𝟮𝟰. 𝗦𝗲𝗮𝗹𝗼𝗿𝗱 𝗼𝗳 𝗕𝗿𝗮𝗮𝘃𝗼𝘀

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𝗔𝗲𝗺𝗼𝗻𝗱

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𝗔𝗲𝗺𝗼𝗻𝗱

Alicent Hightower non era mai sembrata, agli occhi di Aemond, tanto spaventata quanto quel giorno. Non smetteva di fare avanti e indietro con quei suoi scarponcini col tacco, dita rosee rosicchiate dai suoi denti e dal suo nervosismo. "Madre..-" ma Alicent non sentì nemmeno la voce di suo figlio, del suo preferito. Era troppo impegnata a rimuginare sulla notizia della bambina di Rhaenyra e sulle disposizioni di guerra. Aegon sedeva sul Trono di Spade da poco tempo, e aveva già dato dimostrazione del fatto che non meritasse quello scranno. "Se vogliono la guerra sarò ben felice di dargliela!" aveva detto durante il concilio verde senza alcun tipo di tentennamento, ignaro di ciò che fosse davvero. Quando poi questo si era sciolto, la regina e suo figlio Aemond erano rimasti lì, in quella sala.

"Il Primo Cavaliere suggerisce di cercare immediatamente alleati che appoggino l'ascesa di mio fratello" La regina smise di camminare. Si fermò nel bel mezzo di quel pazzo andirivieni, piantando gli occhi baluginanti di angoscia nell'unico di Aemond. "Ho paura di ciò che ho causato, figlio mio. Sin dalla nascita di tuo fratello, ho cercato di dissuadere mio padre e assecondare il re, ma su quel letto..morente..ho creduto che Viserys volesse davvero Aegon a succedergli. Che stupida che sono stata! Dopo aver sfidato il reame tutto per dichiarare Rhaenyra come sua erede, non avrebbe mai cambiato idea in punto di morte-"

"Ciò che è stato fatto non potrà essere cambiato, Madre. Dobbiamo affrontare ciò che gli Dei hanno in serbo per noi. Volerò da Lord Borros Baratheon, e accetterò qualsiasi compromesso egli vorrà da me" rispose il Guercio, nonostante quelle parole gli costassero e non poco. Rivide Saera tra i suoi pensieri, rivide la promessa che le aveva fatto, e si promise di non dimenticarla.


 ❝🐉⚔️❞

All'estremità orientale del porto viola, si trovava il palazzo del Signore del mare. Un uomo enigmatico, con molteplici figli, il cui nome era Ferrego Antaryon. Quando giunsi nella sua dimora era l'alba, la frenesia del mercato era ancora ammutolita da sonni pesanti e saporiti, e l'unico pensiero che mi attanagliava era decisamente frustrante. Ero volata a Braavos senza aver pensato a quali parole utilizzare affinché quell'uomo ci cedesse un esercito. Lì, in quella città, veniva ricordato ogni singolo giorno quanto i Braavosiani avessero lottato contro la schiavitù.

"Non ho mai visto una Targaryen al mio cospetto," come il sibilante viaggio di una freccia, la voce di Ferrego Antaryon mi giunse alle orecchie. Indossava una lunga veste azzurra, contornata da cordicine color sabbia, e gioielli d'argento annodati tra i suoi lunghi capelli neri. L'avevo immaginato in tantissimi modi: vecchio e curvato, giovane e sensuale, grassoccio e peloso. Eppure, dovetti ricredermi. Poteva avere l'età di mio padre, per quanto mi riguardasse, ed aveva un'aura particolare attorno a se che mi attirava come una calamita. "Il mio nome è Saera Targaryen e-"

"So chi sei ragazza" mi interruppe bonario, scacciando la mano con leggerezza. "Tuttavia sono curioso di sapere perché sei qui. Vieni avanti, Saera, non mordo."


❝🐉⚔️❞

Dall'altra parte del continente, una madre stava preparandosi a salutare il proprio figlio prima della partenza. Lucerys era un ragazzino intelligente, arguto, ma ancora scarso con l'arte della spada. Idealizzava la figura di sua sorella maggiore, che in quegli anni aveva patito le peggiori sofferenze pur di tornare a casa forte e preparata. Il terzogenito di Rhaenyra stava osservando la tavola dipinta, quando la regina nera giunse da lui.

"Eccoti qui" esclamò sollevata sua madre, andandogli incontro con un sorriso timido. Aver perso Visenya in un momento critico come quello, aver perso suo padre Viserys, non le facilitavano di certo quel momento. Il suo bambino sarebbe volato lontano, da solo. "Madre" replicò Lucerys incerto. C'erano cose che gli mulinavano in testa, c'erano terrori che si vergognava ad ammettere ad alta voce, persino con lei. Rhaenyra gli afferrò dolcemente il viso tra le mani, e si avvicinò per posargli un bacio in fronte. "Cosa temi, dolce ragazzo?"

E Lucerys crollò immediatamente. "Lord Borros potrebbe rispedirmi indietro..potrebbe..-" sospirò, per non scoppiare a piangere come un bambino. "Io non sono come te..così perfetta"

"Sono tutto fuorché perfetta" gli sorrise con dolcezza Rhaenyra. Luke si aggrappò a quel sorriso con tutte le proprie forze, pregando di poter tornare a casa quanto prima. Peccato che soltanto gli Dei sapessero cosa il fato avesse in serbo per lui.

𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora