𝟰𝟳. 𝗙𝗮𝗰𝗲𝗹𝗲𝘀𝘀

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 Vermithor mi spintonò giocosamente con il capo, nella speranza di infondermi forza, ma nella mia testa e nel mio cuore c'erano emozioni rimbombanti come tuoni

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Vermithor mi spintonò giocosamente con il capo, nella speranza di infondermi forza, ma nella mia testa e nel mio cuore c'erano emozioni rimbombanti come tuoni. Aemond. Perché fuggire da Approdo del Re se in possesso di Vhagar, un drago antico e forgiato da tantissime battaglie? Avrei compreso benissimo la fuga dei bambini, persino di quel codardo dell'usurpatore, ma il Guercio proprio non lo comprendevo. Dopo aver ucciso Lucerys, dopo aver ucciso la Principessa Rhaenys, dopo la morte di Jacaerys.. E poi, perché mai Alicent si era arresa così facilmente a Rhaenyra dopo tanti anni di astio?

"Principessa.." mi interruppe Malko, timoroso. Riaprii gli occhi e ingoiai le lacrime, soltanto per voltarmi e ritrovarmi di fronte mio padre, ancora in armatura, con un sorriso compiaciuto. "Non canterei vittoria troppo presto. Se sono fuggiti, ci sarà un motivo, Kepa" ma Daemon scosse la testa. "Tua madre siede sul Trono di Spade, ed è anche merito tuo. Non hai voglia di vedere la puttana verde prostrata ai piedi della Regina prima di essere rinchiusa?"

Ad essere onesta, credevo che mia madre avrebbe ucciso Alicent. Ma che gusto c'era, nel vederla perire? Era già, sicuramente, appassita dopo le morti accadute attorno a lei. Forse, per soddisfazione personale, vedere la donna che aveva spaccato in due la dinastia crollare in ginocchia, alla ricerca di perdono, avrebbe potuto far accrescere l'ego di Daemon, o dare pace all'animo di mia madre, ma a me – ch'ero a stento una persona – non avrebbe dato alcun beneficio. "Porterò i miei ossequi alla Regina quanto prima" replicai algida, richiamando con un cenno i domatori di draghi, che scortarono Vermithor nella fossa.

 "Porterò i miei ossequi alla Regina quanto prima" replicai algida, richiamando con un cenno i domatori di draghi, che scortarono Vermithor nella fossa

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❝🐉⚔️❞ 

Sembrava essere tornato tutto come prima. Come quando, da bambina, gli stendardi neri con lo stemma rosso del drago a tre teste mi affascinavano. Di come la storia dei Conquistatori e della nostra dinastia avesse fatto il proprio corso, decretato il nostro destino. Ma mi sentivo incompleta, irrequieta: una vittoria troppo facile. E se c'era una cosa che il Maestro mi aveva insegnato, era di non abbassare mai la guardia. Mai, qualsiasi fosse la situazione.

Attraversai il giardino dove avevo perso la vista, visitai la camera polverosa dove avevo fatto l'amore con Aemond per la prima volta, dove scoprii dell'insegnamento del Maestro. E poi, col cuore tamburellante quasi fosse in festa, mi fermai all'ombra dell'albero cuore. Dove tutto era cominciato. Dove il nostro legame si era creato, consolidato, e mai deteriorato. Oh, dannata guerra. Dannata famiglia.

"Invece di seguirmi di nascosto, perché non mandi una lettera a Roccia del Drago per assicurarti che tua figlia Rhaena stia bene?" sbottai, comprendendo quanto i miei sensi si fossero rinforzati. Avevo sentito una piccola briciola di sassolino venir schiacciata. "Cosa ti ha reso davvero così diversa?" mi interpellò Daemon, raggiungendomi con una falcata. "Ripeto, Kepa. La morte. La sua arte e tutto ciò che le gira intorno."

"Da bambina amavi cacciare con me, tornare al castello imbrattata di sangue ma con un coniglio da poter mangiare a pranzo. Poi sei cresciuta, sei andata via, ed è come se Saera fosse morta lì. A Braavos." c'era durezza nelle sue parole, ma anche una sorta di supplica. Come a rivolermi indietro. "Infatti. La Saera che conoscevi un tempo è morta, e non c'entra affatto la guerra." Le foglie rosse dell'albero vennero mosse dal vento sibilante, sussurrante. Cullandomi. Ma Daemon rincalzò la dose facendomi irrigidire. "Ma ti sei innamorata di Aemond Targaryen. Non un ipotetica figura, non un'altra persona. Tu, Saera. Tu, con la tua testa e il tuo cuore hai deciso di risparmiargli la vita e prendertene una che ormai non serviva più a nulla. Accetta il fardello che i nostri avi hanno posto sulle tue spalle. Nonostante le tue credenze, tu sei il sangue del drago. Tu sei una Targaryen"

 Tu sei una Targaryen"

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𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora