𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]

𝟯𝟯. 𝗕𝗹𝗼𝗼𝗱 𝗮𝗻𝗱 𝗖𝗵𝗲𝗲𝘀𝗲

𝗦𝗮𝗻𝗴𝘂𝗲 𝗲 𝗙𝗼𝗿𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 - 𝘁𝗲𝗺𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶⚠️

"Almeno la decenza prevarrà" aveva detto Alicent prima che Aemond tornasse a casa con l'appoggio dei Baratheon, ma con una vittima non necessaria. "Non andrà in questa maniera" aveva continuato, fin quando Aegon – divenuto re – non aveva deciso di dare un banchetto in onore della morte di Lucerys, invitando a corte delle prostitute e sconsacrando la fortezza rossa. Ed ora guardando quei bambini che Helaena aveva messo al mondo, dolci ed innocenti, ebbe un fremito di paura.

Attraverso un passaggio segreto ormai dimenticato, Sangue guidò Formaggio ed un'altra figura sconosciuta, fino al ventre del castello. Non c'erano vie diverse che potessero dar loro accesso al Fortino di Maegor, per cui – una volta superata la Torre del Primo Cavaliere, si intrufolarono in una delle stanze al piano sottostante. Lì sotto, infatti, la regina madre aveva spostato i propri alloggi dopo la morte di Viserys, mentre Aegon si era sistemato nel fortino di Maegor con Helaena. Fortino che poco e niente condividevano, dal momento che le passioni del re erano ben note alla sorella nonostante apparisse stralunata la maggior parte del tempo. "Valar Morghulis," ricordò aspramente la figura incappucciata, spronando Formaggio ad intrufolarsi nella stanza. Era giunta voce, da Lady Mysaria, che spesso e volentieri Helaena portasse a vedere i propri bambini ad Alicent, dopo il calare del sole. Per cui, una volta fatta irruzione, Sangue strangolò l'ancella che faceva compagnia ad Alicent, e Formaggio la imbavagliò e legò. Poi, tutti e tre, attesero pazientemente l'arrivo di Helaena.

Non passò molto tempo prima che questa arrivasse, portando con se i propri figli. La giovane fanciulla, accortasi della madre imbavagliata, con una figura incappucciata alle spalle, e due uomini armati di spada, si sentì ghiacciare il sangue nelle vene. "C-chi siete? Lasciate andare la regina!" ma la voce esile della sventurata moglie di Aegon traballò vertiginosamente. "Siamo qui per riscuotere un debito," rispose l'incappucciato. Poi, calandosi all'orecchio di Alicent, le bisbigliò duramente "Voglio che tu capisca come ci si senta.." e la rossa spalancò gli occhi di colpo. "Saera! Maledetta puttana!" esclamò Alicent, nonostante fosse ancora imbavagliata, ma prima che potesse avvertire sua figlia affinché scappasse Formaggio l'afferrò tappandole la bocca, evitando che urlasse. A quel punto, svelata la propria identità, Saera Targaryen si calò il cappuccio e fece il giro della sedia, per fermarsi di fronte ad Alicent. Le tolse il bavaglio, e le si avvicinò al viso. "Occhio per occhio, figlio per figlio, Vostra Maestà. Lascerò a te decidere quale sacrificare..-"

Helaena continuò a dimenarsi, gli occhi a riempirsi di lacrime, ad assistere impotente. "Scegli!" urlò Saera, facendo sobbalzare Alicent, la quale dovette reprimere un singulto. Non poteva credere stesse accadendo. "Perché ci fai questo? Sei un mostro! Non mi sorprende tu sia figlia di Daemon"

Ma Saera, che ormai aveva scelto la via della vendetta, abbandonò ogni briciolo di dignità per l'amore che provava nei confronti di sua madre. "Attendo una risposta, altrimenti sarò costretta a scegliere io stessa"

"Uccidi me, ma non i bambini" supplicò Alicent, ma la fiera draghessa scosse il capo. "Una regina non è un figlio," E fu allora che Alicent, tremante d'angoscia, posò gli occhi su Maelor e fece il suo nome. "Hai sentito, piccolo? La tua nonna ti vuole morto!" esclamò Formaggio. Poi Sangue, al cenno di Saera, procedette, e le urla di Helaena proruppero quando a veder giacere a terra in una pozza di sangue, fu il piccolo Jaehaerys. 

❝🐉⚔️❞ 

Vendette erano state consumate, alleanze sancite, e gli eserciti stavano muovendosi in guerra. Dopo la conquista di Harrenhal, a presidiare il castello era volato Jace, perché Daemon – il Principe Canaglia – si era lanciato nella battaglia del Mulino in fiamme. Attendevo pazientemente il giorno in cui avrei affrontato, faccia a faccia, mio zio Aemond. Non ero certa dell'esito di quell'incontro: sapevo soltanto che avrei voluto cavargli l'altro occhio. Ero furiosa, ma al contempo sentivo di aver perso totalmente la mia umanità. Rimaneva ben poco della Principessa ch'ero stata prima di partire per Braavos. E così, da un giorno all'altro, giunse un corvo dalla Larva Bianca. "Saera la crudele" aveva cominciato a chiamarmi il popolo. O meglio, quello schierato dalla parte dell'usurpatore. Forse lo ero stata, forse no.

Ma non erano state le mie mani a macchiarsi di sangue.

"Saera, posso parlarti?" Mia madre era giunta fino al bagnasciuga, con un abito nero e scaglie di drago, indossando una treccia lunghissima che mi ricordava tanto quella di Visenya la Conquistatrice. "Ovviamente, Madre" le risposi, sibilando assieme al vento che smuoveva le onde del mare. "Perché non mi hai detto sin da subito che ti eri alleata con Daemon in questa follia?"

"Perché non me lo avresti permesso. Ma hanno ucciso Lucerys, hanno festeggiato e banchettato, mentre noi siamo state per giorni a cercarne i resti, finché non siamo state costrette a bruciarne i  soli vestiti. Volevo cancellare dalle loro facce quello stupido sorriso di sollievo! Adesso la guerra inizia davvero, e non ho intenzione di tirarmi indietro."

IMPORTANTE!

Non giustifico Saera in nessun modo. Tanto meno Daemon, che nel libro "Fuoco e Sangue", decide di sana pianta di architettare questa vendetta. Ma qui parliamo del mondo di George R.R. Martin, e le donne in questo universo non sono così fortunate. Perdonate il trigger, ma secondo l'addestramento di Saera, lei ormai si definisce una servitrice del Dio dai Mille Volti, e il suo compito è uccidere. Quando il Dio reclama un volto, lei glielo concede. Anche se la vita di Jaheaerys non è stata presa dalle sue stesse mani, ma da quelle di qualcun altro, secondo Saera quella vendetta è giustificabile per la religione in cui crede.