𝟱𝟭. 𝗔𝗯𝗼𝘃𝗲 𝘁𝗵𝗲 𝗚𝗼𝗱'𝘀 𝗘𝘆𝗲

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 Trascorsi la notte ad osservarlo, mentre il fuoco a poco a poco si spegneva, e la luce del giorno cominciava a filtrare dalla finestra ingiallita dal tempo

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Trascorsi la notte ad osservarlo, mentre il fuoco a poco a poco si spegneva, e la luce del giorno cominciava a filtrare dalla finestra ingiallita dal tempo. Zigomi perfetti, ciglia folte e lunghe, labbra sottili e succose. Era stato deciso il giorno in cui avrei dovuto ucciderlo: uno dei due sarebbe morto, ma di certo non io. Il mio momento non era ancora arrivato. Era stato deciso che il nostro amore non avrebbe vinto su qualsiasi cosa, come cantavano i menestrelli nelle ballate. E quando mi alzai dal letto, per dirgli addio senza ch'egli se ne accorgesse, in un solo momento tornai ad essere Saera Targaryen. La ragazzina che per reclamare un drago aveva rischiato la vita. La ragazzina che, pur di non omologarsi al resto dei Targaryen, era fuggita nelle città libere. La ragazzina che sapeva piangere.

Mi rivestii, pronta per tornare ad Approdo del Re, ma priva del coraggio di andarmene senza voltarmi. Dovetti farlo. Dovevo imprimere nella mia mente il volto dell'uomo che mi aveva tolto tutto, ma che mi aveva dato tanto. Insegnandomi una preziosa lezione: che persino nessuno, un guscio vuoto, può innamorarsi. Lasciai andare il pomello della porta, e tornai indietro per calarmi e posargli un bacio sulla fronte, lasciando che qualche lacrima mi scivolasse lungo il mento. Trattenni i singhiozzi, per paura di svegliarlo. Poi tornai ad essere nessuno, e mi lasciai quella stanza e tutti i nostri ricordi alle spalle.

 Poi tornai ad essere nessuno, e mi lasciai quella stanza e tutti i nostri ricordi alle spalle

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 Daemon aveva ricevuto la lettera e accolto la sfida del nipote, senza che nessuno potesse riuscire a persuaderlo

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Daemon aveva ricevuto la lettera e accolto la sfida del nipote, senza che nessuno potesse riuscire a persuaderlo. Nemmeno la sua amata Regina. "Ha Vhagar" si era opposta Rhaenyra, ma il Principe Canaglia, con un sorriso strafottente, le rispose "Caraxes è superiore a quella vecchia bestia," e così, i due consorti si salutarono. Con un amarezza tale, che forse in seguito avrebbe perseguitato Rhaenyra. Daemon volò quindi ad Harrenhal, e attese che Aemond si presentasse com'era stato specificato nella lettera, ma egli si presentò alla fine del giorno dopo: troppo era lo shock di non aver potuto dire addio alla sua amata Saera come tanto desiderava, troppa la furia ora che lo scontro era divenuto tangibile. E quando finalmente un'ombra enorme passò sopra il Principe Daemon e Caraxes, Vhagar atterrò.

I due si scontrarono sopra l'Occhio degli Dei, mentre il sole tramontava; il cielo sembrava avvampare mentre i draghi danzavano, sferrando fendenti e mordendo. "Hai vissuto troppo a lungo, zio!" esclamò Aemond mentre precipitavano giù dal cielo. "Su questo siamo d'accordo" replicò Daemon, prima di saltare da un drago all'altro strappando l'elmo del nipote e conficcando Sorella Oscura nell'occhio cieco di Aemond. Con quella vittoria distruttiva, entrambi i draghi precipitarono sul lago con un impatto violento. Caraxes aveva il ventre squarciato, mentre Vhagar affondò sotto le onde.

Così si concluse il ventiduesimo giorno della quinta luna del 130 Dopo la Conquista, con la perdita di Vhagar, ultimo drago sopravvissuto sin dai tempi del Conquistatore, e la morte di due Principi. Amati e compianti da due donne non poi così diverse tra di loro.

𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora