𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]

𝟰𝟬. 𝗚𝗿𝗶𝗲𝗳

𝗴𝗿𝗲𝗲𝗻 𝗰𝗼𝘂𝗻𝗰𝗶𝗹

Aegon Targaryen, secondo del suo nome, sedeva con le gambe ancora rotte su una speciale poltrona. Sguardo vacuo, labbra secche e pelle bianca, sembrava alienato da ciò che accadeva intorno a lui. "Ha preso anche lui," mormorava Alicent con Larys, piangente e disperata per la perdita di suo padre. Nonostante Otto fosse morto, la regina vedova ancora non si rendeva conto del giogo in cui quell'uomo l'aveva saldamente intrappolata.

"Saera Targaryen va fermata prima che sia troppo tardi" dichiarò Larys Strong, facendo scattare Aemond sull'attenti. Come avrebbe potuto dimenticare quell'alba trascorsa insieme? Come avrebbe potuto smettere di amarla? "Tu sei il Principe reggente, Aemond. Mi spieghi come ha fatto quella ragazzina ad infiltrarsi nel fortino?" domandò ancora l'uomo dal piede caprino, ed egli non seppe cosa rispondere. Ormai l'aveva capito, l'avevano capito tutti. Soltanto sua madre sembrava non averlo fatto. Saera era una donna senza volto. "La chiamano la Principessa delle città libere, laggiù ad Essos. L'amano, perché ha liberato schiavi e salvato donne. Ella è amata, e questo è un problema."

Ed è un problema perché anch'io la amo, pensò Aemond con un magone in gola.

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La testa di Otto Hightower era stata esposta al concilio nero, e la notizia della morte di Rhaenys portata al cospetto dell'amato marito, ma ancor prima di poter essere subissata dalle domande, mi dileguai. Fissavo quella tazza di té della luna ancora fumante, dall'odore di menta e miele, mentre il mattino abbracciava Roccia del Drago e le lacrime mi si formavano agli angoli degli occhi. "Tu lo ami" giunse una voce alle mie spalle, una voce colma di esperienze e di sofferenze, che aveva imparato a capirmi con un solo sguardo. Rhaenyra posò sotto al mio naso un biscotto per addolcire il sapore amaro del tè, sorridendomi malinconica. Ne presi una sorsata nonostante fosse bollente, e lo buttai giù. Poi afferrai il biscotto e lo masticai con calma. "Tesoro mio..Anch'io ho amato, prima di tuo padre. E so quanto doloroso può essere amare qualcuno che non potrà mai starti accanto. Non alla luce del sole,"

"Ho scioccamente creduto che il nostro amore avrebbe potuto salvare la nostra famiglia..eppure ciò non farà che distruggerla ulteriormente. Ho fatto cose inimmaginabili, prima di scoprire l'affetto. E ne ho fatte di peggiori, quando ne ho avuto un assaggio. Io amo un uomo che mi ha tolto un fratello, che ti ha privato di un figlio.."

Smisi di masticare quando le lacrime cominciarono ad inondarmi il viso. "Ho fallito, madre. Anch'io sono colpevole. Lucerys non lo meritava..-" ma mia madre mi abbracciò, stringendomi forte al suo petto come quando ero una bambina. "L'amore non è mai un errore. L'unica colpa che abbiamo è stata quella di fidarci di Viserys quando ha preso in moglie Alicent."

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"Sei troppo silenziosa, sorella" Rhaena e Vanesha non sembravano riuscire a stare lontane l'una dall'altra. Ciò mi fece riflettere su quanto, in verità, l'amore fosse fulminante. "Avrei potuto uccidere Aegon, avrei potuto uccidere Aemond..e invece, sono tornata con la testa di Otto. Un uomo inutile che presto o tardi sarebbe finito comunque sullo scaffale"

Vermithor riposava sul monte del drago, dove lo avevo incontrato la prima volta, e sembrava in collera. Come me. Una volta mio padre mi aveva spiegato che il legame tra drago e cavalcatore è così speciale da non poter essere spiegato razionalmente. E finalmente capii che Vermithor percepiva le mie stesse emozioni. "Quell'uomo ha tentato di ucciderti innumerevoli volte" mi fece notare Rhaena, mentre Vanesha si adoperava nell'accendere le candele nel solarium. "Ora che è morto altri ci proveranno però. Sono diventata un problema troppo grande per i Verdi..Sai come mi chiamano i sostenitori di Aegon? Saera la Crudele, Maegor con le tette. E poi ci sono i nostri, la parte sana, che mi definisce la Visenya ritornata in vita"

"Tu sei semplicemente..Saera. Mia sorella."