𝟰𝟵. 𝗦𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝗲𝗹𝘆 𝘆𝗼𝘂𝗿𝘀

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Non volevo aprirla

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Non volevo aprirla. La lettera era lì, arrotolata su se stessa, sullo scrittoio; mi richiamava a se come una calamita. Pensavo a quali parole Aemond avesse scritto, a qualsiasi tranello in cui sarei potuta cadere, e dimenticai che Malko era ancora nella mia stanza. "Non la leggete, Principessa?" mi riportò alla realtà, non allontanandosi dalla porta d'ingresso. Riguardai quel pezzo di carta, e una morsa mi strinse lo stomaco. "Come osa, dopo aver ucciso i miei fratelli, burlarsi in questo modo di me? Principe Reggente, poi.." e Ratto Bianco, per la prima volta da quando aveva offerto la sua spada a me, chinò il capo e prese parola. "Ma potreste pentirvene in futuro, se non la leggeste, sapete? Avrete giustizia, ho giurato sulla mia vita, ma non avrete altra occasione come questa." e nel farmelo notare, una folata di vento proveniente dalla finestra si abbatté sulla lettera facendola rotolare a terra. La raccolsi immediatamente. "Non mi hai mai raccontato niente di te, Malko. Servi una donna perché credi in ciò che persegue, ma tu in cosa credi?"

Malko rialzò il capo, e prese parola liberamente. Con antico dolore, ammise. "Sono figlio di una prostituta. Durante un saccheggio ad Astapor, mia madre è stata violata da un nobile delle città libere che tutt'ora governa come Padrone. E' stato quello il motivo per cui ho deciso di andare via," e il mio cuore si rattristò per lui. "Non ho mai servito per una vera causa. Lottavo nelle fosse di combattimento, e sopravvivevo alla giornata. Ma adesso, grazie a te, ho uno scopo nella vita. Vi prego Principessa, quella lettera potrebbe cambiare ogni cosa. Leggetela"

E quando si fu congedato dalla mia stanza, per farne da guardia all'esterno, mi lasciai affliggere da un silenzioso pianto liberatorio. Era sfiancante dissociarmi, fingere di non esistere. Era triste dover udire ciò che le persone meno fortunate dovevano affrontare pur di vivere. Afferrai quindi la lettera, rompendo la ceralacca verde, e mi preparai a qualsiasi cosa.

Ciò che saltò subito all'occhio, era che la lettera era stata scritta appositamente in alto Valyriano.

"Speravo di avere più tempo con te. Ho pregato di poter tornare indietro, ma lo sapevo quanto impossibile fosse. E' per questo che ti affido un segreto, e ti chiedo un ultimo favore a cui potrai anche non acconsentire. Ho mandato una lettera anche a tuo padre, il Principe Daemon, il quale sfiderò sull'Occhio degli Dei non appena egli acconsentirà. Ciò che ti chiedo, è di raggiungermi il prima possibile nella locanda ai piedi di Harrenhal, così che io possa dirti addio. Conscio di non meritarlo.

Tuo, Aemond."

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"𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖎𝖘𝖙𝖆𝖓 𝖓𝖆𝖊𝖏𝖔𝖙 𝖊𝖒𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖙𝖔𝖑ī 𝖏ē𝖉𝖆 𝖗ū𝖘ī𝖗 𝖆𝖔. 𝕹𝖞𝖐𝖊 𝖇𝖔𝖓𝖆 𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖏𝖎𝖐𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖆𝖗𝖑ī, 𝖞𝖓 𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖘𝖐𝖔𝖗𝖐𝖞𝖉𝖔𝖘𝖔 𝖟𝖎𝖗𝖞 𝖎𝖘𝖙𝖆𝖓. 𝕭𝖔𝖓𝖆 𝖎𝖐𝖘𝖔𝖘 𝖘𝖐𝖔𝖗𝖔 𝖘𝖞𝖙 𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖊𝖓𝖙𝖗𝖚𝖘𝖙 𝖆𝖔 𝖗ū𝖘ī𝖗 𝖓𝖞𝖐𝖊ā , 𝖘𝖊 𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖊𝖕𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖆𝖔 𝖒ē𝖗𝖊 𝖒ō𝖗ī 𝖛𝖆𝖔𝖗𝖊𝖟𝖓𝖔𝖓 𝖓𝖆𝖊𝖏𝖔𝖙 𝖘𝖐𝖔𝖗𝖊 𝖆𝖔 𝖐𝖔𝖘𝖙𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖉𝖆𝖔𝖗 𝖌ī𝖉𝖆. 𝕹𝖞𝖐𝖊 𝖊𝖒𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖏𝖎𝖙𝖙𝖆𝖓 𝖓𝖞𝖐𝖊ā 𝖓𝖆𝖊𝖏𝖔𝖙 𝖆ō𝖍𝖆 𝖐𝖊𝖕𝖆, 𝕯𝖆𝖊𝖒𝖔𝖓, 𝖜𝖍𝖔𝖒 𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖏ā𝖍𝖔𝖗 𝖛𝖆 𝖘𝖊 𝖑𝖆𝖊𝖘 𝖍𝖊𝖓 𝖌𝖔𝖉𝖘 𝖍𝖆𝖊 𝖆𝖉𝖊𝖗ī 𝖍𝖆𝖊 𝖟𝖎𝖗𝖞. 𝕾𝖐𝖔𝖗𝖔𝖘 𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖊𝖕𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖍𝖊𝖓 𝖆𝖔 𝖎𝖐𝖘𝖔𝖘 𝖓𝖆𝖊𝖏𝖔𝖙 𝖏𝖔𝖎𝖓 𝖎𝖘𝖘𝖆 𝖍𝖆𝖊 𝖆𝖉𝖊𝖗ī 𝖍𝖆𝖊 𝖗ȳ 𝖘𝖊 𝖎𝖓𝖓 𝖗ȳ 𝖘𝖊 𝖉𝖊𝖐𝖘 𝖍𝖊𝖓 𝕳𝖆𝖗𝖗𝖊𝖓𝖍𝖆𝖑, 𝖘ī𝖗 𝖇𝖔𝖓𝖆 𝖓𝖞𝖐𝖊 𝖐𝖔𝖘𝖙𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖛𝖊𝖘𝖙𝖗𝖆𝖌𝖔𝖓 𝖘ȳ𝖟-𝖌𝖊𝖗𝖔𝖘 𝖎𝖑𝖆𝖘 𝖓𝖆𝖊𝖏𝖔𝖙 𝖆𝖔. 𝕭𝖔𝖓𝖆 𝖓𝖞𝖐𝖊 ȳ𝖉𝖗𝖆 𝖉𝖆𝖔𝖗 𝖌ū𝖗𝖔𝖌𝖔𝖓 𝖟𝖎𝖗𝖞.

𝕬ō𝖍𝖔𝖓, 𝕬𝖊𝖒𝖔𝖓𝖉."

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Era quasi l'alba. Le lacrime si erano asciutte sul mio viso, ma le mie gambe non smettevano di camminare per l'intera camera. Cosa fare? Sarebbe parso sospetto lasciare la Fossa del Drago a quell'ora del mattino? Tuttavia, quando aprii la porta della mia camera, Malko scattò sull'attenti. "Principessa," con voce sollevata, quasi sapesse, abbozzò un sorriso. "Vi coprirò a qualunque costo" e con quella promessa, indossato l'abito di seta di Braavos e un cappuccio per celare il mio capo, mi diressi alla fossa dove Vermithor riposava.

"Ivestragī's rhaenagon arlī, uēpa vala"  

«Si riparte, vecchio mio»

𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora