al petto.
«Raul ti prego, non voglio ripetertelo ancora.»
«Ferdinando smettila!»
«Raul smettila tu! Ma che merda!» Sbotto stracciando un pezzo d'erba.
«È successo qualcosa?»
«Vuoi sapere i dettagli?» Gli urlo in faccia.
«Non voglio sapere i dettagli, ma almeno abbi la decenza di non trattare male la gente che cerca di starti accanto.» Urla anche lui puntandomi il dito contro.
«Amelina ha cercato in tutti i modi di capirti, di restarti accanto. Io cerco in ogni modo di darti tutta l'amicizia che meriti, perché ne meriti davvero tanta. Però devi smetterla, devi smetterla di dare la colpa agli altri di ogni tua scelta, di ogni tuo comportamento. Non puoi usare le persone a tuo piacimento, non puoi trattare male chi cerca di starti accanto, non puoi uccidere le persone soltanto con uno sguardo. Sei sadico e contemporaneamente masochista, menefreghista, arrogante, smettila quindi di dare la colpa a tutti, con questo tuo carattere di merda!» Urla. Le sue parole cominciano a rimbombare nella mia testa come un cuore che è in ansia.
«Vattene!» Esclamo d'un tratto.
«Ferdinando!»
«Vattene Raul, ora!» Urlo.
«Non volevo dire questo... scusami!»
«Raul ho detto te ne devi andare!» Continuo ad urlare e violentemente lo colpisco in viso.
Pensare che forse il mio passato mi ha reso il mostro che sono ora. Non posso lasciare agli altri il potete di ferirmi di nuovo, non posso lasciare agli altri il potere di essere miei amici.
«Ferdinando?» La voce sottile di Amelina mi richiama.
«Oh ancora tu?»
«Guarda cosa ho preso dalla dispensa!» Aggiunge sorridendo, mi giro per vedere cosa ha in mano e noto due bottiglie di birra.
«Ma cosa cazzo...»
«Shh...» Mi zittisce sedendosi accanto a me.
«Sai di chi sono?» Mi chiede ed io faccio cenno di no.
«Sono del sorvegliante...» Aggiunge e comincia a ridere, dentro di me sorrido ma l'espressione crudele che ho sul viso dice il contrario.
«Ma non possiamo... io non ho mai bevuto e poi...» Comincio a spiegare tutto velocemente.
«Zitto! Siamo soli e tu hai bisogno di dimenticare un po' tutto il resto!» Aggiunge zittendomi con il suo dito sulle labbra.
«Sai una cosa?» Mi porge la bottiglia di birra.
«Cosa?»
«Non ho mai bevuto neanche io.»
«E perché ora vuoi farlo?»
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Prendo esempio da te.
Aventure(COMPLETATO- IN REVISIONE) In un posto molto ma molto lontano da qualunque paese, si trova un collegio. Un collegio vero e proprio, con delle suore e delle punizioni severe. Un collegio dove sei ragazzi si incontrano senza averlo previsto e nella l...