Chiusi dentro.

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Fernando.

Sono diciassettenne ora, e non mi sarei mai aspettato in vita mia di trovarmi davanti delle persone che applaudivano per me!

Mi resta un anno e dopo sarò libero, potrò viaggiare, potrò tornare a correre per le strade dove sono cresciuto da bambino, potrò tornare dai nonni.

Già da piccolo volevo essere libero, mi piaceva e piace ancora tutt'ora non dover dipendere da nessuno, ciò che era mio era mio e di nessun altro.

Da grande vorrei gridare al mondo che ho provato ad amare, ho provato a fumare, ballare, ridere per davvero fino a stare male, che ho provato a stare con una ragazza, che almeno una volta sono stato felice... ma in realtà ho provato poche cose tra tutte queste, non sono mai stato fidanzato con una ragazza, ho avuto solo sesso occasionale nei bagni del collegio, non ho provato ad amare e non ho mai ballato.

Due giorni prima del mio compleanno Amelina è dovuta andare via e non ho mai avuto modo di parlarle e scoprire che tipo di persona è, sempre sulle sue, stretta sotto il braccio di Daisy.

Scendiamo tutti le scale, correndo lì per aprire la porta e provare la nuova chiave.

Questa volta ci dobbiamo riuscire.

Dimenticavo, Markus e Adelaide sono più grandi di noi e sta arrivando il loro momento di andare via, sono rimasti perché vorrebbero studiare e il collegio lo permette ad entrambi e poi non hanno nessuno con cui stare.

«Acker secondo te apriremo oggi la cassaforte?» Chiedo.

«Secondo me si.» Dice ed entriamo.

Ci sediamo a terra, ci diamo la mano tutti e preghiamo!

«Provo ad aprire ragazzi!»

«Dall'ultima volta che siamo venuti ricordo solamente che scappammo come bambini» dice Markus.

«Lo ricordiamo anche noi»

«Bene ragazzi ora apro» dico e tutti acconsentono.

Riusciamo ad aprire la cassaforte e troviamo un altro foglio:

"Siete ancora qui? Non vi siete stancati? Pensavate di trovare qualcosa?
Perché vi date la mano?
Perché vi guardate ora?
Avete tutti ormai 17 anni tranne qualcuno che tra poco uscirà!
Ma provate ad amare, provate a scherzare!
E ricordate ciò che cercate è vicino!"

Piego il foglio in quattro parti e mi alzo da terra, è inutile restare lì.
Non c'è nulla ed è tutto una menzogna.

«É tutto una menzogna!» Urlo chiudendo con forza il baule, talmente forte che si chiude anche la porta.

«Ma sei pazzo!» Urla Adelaide.

«Non sono pazzo, ma è inutile!» rispondo.

«Fernando andiamo in camera dai!» si alza Raul andando vicino alla porta, lo seguo e tutti si alzano.

«Non si apre!» dice Raul sottovoce ingoiando la saliva.

«Ma cosa dici? Tira forte!» urla Markus

«Ho detto che non si apre!»

«Togliti faccio io!» Si intromette provando ad aprire con tutta la forza la porta, ma nulla!

Siamo rimasti chiusi qui, in questa stanza!

«Fernando è tutta colpa tua!» urla Markus.

«Hai capito bimbo del cazzo?» Urla il compagno di mia madre mentre lancia fuori dal balcone il mio libro preferito.

«Hai dodici anni... quando riuscirai a capire che non puoi più leggere?» Continua ad urlare ma io resto immobile.

«Devi ringraziare che tua madre oggi ritorna prima da lavoro, sennò ti avrei insegnato tante cose!»

«Non voglio che mi insegni niente.» Rispondo balbettando.

«Cosa? È tutta colpa tua, tutta colpa tua. Ferdinando del cazzo!» Mi urla contro colpendomi con calci violenti all'addome.

Angolo autore e lettore:
Ehi ciao ragazzi.

Cosa sta succedendo?
I ragazzi sono rimasti chiusi dentro... cosa succederà ora secondo voi?

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