𝟰𝟱. 𝗧𝗵𝗲 𝗸𝗶𝗻𝗴𝗱𝗼𝗺 𝗼𝗳 𝘁𝗵𝗲 𝘁𝗵𝗿𝗲𝗲 𝗱𝗮𝘂𝗴𝗵𝘁𝗲𝗿𝘀

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Era stata scavata una fossa abbastanza profonda da contenere due corpi: i gemelli si erano uccisi a vicenda ancor prima che il sole sorgesse del tutto, morendo l'uno tra le braccia dell'altro

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Era stata scavata una fossa abbastanza profonda da contenere due corpi: i gemelli si erano uccisi a vicenda ancor prima che il sole sorgesse del tutto, morendo l'uno tra le braccia dell'altro. "Se non fossi stata nel solarium..nessuno se ne sarebbe accorto, e lui avrebbe potuto-" mormorai con la gola secca, osservando la terra ricoprire Ser Erryk e Ser Arryk, due fratelli divisi dal potere e dalla giustizia. Poi ricordai che c'era Malko di guardia quella notte, e che se la sarebbe di certo cavata. Non sarebbe mai morto se non glielo avessi ordinato. O se non l'avesse reclamato il Dio. E, cosa più importante, la Regina era sana e salva.

"Che ci facevi sveglia all'alba?" domandò mia madre, atona, ma in cuor suo rattristata per aver perso un alleato sincero e leale. "Non ho mai dormito." specificai, distogliendo lo sguardo quando i volti di entrambe le guardie vennero coperte dalla terra. "Ma avresti dovuto" mi rimproverò "Presto tu e Jace affronterete una battaglia via mare, la vostra prima battaglia..-" e si fermò, forse a ripensare a Lucerys. Mi sentii in colpa nuovamente, ma era come se in qualche modo cercassi di convincermi che se fossi stata nessuno, la colpa di Saera non sarebbe stata la mia. Ma a chi volevo prendere in giro?

"Domattina le flotte nemiche ingoieranno l'acqua salata del mare" replicai prontamente, rialzando il vestito e congedandomi con un inchino.

"Domattina le flotte nemiche ingoieranno l'acqua salata del mare" replicai prontamente, rialzando il vestito e congedandomi con un inchino

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❝🐉⚔️❞

𝘁𝗵𝗶𝗿𝗱 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻 𝗽𝗼𝘃

Un'altra luna lasciò spazio ad un altro sole, mentre la brezza marina imperversava contro novanta navi della Triarchia che avevano lasciato le Stepstones e si stavano avvicinando al Gullet. Gli forzi di quell'inutile Tyland Lannister, alla fine, avevano avuto successo così ch'era riuscito nel suo intento di portare dalla parte dei Verdi il Regno delle Tre Figlie. Grazie agli Dei, a quel punto, Lieta Seduzione aveva già raggiunto Pentos e i due giovani principini, Aegon e Viserys, erano al sicuro.

Uno dei balestrieri, invece di occuparsi di controllare che in cielo non vi fossero strani avvistamenti, rosicchiava una mela mentre - sputacchiando - raccontava all'uomo di fianco dell'ultima donna che si era portato a letto. Pertanto, i due stolti non si accorsero del Principe Jacaerys, in sella a Vermax, e di sua sorella la Principessa Saera in sella a Vermithor, i quali apparvero in cielo vomitando improvvisamente fuoco sulla flotta nemica. Si innalzò una nube di fumo e puzzo di morte, che nessuno ebbe il tempo effettivo di elaborare che una nave era già stata attaccata. La strategia dei fratelli era semplice: raggirare le navi e sputare fuoco su di esse fino a vederle sparire giù nel fondale. E così, delle novanta navi salpate, a ritornare alle Stepstones ne furono ventotto, cosa che in futuro avrebbe portato al declino della Triarchia.

Vermithor ruggì, mentre Vermax - più piccolo - gli girava intorno festoso. Tuttavia quella vittoria contro la Triarchia ebbe il costo più alto possibile: la perdita di un terzo della flotta Velaryon, la rovina di Città delle Spezie e di Alta Marea, circostanza che spazzò via gran parte delle ricchezze che Corlys Velaryon aveva accumulato. E cosa peggiore che accadde quel giorno, fu un evento del tutto inaspettato che persino la Principessa Saera non avrebbe mai immaginato di vedere. Figuriamoci immaginare. "Fratello, attento!" ma il suo urlo si disperse nel vento, insieme alla freccia che colpì mortalmente Vermax facendolo precipitare in mare, insieme al suo cavaliere. Jacaerys riuscì a trovare un relitto di nave a cui aggrapparsi, e mentre sua sorella cercava di avvicinarsi per salvarlo, i balestrieri furono purtroppo più veloci e - una volta individuato - scoccarono contro di lui fino a colpirlo alla morte.

Saera, con gli occhi fuori dalle orbite, urlò così forte, producendo un suono così disumano che persino Vermithor parve sobbalzare. Nella gola del drago rimbombò qualcosa peggiore di un ringhio, e alla furia della sua cavalcatrice, quando udì quel "Dracarys, Vermithor!" egli sputò fuoco rovente sui balestrieri. Bruciò tutto ciò che aveva intorno, nemici, amici, qualsiasi cosa potesse ridursi in cenere. E quando i suoi occhi si furono seccati dalle lacrime, spinse Vermithor verso Roccia del Drago.

"Non un altro fratello," le rimbombava furiosamente tra i pensieri, poco lucidi, mentre il suo drago si affrettava verso l'isola. Saera era furibonda, ferita e delirante, quando atterrò sulla spiaggia. L'unica cosa che fu in grado di dire, quando fece ingresso nella sala della tavola dipinta, macchiata di fumo e ferita alle dita, fu una frase. Una semplice frase, che portò sua madre, suo padre, e il concilio a sbiancare.

"Attacchiamo Approdo del Re, oggi stesso"

"Attacchiamo Approdo del Re, oggi stesso"

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𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora