𝟭𝟴. 𝗧𝗵𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗮𝘀𝘀𝗶𝗻'𝘀 𝗱𝗮𝗴𝗴𝗲𝗿

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Aemond lanciava fendenti con rabbia, facendo cozzare le nostre spade con un sonoro clangore

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Aemond lanciava fendenti con rabbia, facendo cozzare le nostre spade con un sonoro clangore. Ripeté quei movimenti mentre cercavo di controbattere, di scansarli, di pararli. "Fermo, fermo" ansimai, arretrando di qualche passo nella speranza che non mi colpisse. Ci eravamo allenati innumerevoli volte, ma mai prima d'allora aveva usato tutta quella forza. Un rinfodero di spada mi fece sobbalzare. "Ti senti bene?"

Ma la risposta che speravo di ottenere non mi piacque affatto, perché lui rimase in silenzio.

E il non vedere divenne una frustrazione così grande da farmi prudere le mani.

Sospirò profondamente, prima di rispondere. "Stanotte ho sentito Helaena piangere a dirotto. Mi si è spezzato il cuore.. come fa nostra madre a non capire?" e l'immagine della regina Alicent mi sfiorò la mente, come una lama affilata. Con l'iperprotettività che perpetrava nei confronti dei suoi figli, non faceva che ferirli, allontanarli. "Vuole che mia sorella sposi Aegon. Lei, che per anni ha giudicato senza remore le tradizioni del nostro casato.." L'unico pensiero che formulai, fu che la povera Helaena, con Aegon, sarebbe stata condannata ad una vita infelice. "L'amore agisce in modi strani," gli feci eco, rimembrando le sue parole. Ed Aemond non poté che acconsentire. "Per oggi possiamo fermarci, forse è meglio se vado a vedere come sta,"

Rimasi sola in quel cortile ed esternata dal mondo circostante per così tanto tempo che, quando decisi di ritirarmi nelle stanze, non mi resi conto di un'altra presenza. Era pesante, mi aggrovigliava le viscere e, man mano che il fiato mi si addensava nei polmoni, la sconosciuta figura avanzava come un gatto. Calma come acqua stagnante, mi costrinsi ad essere.

"Saera Targaryen non è più così spaventosa, ora ch'è privata della sua vista" mi schernì Aegon. Benché non potessi vederlo, sapevo che mi fronteggiava tutto tronfio e pieno di se, con espressione di superiorità. "Allora conosci altri luoghi all'infuori di bordelli e taverne," replicai schietta, azzardando qualche passo in direzione della voce che avevo udito. "Fa poco la spiritosa, dolce nipote..-"

"Dritto al sodo, zio. Potrei decidere di riservarti lo stesso trattamento che ho gentilmente offerto al maestro delle leggi" Aegon però non si zittì. Forse, sentitosi minacciato, si mise subito sulla difensiva. "Quando sarò re ti farò punire per la tua impudenza!"

Risi. Prima con leggerezza, fin quando questa non mi scosse il petto sommessamente. "Vorrà dire che il reame andrà incontro a morte certa, Vostra Maestà. Buona fortuna, Aegon!"

E così, abbandonai il cortile seguendo il sentiero tracciato che avevo precedentemente percorso, senza udire le bestemmie che lo zio mi stava lanciando contro.

❝🐉⚔️❞

Trascorsero altre due lune prima che Viserys cominciasse a peggiorare ulteriormente. Costretto a letto e con delle bende sul volto, del re pacifico era rimasto ben poco. Mia madre cercava di nascondere l'angoscia e il nervosismo, ma sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il giorno. Un giorno buio, un giorno triste e privo di ogni barlume di speranza. Tra non molto i draghi avrebbero danzato e niente e nulla avrebbe potuto impedirlo.

Quella sera a cena, sembrava che tutto fosse tornato al proprio posto. Come se nulla avesse mai distrutto l'equilibrio della famiglia, musicisti suonavano, risate riempivano la sala e posate cozzavano contro i piatti insieme alla voce di una cantante. Vino di Dorne scorreva a fiumi, e non mi fu difficile carpire che qualcuno ne aveva gioito, dal momento che la voce ebbra di Aegon s'innalzava per richiedere altro nettare alle cameriere. "Vino!" esclamò, sovrastando per qualche secondo la melodiosa cantante.

"Dorne a quest'ora sarà colma d'oro, per colpa di quel disgraziato di mio fratello" dichiarò Aemond, al mio fianco. Sentivo le nostre ginocchia sfiorarsi, ma volli a tutti i costi giustificarmi con me stessa, che fosse del tutto una casualità. Una stupida ed innocua casualità. "Anche le case del piacere, a questo punto" replicai divertita, facendo per afferrare la mia coppa di vino. Arrancai brevemente, poi la mia mano entrò in contatto con il vetro liscio e sottile. All'olfatto, quel vino veniva descritto come paradisiaco, fresco e fruttato, ma quando lo avvicinai al naso percepii qualcosa di strano. Un aroma talmente fievole che qualcun altro non avrebbe mai potuto sentire. Un aroma che avevo imparato a conoscere, a Braavos. Era veleno. Qualcuno stava tentando di avvelenarmi.

E se tutte le strade portano ad Approdo del Re, il colpevole doveva trovarsi a qualche sedia di distanza dalla mia.

Il prossimo capitolo, moooolto probabilmente, sarà spicy. Speriamo wattpad non si emozioni :)

𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora