𝟯𝟲. 𝗥𝗲𝘃𝗲𝗻𝗴𝗲

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Il fuoco si era spento, ma nubi di fumo svolazzavano attorno alla legna carbonizzata

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Il fuoco si era spento, ma nubi di fumo svolazzavano attorno alla legna carbonizzata. Era giunta l'alba, ed ero rimasta lì tutta la notte a vedere il cielo cambiare colore con uno strano magone alla gola. Nove giorni, o poco più, erano trascorsi dalla partenza di Rhaenys e non era ancora giunta alcuna notizia che fosse positiva o negativa. "Che cosa sappiamo esattamente?" intavolò Rhaenyra, porgendo a Lord Corlys una coppa di vino. Non aveva una bella cera: era come se una parte di lui conoscesse già la verità ma non volesse pronunciarla ad alta voce. Mescolò con un movimento del polso quella bevanda, e ne prese un frettoloso sorso. Poi parlò, e tutti tacemmo. "I verdi si sono appropriati di Riposo del Corvo, ma Aegon – secondo le nostre spie – è stato ferito gravemente e suo fratello Aemond ha preso posto come principe reggente finché egli non guarirà"

Una burla ancor peggiore, per il mio cuore sanguinante dalla morte di Lucerys. "E Rhaenys?" domandò la regina nera, ma Corlys scosse il capo amareggiato. Di nuovo impotente, capii che sarei stata più utile come donna senza volto che come Saera Targaryen. Per cui mi proposi di andare a cercarla. I verdi erano sicuramente tornati ad Approdo del Re per riunirsi nuovamente in concilio. "Sei forse diventata pazza? In territorio nemico senza qualcuno che ti protegga? Ti uccideranno non appena metterai piede alle porte della città-"

Mia madre non sapeva. Lei era l'unica a non sapere, e fino a quel momento non avevo sentito la necessità di rivelarle la verità. Ma era arrivato il momento. "A Braavos sono diventata una donna senza volto, madre. Posso prendere le sembianze di chi più mi aggrada..per cui salperò sulla prima nave, prenderò il volto di qualunque uomo, e ucciderò Aemond Targaryen."

La stanza si fece fredda. Baela e Rhaena, che sapevano, non poterono che accennarmi un piccolo guizzo di appoggio. Jacaerys increspò le labbra, ma annuì. "Verrò con te, Principessa" si propose Malko, sotto lo sguardo sconcertato di mia madre che ancora faticava a comprendere le mie parole. "No, devo farlo da sola. Passerò inosservata.."

"A rigor di logica, dovresti uccidere prima l'usurpatore" si intromise il Serpente di Mare, ma il mio sorriso di beffa lo fece realizzare. "Non troverei gusto nell'uccidere uno storpio nel suo letto"

  "Quando partirai, allora?" domandò Rhaenyra, che ancora attendeva il ritorno di Daemon da Harrenhal. Sembrava particolarmente preoccupata da ciò che si raccontava di quel castello. Mi poggiai allo schienale della sedia, e recuperai una coppa di vino per annusarne la fragranza. Dorniano. "Stasera stessa. Ho intenzione di tornare soltanto quando avrò reclamato la vita di mio zio, per ovvio che sia"

Quando il concilio si fu sciolto, preparai la mia daga e la infilai in uno degli stivali, indossai il più anonimo e comune vestito che possedessi, e scesi giù al bagnasciuga dove Rhaenyra mi aveva fatto preparare una piccola nave. Vi era un capitano vecchio, con occhi neri e viso increspato da una smorfia perenne che compresi fosse una vecchia ferita. "Dove siete diretta, Principessa?"

Mi guardai un'ultima volta indietro, dove i volti delle mie sorelle, di Vanesha, Malko e Jace si incupivano di malinconia. Alla fine mi voltai dando loro le spalle, rivolgendo la mia attenzione al mare.

"Ad Approdo del Re"

"Ad Approdo del Re"

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𝗴𝗿𝗲𝗲𝗻

Alicent era china al capezzale di suo figlio, la cui metà parte di viso era stata ustionata dal fuoco di Meleys. La Regina Rossa era stata trasportata in città, per mostrare al popolo che fine avrebbe fatto chi supportava Rhaenyra.  Aegon sembrava dormire, ma la verità era che – tenendo gli occhi chiusi – non avrebbe dovuto affrontare lo sguardo di compassione di sua madre. "Questa guerra..-" singhiozzò, rimembrando la dolce Helaena e il suo povero bambino. "Deve terminare, figlio mio. Deve, o altre vite verranno strappate via dalle nostre braccia"

Ma Aemond, dall'altra parte della stanza, non la pensava allo stesso modo. Una volta cominciata una guerra, bisogna finirla. Non era tipo da tirarsi indietro. Nemmeno davanti alle lacrime di sua madre. "Dorme, madre. Lasciate che riposi" ma la regina non udì suo figlio, tanto erano forti i singhiozzi che le scuotevano il corpo. "Ferma la guerra, ferma la guerra.." borbottava.

E mentre il Guercio abbandonava la stanza con i pugni serrati, una nave stava approdando in capitale. Una così anonima nave a cui nessuno avrebbe badato.

𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora