"L'amore agisce in modi strani," bisbigliò Aemond, continuando ad arricciarsi i miei capelli tra i suoi polpastrelli, provocandomi innumerevoli brividi lungo la schiena. "Può unire una famiglia ma dividere il reame" E per quanto forti fossero quelle parole, non potei che condividerle. Tra non molto, con la vicina morte del re – i cui restanti giorni si potevano contare sulle dita di una mano – ci saremmo ritrovati schierati, e semmai una briciola di affetto fosse effettivamente esistita tra verdi e neri, sarebbe scomparsa per dar spazio alla lotta per il potere.
La fronte di Aemond cozzò dolcemente con la mia, prendendomi alla sprovvista. "Che stai.." pelle contro pelle, e le parole mi morirono in gola. Non compresi, non volli farlo. Temevo che la sua vicinanza mi avrebbe distratta dal compito principale che dava motivo alle mie giornate. "Lo senti?" mi rispose, col calore della sua bocca che mi si infrangeva sul viso. "Lo starnazzo dei corvi, il canto del vento..Si preparano..-"
Inevitabili vennero le tenebre. Nei miei occhi risiedevano perenni. E quando ci alzammo, frastornati dal calore della giornata e dalla sazietà di riposo, le nostre strade tuttavia non si separarono. Aemond camminò di fianco a me, placido e silenzioso, fino alle mie stanze, dove Ser Harrold sostava di guardia. "Domani ti attendo in cortile," e con quella richiesta, ricordi di quella notte terribile sgusciarono tra le mie memorie. "Mi auguro di non dover lottare per la mia vita anche stanotte" gli feci eco con una breve risata nervosa. Poi mi salutò, calandosi per un bacio sulla guancia, che scottò come fuoco. Aemond si allontanò con passi decisi e spediti, fino a ché non li udii più.
"Merito di essere punito per non avervi protetta a dovere quella sera" Ser Harrold si intrufolò nel silenzio prima che potessi arrancare alla ricerca del pomello della porta. "Gli uomini delle città libere danzano in un modo che nemmeno gli Dei sanno spiegare, Ser. Non fatevene una colpa" ma l'uomo che un tempo aveva protetto mia madre sospirò profondamente. "Mai ho disonorato me stesso in questo modo, se solo potessi.."
"Anche se vi punissi non cambierebbe niente. Nemmeno mio padre sarebbe riuscito a udire un simile intruso..e adesso non vi crucciate, vi prego. Siete la mia guardia fidata e come tale vi ordino di rasserenarvi. Buonanotte Ser Harrold"
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𝗔𝗲𝗺𝗼𝗻𝗱
Helaena non aveva fatto altro che piangere da quando Aemond si era messo a letto. Li udiva dall'altra parte della stanza. Udiva i singhiozzi che sua sorella non si era minimamente preoccupata di soffocare, perché difatti lei voleva essere disperatamente sentita. Strinse i pugni con nervosismo e si scostò le lenzuola di dosso, mentre lanciava un'occhiataccia a suo fratello.
Ovviamente Aegon era ebbro, le labbra schiuse dalle quali scivolava un rivolo di saliva.
Un irresponsabile pretendente che suo nonno Otto e sua madre Alicent volevano a tutti i costi sul Trono di Spade. Un imbecille che non aveva speso mezza giornata sui libri perché troppo impegnato ad oziare, molestare e a sollazzare nei bordelli. Lo superò prima che la rabbia decidesse di farlo agire sconsideratamente, e sgusciò nella camera di Helaena. Non aveva ancora spento le candele. Aemond ebbe un tuffo al cuore quando la vide raggomitolata su stessa, in posizione fetale, mentre i singhiozzi le scuotevano il petto e le toglievano il respiro.
Gli occhi acquosi di sua sorella si spalancarono quando ella vide ch'era entrato senza avvisare. Difatti sobbalzò dallo spavento. "Aemond.." gracchiò, col volto umido. Helaena si mise a sedere, portandosi le ginocchia al petto mentre suo fratello attraversava la stanza per sedersi di fronte a lei. "Che succede, dolce sorella?"
La fanciulla, però, nel rimembrare il motivo di tale sofferenza, ricominciò a piangere. E tra le lacrime, riuscì soltanto a biascicare. "Sposare..Aegon..non voglio.."
Venne così alla luce che la regina, un tempo graziosa ed innocente, voleva unire in matrimonio i suoi due primi figli, con l'unico scopo di indebolire la pretesa della donna che da giovane aveva tanto amato.
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𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
FanfictionSaera Targaryen, prima figlia di Rhaenyra e Daemon, è una fanciulla appassionata di libri antichi che ama viaggiare e imparare nuove culture. E' la più giovane a reclamare Vermithor, dopo che il suo ultimo cavalcatore, il Re Jaehaerys, è deceduto. T...